Notiziario mensile del
Circolo Scacchistico Genovese L. Centurini
Numero 189 Febbraio 2013 - Anno XVIII
http://www.centurini.it

Sommario: Djuric al Circolo per il Grand Prix; addio a Sandro Sironi, di Mauro Berni; scacchi in Piazza Lepre; Benini, la mina vagante; i papi e gli scacchi; trova l'intruso.


GRAND PRIX: GRANDE MAESTRO IN AZIONE

Sabato 23 febbraio, gradito ospite al Circolo, il grande maestro serbo Stefan Djuric ha partecipato al Grand Prix semilampo, vincendo con 6 punti su 7 (con due patte, al primo turno con Mollero e, diplomaticamente, all'ultimo turno con Manfredi). Djuric è poi tornato a Genova il successivo giovedì per condurre una seguitissima lezione-maratona presso la Loggia, che, iniziata alle ore 21, è terminata nel cuore della notte, alle 3,30! Instancabile Stefan!
Alla semilampo di fine mese, Manfredi, partito al secondo turno, è giunto alle spalle del vincitore. Sul podio anche Andrea Carosso, a 5 punti.
Il prossimo appuntamento è rigorosamente fissato per sabato 30 marzo e chissà che non arrivi qualche altra nuova sorpresa.

Djuric
FEBBRAIO - 23/02/2013

Pos Nome                   Gioc. Punti  Bhlz   SBrg
  1 Djuric Stefan            7    6,0   31,5  26,25
  2 Manfredi Vincenzo        6    5,5   31,0  25,00
  3 Carosso Andrea           7    5,0   29,0  19,25
  4 Mollero Michele          7    4,5   30,0  16,00
  5 Badano Giancarlo         7    4,5   28,0  16,00
  6 Shaban Abd El Gawad      7    4,5   26,5  12,25
  7 Cantoro Daniele          7    4,0   28,5  13,00
  8 Gardini Enrico           7    4,0   24,0  12,00
  9 Atteo Domenico           7    4,0   21,0   9,50
 10 Istodorescu Constantin   6    3,5   23,0  10,50
 11 Menichini Massimo        7    3,0   27,5  10,00
 12 Berni Mauro              7    3,0   27,0   9,50
 13 Faggiani Marco           7    3,0   25,5   8,00
 14 Bertone Carmelo          7    3,0   25,0   8,50
 15 Cusato Davide            7    3,0   24,0   7,50
 16 Cekov Tome               7    3,0   24,0   6,50
 17 Pioli Franco             7    3,0   18,0   5,00
 18 Marliani Giovanni        7    2,5   20,5   5,25
 19 Del Nero Ezio            5    2,0   22,5   9,00
 20 Badino Luciano           7    2,0   17,5   2,00
 21 Fogliani Francesco       7    1,0   21,5   1,00
 22 Burioli Sergio           5    0,0   13,5   1,00




Oggi che accogliamo immigrati non dovremmo mai dimenticare che siamo stati un Paese di emigrazione. Nella seconda metà degli anni Quaranta il Venezuela accolse l'immigrazione dall'Europa devastata dalla seconda guerra mondiale e quasi un milione di stranieri vi si trasferirono. Fra questi oltre 252.000 italiani. Attualmente la collettività italiana in Venezuela è la più consistente in America Latina dopo quella del Brasile e dell'Argentina con circa 200.000 connazionali residenti. Tuttavia si stima che la collettività di origine italiana nel Paese supererebbe il milione di persone. Con questo articolo Berni rende doveroso omaggio a Sandro Sironi, valente scacchista, emigrato nel 1948. Il figlio di Sironi ha commentato via mail l'iniziativa di Mauro: "Me alegra mucho que haya alguien en Italia interesado en escribir sobre los dias de ajedrecista de mi padre, del cual fue un gran aficionada hasta los ultimos dias antes de morir".


Addio a Sandro Sironi
di Mauro Berni

In virtù dei buoni uffici di Luca Monti, ho potuto prendere contatto con Rafael Santana di Caracas, autore di un articolo biografico su Sandro Sironi, apparso nell'ottobre scorso sul sito ajedrez1.com.ve, che è però off-line da dicembre. Santana mi ha risposto con cortese e cordiale sollecitudine, inviandomi il suo lavoro, ben documentato e assai pregevole. Ne do qui una breve sintesi.

Sandro Sironi nasce il 13 maggio 1923 a Como. Ancora bambino si trasferisce con la famiglia a Piacenza, dove presto inizia a interessarsi di scacchi. Negli anni della seconda guerra mondiale e in quelli immediatamente successivi percorre la solita trafila dei tornei sociali, cittadini e provinciali, fino a disputare il campionato regionale emiliano.
Nel febbraio 1948 decide di trasferirsi in Venezuela, trovando lavoro nello stato di Lara. Risiede nella capitale Barquisimeto e organizza lo scacchismo locale, vincendo i primi tre campionati larensi tra il 1949 e il 1951. Si qualifica per il campionato nazionale del 1951, che non può disputare, perché straniero.

Segue un periodo di relativo distacco dalla pratica scacchistica, che riprende più intensa dopo il trasferimento a Caracas, dove Sironi partecipa a importanti tornei nei tardi anni Cinquanta. Nel dicembre 1959 ritorna in Italia, rimanendovi quasi due anni e stabilendosi a Sanremo.
Risulta quindi rappresentante ligure nei diversi tornei giocati nel biennio 1960-1961. In particolare, dopo la conquista della candidatura nella semifinale di Napoli 1960, disputa due finali di campionato italiano. Buono è soprattutto il risultato di Perugia 1960, dove conclude con 5,5 su 11, con 2 vittorie, 7 patte (tra le quali quelle con Giustolisi, Nestler, Norcia, Romani e Tatai, ovvero discreta parte del Gotha scacchistico italiano dell'epoca) e 2 sconfitte.
Nel biennio Sironi collabora attivamente con "L'Italia Scacchistica", come dal Venezuela ha già fatto in precedenza e farà anche successivamente. Ad esempio nel 1963 scriverà insieme ad Enrico Paoli un articolo su una continuazione della Francese Tarrasch.
Ritornato in Venezuela, di nuovo a Barquisimeto, allenta molto la pratica attiva del gioco, pur vincendo una semifinale di campionato venezuelano per corrispondenza.
Nel 1978 decide di lasciare del tutto l'agonismo e inizia a interessarsi di programmi scacchistici. Questo sarà il suo principale interesse per il gioco in tutti gli anni seguenti, fino a formare intorno a sé una cerchia di appassionati. Negli ultimi anni è costretto a giacere allettato per un'infermità.
Muore a Barquisimeto il 29 settembre 2012, all'età di 89 anni.
Riporto due partite del periodo per noi più interessante e probabilmente migliore dell'attività di Sironi.

Sironi-Tatai, 21° campionato italiano, Perugia 1960, 19/8/1960

1.e4 c5 2.Cf3 d6 3.d4 cxd4 4.Cxd4 Cf6 5.Cc3 a6 6.Ag5 e6 7.f4 Ae7 8.Df3 Dc7 9.0-0-0 Ad7 10.Ad3 Cc6 11.Cxc6 Axc6 12.The1 h6 13.Dh3 0-0-0 14.Axf6 Axf6 15.Cd5 Da5 16.Ac4 Axd5 17.exd5 Db4 18.Db3 Dxb3 19.Axb3 e5 20.fxe5 Axe5 21.g3 The8 22.a3 Te7 23.c4 Tde8 24.Rb1 Af6 25.Txe7 Txe7 26.Td2 Rc7 27.Ad1 Rb6 28.Rc2 Te3 29.Te2 Txe2+ 30.Axe2 Rc5 31.b3 Rd4 32.Rd2 Ag5+ 33.Re1 Ac1 34.a4 Re3 35.c5 dxc5 36.d6 Ab2 37.d7 Ac3+ 38.Rf1 Aa5 39.Ac4 f5 40.Ae6 g6 41.Af7 g5 42.Ac4 f4 43.gxf4 gxf4 44.Ae2 f3 45.Ac4 Ad8 46.Rg1 Ah4 47.Rf1 Re4 48.Rg1 Re5 49.Rf1 Re4 50.Rg1 h5 51.Rf1 Ad8 52.Rg1 Rf4 53.Rf1 h4 54.Rf2 h3 55.Ae6 b5 (½-½)

In questa seconda partita le note mi sono state suggerite da Lorenzo Barsi; eventuali fraintendimenti sono da attribuire a chi scrive.

Sironi-Bertolasi, 22° campionato italiano, San Benedetto del Tronto 1961

1.e4 c5 2.Cf3 e6 3.d4 c:d4 4.C:d4 a6 5.Ad3 Cf6 6.0-0 Dc7 7.Cd2 Un po' bizzarra, ma non del tutto ignota. Qualche anno dopo Suetin contro Silvino Garcia, L'Avana 1968, giocherà 7...Ac5 8.C2b3 Aa7. Invece Bertolasi perde un tempo. 7...Ae7 8.f4 Ac5 9.c3 Cc6 10.C2f3 d6 11.Rh1 Ad7 12.De2 e5 13.f:e5 d:e5 14.Cf5 A:f5 15.e:f5 0-0 16.Cg5 Dovrebbe essere migliore 16.Ag5. Il seguito del Nero non è impeccabile. 16...h6 17.Ce4 Ae7 18.g4 C:e4 19.D:e4 Af6 20.h4 A:h4 21.f6 g6 22.A:h6 Tfd8 23.Ac4 Rh7 24.g5 Ca5 25.D:h4 D:c4 26.Dh3?? Non basta 26.Dh2 Dg4! (per parare la scoperta con Dh5) e il Bianco non può vincere. È però decisiva 26.D:c4 C:c4 27 Tf3! (minaccia sia Th3 che Ag7) Th8 28.Ag7 Rg8 29.A:h8 R:h8 30.Th3+ Rg8 31.Td1! e poi Rg2 e Tdh1, con matto imparabile. 26...Td3 27.Tf3 T:f3 28.D:f3 Td8 29.Td1 Dc6?? 29...e4 e il Nero dovrebbe vincere. 30.Tf1 Td1 31.D:c6 T:f1+ 32.Rg2 C:c6 33.R:f1 Rg8 34.Re2 b5 Un errore, ma il Nero non ha più tempo. 35.Rd3 a5 36.Re4, il Nero perde per il tempo. 1-0

Concludo ringraziando coloro che hanno risposto alle mie richieste, primo fra tutti Rafael Santana, del quale riproduco la pagina finale dell'articolo.

En el centro Don Sandro Sironi. Lo rodean de izquierda a derecha el M.F. Oliver Soto,
Carlos Bernal, el M.N. Carlos García, el M.I. Wiston Boada y el M.N. Rafael Muñoz.

(Foto tomada en Barquisimeto el día 23 de Marzo de 2010)

El día 3 de octubre del 2012 el sitio web venezolano AJEDREZ*1 anunció la infausta noticia del fallecimiento de Don Sandro Sironi, uno de los patriarcas del ajedrez larense. ¡Paz a sus restos!





SCACCHI IN PIAZZA LEPRE

Sabato 9 febbraio si è svolta la quarta tappa del trofeo Loggia Express 2012/13 (riservato agli under 1800) presso i locali della "Lepre" in piazza della Lepre (a due passi da piazza delle Vigne, nel centro storico genovese). Orologi in moto alle ore 17. Come al solito, premi ai primi 3 classificati e nuove qualificazioni per la finalissima di luglio in piazza Matteotti. Buona prova di Francesco Deri, che ha vinto con 5,5 su 6. Sul podio anche Davide Cusato e Carmelo Bertone, entrambi a 5 punti. Leggiamo la cronaca che ci è pervenuta da Vincenzo Manfredi.

Sabato 9 febbraio si è conclusa presso i locali del bar "LA LEPRE" la quarta tappa del trofeo Loggia Express, torneo a tappe che si sta giocando nei locali più in voga della "movida" genovese e la cui finalissima è prevista per luglio nella centralissima piazza Matteotti grazie anche al contributo del Municipio di Centro-Est che ha messo in palio la coppa per il vincitore assoluto.
La Lepre per chi non lo conoscesse è un locale molto frequentato del centro storico - a due passi da piazza delle Vigne e dalla storica via della Maddalena - dove è facile imbattersi in filosofi, musicisti, poeti e persino dei fumettisti in un'atmosfera molto "free" e fortemente socializzante per quanto a volte non tutti i vicini siano altrettanto entusiasti della cosa..
La gara ha visto ai nastri di partenza ben 28 giocatori che tra vino e mortadella si sono dati battaglia per accaparrarsi i due "seggi" per la finalissima e l'ambito premio messo in palio al primo classificato: una bottiglia di spumante riserva di quasi tre litri gentilmente offerta dal gestore del locale Stefano Rossi cui vanno i ringraziamenti di tutti noi.
Vince in solitaria il "preside" della "Loggia" e maestro di teatro Francesco Deri che chiude a 5 punti e mezzo (unica patta contro il "portiere" Marchesi) qui di sotto alle prese con il suo "frizzante" premio. Notevole il percorso di Francesco che lezione dopo lezione, esercizio dopo esercizio ha incrementato non solo la sua forza scacchistica ma anche le sue capacità didattiche dato che è un valido istruttore oltre che della "Loggia rosa" anche della cosiddetta "Loggia ai ferri" ossia di un corso di scacchi che i ragazzi stanno tenendo nel carcere di Marassi grazie alla collaborazione della cooperativa "Il Biscione" di via S.Luca.
Meritato secondo posto per Davide Cusato sempre in lizza per la vittoria che si aggiudica un salame e terzo classificato Carmelo Bertone del circolo di Santa Sabina che si guadagna così la finale essendo Cusato già qualificato dalla seconda tappa. Altri premi sono andati inoltre al capitano Sergio Massimo Nanni "generale" della "legione" Felix che ha vinto un aperitivo, al primo dei "junior" Massimo Frattarolo che ha ricevuto una lezione gratuita ed alla prima delle ragazze Chiara Braucher che si è così potuta fregiare di un mazzo di fiori. I nostri ringraziamenti vanno oltre che alla Lepre anche alla trattoria da Pintori di via S. Bernardo, al bar Moretti, al bar Cabona, alla Taverna di Zaccaria, al Grappolo di Campetto, al Teatro della Tosse, al Piccolo Mondo di Porta Soprana, alla pizzaria PAF di salita del Prione (che ci fornisce pizze e birre durante il corso), all'associazione www.battibaleno.it senza dimenticare il nostro affezionato partner www.felixrender.com, una società che si occupa di rendering per architetti ed ingegneri ed il glorioso circolo Centurini che ci ha dato il supporto logistico per la manifestazione.
Ricordo ancora che il trofeo è aperto a tutti i giocatori al di sotto dei 1800 punti elo e che a breve daremo notizie per la prossima tappa.
Vincenzo Manfredi

Classifica finale

Pos  Pts  ID  NOME                    | Rtg  PRtg Fed |    S-B    Cmlt    Mwns  
-------------------------------------------------------------------------------
  1  5.5  14  NC DERI Francesco       |    0 1465 --- |   19.00 
  2  5.0   3  2N CUSATO Davide        | 1682  273  GE |   20.00 
  3  5.0   9  2N BERTONE Carmelo      |    0  553  GE |   18.00 
  4  4.5   4  1N SABBA Giorgio        | 1614  995  GE |   15.50 
  5  4.0   8  NC BADINO Luciano       |    0  405 --- |   14.00 
  6  4.0  22  NC PITTO Isac           |    0  636 --- |   12.00 
  7  4.0  11  NC BURIALI Sergio       |    0  405 --- |   11.00 
  8  4.0   1  1N NANNI Sergio         | 1721  656  GE |   10.00    12.0      4  
  9  4.0  16  NC FRATTAROLO Massimo   |    0  680 --- |   10.00    12.0      4  
 10  4.0  17  NC GAZZANIGA Giorgio    |    0  691 --- |    8.00 
 11  3.0  18  NC MARCHESI Uberto      |    0  556 --- |   10.00 
 12  3.0   7  3N DORDONI Riccardo     | 1494  269  IM |    8.00    13.0 
 13  3.0  23  NC PRUSSO Alessandro    |    0  287 --- |    8.00    11.0 
 14  3.0  27  NC SPANÒ Michele        |    0 1077 --- |    6.00    11.0 
 15  3.0  21  NC PAGANO Alessandro    |    0  515 --- |    6.00     9.0 
 16  3.0  25  NC RICCI Oscar          |    0  287 --- |    5.00 
 17  3.0   5  3N FOGLIANI Francesco   | 1594  531  GE |    4.00    12.0 
 18  3.0  10  NC BRAUCHER Chiara      |    0  286 --- |    4.00    10.0 
 19  2.0   2  2N WILKINSON Nicolas    | 1714    0  GE |    4.00     8.0 
 20  2.0  26  NC SCARPATI Francesco   |    0  161 --- |    4.00     6.0 
 21  2.0   6  2N PIOLI Franco         | 1574  428  GE |    3.00     8.0      2  
 22  2.0  12  NC CALCAGNO Roberto     |    0  675 --- |    3.00     8.0      2  
 23  2.0  28  NC TARDITO Davide       |    0    0 --- |    1.00     6.0 
 24  2.0  13  NC CECCONELLO Paola     |    0    0 --- |    1.00     4.0      2  
 25  2.0  15  NC DUBROVICH Chiara     |    0  424 --- |    1.00     4.0      2  
 26  1.0  20  NC NENCETTI Francesca   |    0    0 --- |    0.00     4.0 
 27  1.0  24  NC RICCARDI Vera        |    0    0 --- |    0.00     2.0 
 28  0.0  19  NC MARTINELLI Alba      |    0    0 --- |    0.00




Un articolo sulla leggendaria giocatrice fiorentina pubblicato su Linux Interflorence di Lorenzo Barsi
Clarice Benini, la mina vagante

Da "Clarice Benini Omaggio alla Campionessa di Scacchi", Firenze, Associazione Culturale "Il Delta della Luna", 1999-2013, p. 129:

Levanto 1957. In prima fila, da sinistra a destra: D'Augusta, Laco, Napolitano, Siveri, Benini, Pace Arnaldo, Lamberti.
In seconda fila: Romani, Grassi, Magrin, Tamburini, Fricker, Palmiotto


Nel maggio del 1957 Clarice partecipa al Magistrale di selezione per il Campionato Italiano (Levanto, 4-12 maggio 1957), "con il dichiarato proposito di prepararsi al torneo zonale femminile" [...]. E, come sempre, Clarice è una pericolosa mina vagante, soprattutto col Bianco (4½ su 6). Se Mario Na­politano se la cava con una patta (e non era la prima volta!, il penultimo turno sarà invece fatale a Giuseppe Laco: con la sua vittoria Clarice regala all'amico Mario il primo premio e l'accesso al Campionato.

Grazie ai buoni uffici di Mauro Berni e Luca Monti, nonché alla generosità di Igor e Giuseppe Laco, siamo lieti di presentare ai nostri rari e preziosi lettori l'inedita partita di Clarice contro Pino Laco.

1.c4 g6 2.Cc3 Ag7 3.Cf3 d6 4.g3 Cf6 5.Ag2 e5 6.d3 c6 Un anno dopo sarà Laco a vestire i panni della signorina Benini: 6...O-O 7.Ad2 Ch5 8.Dc1 f5 9.Ah6 Cc6 10.Axg7 Rxg7 11.Cd5 f4 12.Dc3 Ae6 13.Cxf4 Cxf4 14.gxf4 Txf4 15.h4 Df6 16.Cg5 Cd4 17.e3 (17.Ce4 Df5 18.e3 Tg4 è più o meno in equilibrio) 17...Txf2 18.exd4 Ag4 19.Af3 Txf3 20.O-O-O Df4+ 21.Rb1 Dxd4 22.Dxd4 exd4 23.Thg1 Tg3 (23...Tf4) 24.Txg3 Axd1 25.Rc1 Ah5 26.Ce6+ Rh6 27.Cxc7 Tf8 28.Ce6 Tf1+ 29.Rc2 Tf2+ 30.Rc1 a6 31.Cg5 (31.Cxd4) 31...Tf4 32.Ce4 Af3 33.Cxd6 Rh5 34.Tg5+ Rxh4 35.Te5 h5 36.c5 g5 37.Cf5+ Txf5 38.Txf5 Rg4 39.Tf8 h4 40.Td8 h3 41.Txd4+ Rg3 (0-1 Laco-Tal, XIII Olimpiade, Monaco 1958). 7.O-O b6 8.h3 Ad7 9.Ad2 Ca6 10.a3 O-O 11.b4 Te8 12.Cg5 e4 Un miraggio tattico. (12...Cc7 13.Tc1 d5). 13.Cgxe4 Cxe4 14.Cxe4 Af5 (14...Axa1 15.Dxa1). 15.Tb1 d5 16.cxd5 cxd5 17.Cc3 Ae6 18.Rh2 Tc8 19.Tc1 Dd7 20.Cb1 Cb8 21.Ac3 d4 22.Ab2 Ah6 23.Cd2 f5 24.Txc8 Txc8 25.Cf3 Ag7 26.Dd2 Ad5 27.Tc1 Te8 28.Df4 Cc6 29.Cg1 Più diretta era: 29.b5 Ce5 30.Cxd4 Axg2 31.Rxg2 Dd5+ 32.Rh2. 29...Axg2 30.Rxg2 Dd5+ 31.Rf1 Ae5 32.Dd2 a5 33.Cf3 axb4 34.axb4 Ad6 35.b5 Ce5 36.Cg1 Cf7 37.Dc2 f4 (37...Ac5 38.Dc4) 38.Dc4 (Oppure 38.Dc6) 38...Dh1 39.Dxd4 Ae5 40.Dd7 Axb2 41.Dxe8+ Rg7 42.Tc7 Dd5 43.gxf4 Df5 44.Dxf7+ Sic et simpliciter. 44...Dxf7 45.Txf7+ Rxf7 46.Cf3 Re7 47.Ce5 Re6 48.Cc4 Ac1 (48...Ad4 49.e3 Ac5 50.d4) 49.e3 1-0






TROVA L'INTRUSO! Cannes 2012: chi c'è ad osservare la partita di Bacrot?





I PAPI E GLI SCACCHI: ODIO E AMORE

"Assurdo e libidinoso"
Quattro secoli di buio da parte della Chiesa per cavalli, alfieri e re.
Il gioco fu dichiarato lecito dal cattolicesimo solo nel 1600 con un'opera di San Francesco di Sales, vescovo di Ginevra.
La condanna di Pier Damiani e la riabilitazione con i Medici.

Il dossier di Adolivio Capece

Anche se il gioco degli scacchi in una forma molto simile all'attuale risale a circa mille e cinquecento anni fa, è solo da quattro secoli che è stato dichiarato lecito dalla Chiesa.

Il merito, se così possiamo definirlo, è di San Francesco di Sales, allora vescovo di Ginevra, che nella sua "Introduzione alla vita devota", scritta ad Annecy nel 1608, nel capitolo intitolato "Passatempi e divertimenti e anzitutto quelli leciti e lodevoli", scrive: «A scacchi bisogna solo guardarsi dall'eccedere, perché se vi si impegna troppo tempo non è più sollievo, ma occupazione; non si solleva né lo spirito né il corpo, ma anzi si stancano e si svigoriscono entrambi. Uno che abbia giocato per cinque o sei ore agli scacchi nel levarsi è totalmente abbattuto e spossato di spirito».

Grazie a queste affermazioni nel 1609, quindi esattamente 400 anni fa, la Chiesa abrogò la «condanna» agli scacchi, che durava da quasi sei secoli. Artefice della condanna era stato San Pier Damiani, il santo anacoreta che Dante ha messo nel suo Paradiso, allora cardinale di Ostia. In una lettera, la decima nella raccolta delle "Epistole", nell'ottobre del 1061 scrisse a papa Alessandro II (Anselmo da Baggio, 1061-1073) di aver punito un vescovo fiorentino che a causa degli scacchi aveva totalmente trascurato i propri doveri religiosi, definendo il gioco degli scacchi «disonesto, assurdo e libidinoso» e chiedendone la messa al bando.

Per rafforzare la richiesta lo abbinò ai dadi; del resto spesso a quei tempi in Italia si giocava decidendo il pezzo da muovere tirando i dadi, a prescindere dalla logica della posizione, sia per velocizzare la partita, sia per favorire le scommesse. E poiché i giochi con i dadi e d'azzardo in genere erano vietati dalla Chiesa, ecco scattare il divieto anche per gli scacchi.

La condanna venne però superata da molti nobili con l'ufficializzazione della netta differenza tra il gioco degli scacchi e quello dei dadi. Quanto al popolo, che pure continuò a giocare, non se ne fece troppo cruccio, anche perché i popolani avevano ben altri problemi materiali per preoccuparsi di torri e regine.

Per capire a quali eccessi sia arrivata la condanna degli scacchi, basti pensare ad alcune testimonianze storiche del Quattrocento relative ai ben noti «bruciamenti di vanità». La domenica del 23 settembre 1425, per esempio, San Bernardino tenne a Perugia una predica tanto violenta contro le vanità che «li homini mandaro dadi, carte, tavolieri, scacchi e simili cose» e il tutto fu poi bruciato in piazza. E a Siena nel 1426 ancora San Bernardino in una predica affermò che uno dei suoi frati, Matteo da Cecilia, aveva bruciato «duomila settecento scachieri in uno dì a Barzelona, che v'erano di molti che erano d'avorio».
E ancora nel 1496 e 1497 fu Girolamo Savonarola a far mettere al rogo anche gli scacchi in due famosi «bruciamenti di vanità» a Firenze in piazza dei Signori. Un testimone scrisse che venne eretta una specie di piramide alta trenta cubiti e che nel rogo c'erano «non piccole quantità di scacchieri e simili altri strumenti di Satana». Ma fu proprio a Firenze che si ebbe la prima scintilla per la riabilitazione del gioco, grazie alla dinastia dei Medici, e in particolare grazie ad un figlio di Lorenzo il Magnifico, Giovanni.

Nato nel 1475 e fin da giovane grande appassionato di scacchi, Giovanni de' Medici continuò ad essere un importante mecenate per i giocatori dell'epoca anche quando nel 1513 divenne papa con il nome di Leone X.

Negli otto anni del suo pontificato, Leone X protesse il gioco e ne favorì la diffusione, anche nell'ambito delle strutture ecclesiali. La sua passione fu tale da essere segnalata perfino nell'opera "Storia dei Papi" del Pastor. E in un volume della fine del 1500 si trova poi questa citazione: «Papa Leone era solito abbandonare la partita quando era inferiore; ciò mostra la sua abilità, poiché egli vedeva molto tempo prima ciò che doveva accadere; e quando si accorgeva che la sua situazione era disperata, si confessava vinto».

Fu certamente grazie all'influsso di Leone X che santa Teresa d'Avila parlò positivamente degli scacchi nella sua opera "Il cammino alla perfezione", scritta tra il 1564 e il 1566, aprendo la via alla definitiva opera di San Francesco di Sales.

Da notare che il 14 ottobre 1944 il vescovo di Madrid ha proclamato santa Teresa d'Avila patrona degli scacchisti.