DI PAOLO VINCE A SIENA
Raffaele Di Paolo si è aggiudicato il Memorial Roberto Magari a Siena (12-14 novembre), intitolato al noto matematico scomparso nel marzo 1994, a lungo socio del circolo locale e suo presidente dal 1981 al 1986. Settantasei i partecipanti. Raffaele ha terminato a 5 su 6, superando allo spareggio tecnico Mogranzini e il finlandese Hautala. Raffaele ne ha vinte quattro e pattate due, con il perugino Mogranzini e con Bocchicchio. Partecipavano al torneo anche i maestri internazionali Peric e Dragojlovic e il maestro Fide italiano Drei. Fra i liguri, c'era anche Massimo Rivara nell'open A, Sergio Nanni nell'open B e Marta Rivara, che ha ben figurato nell'open C. La sede di gioco era il CRAL MPS, in via dei Termini 31.
CLASSIFICA FINALE - OPEN A nome ctg. punti buh. ps -------------------------------------------------------- 1' 1-DI PAOLO Raffaele GE FM 5.0 21.5 2' 5-MOGRANZINI Roberto PG -M 5.0 19.5 3' 8-HAUTALA ROMAN FIN-M 5.0 16.0 4' 7-BOCCHICCHIO Gaetano PO CM 4.5 20.5 5' 3-PERIC SLAVISA EE IM 4.0 19.0 6' 15-MARMILI Giulio PO 1N 4.0 16.0 7' 4-DREI Andrea RA FM 3.5 19.5 8' 25-MALESCUSI Luciano FI 1N 3.5 19.0 9' 9-PECHY Alaster VE CM 3.5 18.0 10' 6-CARUSO Augusto VI -M 3.5 17.0 11' 11-ANNONI Riccardo LC CM 3.5 14.5 12' 2-DRAGOJLOVIC ANDJELKO SCGIM 3.0 19.5 13' 23-MASULLO Andrea SI 1N 3.0 18.0 14' 31-FAGIOLINO Lorenzo SI 2N 3.0 16.5 15' 26-PROCACCI Sergio CE 1N 3.0 16.0 1.5 16' 14-TAGLIAGAMBE Stefano GR CM 3.0 16.0 1.0 17' 20-GAGGINO Davide MI 1N 3.0 15.5 18' 27-GARGIULO Mariano NA 1N 3.0 14.5 1.5 19' 17-TRANGONI Bruno VE 1N 3.0 14.5 1.0 20' 12-BIGHIU Gheorghe EE CM 3.0 13.5 21' 18-AMBROSANIO Raffaele SI 1N 3.0 12.5 22' 21-RIVARA Massimo GE CM 2.5 17.0 23' 13-SOTTANI Paolo GR CM 2.5 16.5 24' 28-LOMBARDI Mariano PZ 1N 2.5 16.0 25' 19-LOMAKINA Nadya EE 1N 2.5 14.5 26' 24-NASONI Paolo BG 1N 2.0 17.5 27' 29-CALISI Elia LI 1N 2.0 14.5 28' 32-POMARO Stefano PD 1N 2.0 13.0 29' 22-CASTELLANO Alfonso TV CM 1.5 14.5 30' 10-DANIELI Enrico VI CM 1.5 13.5 31' 16-GONZALES Guillermo VE 1N 1.0 13.5 32' 30-PARRINI Daniele TR 2N 1.0 12.0
DI PAOLO E STOPPA PROTAGONISTI DEL GRAND PRIX
Pos. | Giocatore | Cat. | Punt. |
1 | DI PAOLO Raffaele |
MF | 6 |
2 | STOPPA Omar |
M | 6 |
3 | FOSSATI Remigio |
CM | 5 |
4 | MOLLERO Michele |
CM | 5 |
5 | MANFREDI Vincenzo |
CM | 5 |
6 | BRUN Dario |
1N | 5 |
7 | ANDREONI Giuseppe |
2N | 4,5 |
8 | RIVARA Massimo |
CM | 4,5 |
9 | SHABAN Abdelgawad |
CM | 4 |
10 | BERNI Mauro |
CM | 4 |
11 | BALLARDINI Albert |
3N | 4 |
12 | ATTEO Domenico |
1N | 4 |
13 | CAROSSO Andrea |
CM | 4 |
14 | BUZZONI Eugenio |
2N | 3 |
15 | RATTO Giuliano |
2N | 3 |
16 | BAVOSI Mariano |
2N | 3 |
17 | SUCCI Adriano |
2N | 3 |
18 | PICASSO Filippo |
NC | 3 |
19 | BADINO Luciano |
NC | 3 |
20 | SILVESTRI Giuseppe |
3N | 2 |
21 | BALDUZZI Giovanni |
NC | 2 |
22 | BERTONI Ernesto |
NC | 2 |
23 | GUTTUSO Edoardo |
NC | 1,5 |
24 | RIVARA Federico |
NC | 1,5 |
25 | RIVARA Marta |
NC | 1,5 |
26 | PALMIERI Gennarino |
NC | 1,5 |
ARCO DI TRENTO:
VITTORIA DEL DANESE AAGAARD,
DODICESIMO FLAVIO GUIDO
nome ctg. punti buh. ps --------------------------------------------------------- 1' 6-Aagaard Jacob DENIM 7.0 50.0 2' 1-Luther Thomas GERGM 7.0 48.5 3' 4-Drasko Milan SCGGM 7.0 45.0 4' 2-Blagojevic Dragisa SCGIM 6.5 48.5 5' 3-Levin Felix GERGM 6.5 47.0 6' 7-Videki Sandor HUNIM 6.5 45.5 7' 11-Molnar Bela HUNIM 6.5 44.0 8' 10-MANCA Federico PD IM 6.0 49.5 9' 9-Pap Gyula HUN-M 6.0 47.5 10' 5-Skembris Spyridon GREGM 6.0 47.0 11' 8-Dittmar Peter GERFM 6.0 42.5 12' 12-GUIDO Flavio GE FM 6.0 42.0 13' 13-Trabert Bettina GERWG 5.5 44.0 14' 15-Sebestyen Balazs HUNFM 5.5 43.5 4.5 15' 26-Rudolf Anna HUN-M 5.5 43.5 3.5 16' 23-LUCIANI Carlo GO -M 5.5 43.0 17' 37-TOCCO Paolo RM CM 5.5 42.5 18' 18-Barthel Ansgar GER-M 5.5 42.0 4.0 19' 21-Trauth Michael Dr. GER-M 5.5 42.0 3.5 20' 28-SCHARRER Patrick BZ CM 5.5 41.5 3.5 21' 17-Medancic Rikard CROIM 5.5 41.5 22' 24-Papp Tamas HUN-M 5.5 39.5 23' 51-CARDILI Mariano VE CM 5.5 35.5 seguono altri 56 giocatori
Da “La Stampa” di lunedì 1 novembre '04
«Ci rifaremo a Torino nel 2006»: è questa la promessa della squadra della Russia, che dopo sei vittorie consecutive (dal 1992, prima era l'Unione Sovietica) ha questa volta perso clamorosamente la medaglia d'oro delle Olimpiadi degli scacchi, ovvero il campionato mondiale a squadre, a opera dei cugini dell'Ucraina. Un evento storico, dovuto in gran parte a due ragazzi, che hanno dato un contributo essenziale alla vittoria: il quattordicenne Kariakin, che ha vinto sei partite su sette e la settima l'ha pareggiata, e il diciottenne Volokitin che in 12 partite ha realizzato 8 punti e mezzo (ricordiamo che a scacchi si dà un punto per la vittoria e mezzo per il pareggio). Così questa volta la Russia, tra l'altro priva di Kasparov, si è dovuta accontentare del secondo posto, ma anche per la conquista della medaglia d'argento ha dovuto soffrire: nell'ultima giornata di gara è stata infatti raggiunta dall'Armenia. Le due squadre hanno concluso quindi a pari punti, ma i russi si sono aggiudicati l'argento grazie al miglior spareggio tecnico. Nel torneo femminile terza vittoria consecutiva per le cinesi. Qui la sorpresa è stato il secondo posto degli Stati Uniti, guidati da Susan Polgar, la maggiore delle tre celebri sorelle ungheresi, che non ha esitato a giocare e vincere contro le sue ex connazionali: «Una decisione sofferta», ha detto dopo l'incontro che l'ha vista sconfiggere la ex compagna di squadra Idilko Madl. Con un incredibile finale la Russia, guidata dalla celebre Alexandra Kosteniuk che patriotticamente si tingeva ogni giorno le unghie con i colori della bandiera nazionale, ha agguantato la medaglia di bronzo, ai danni delle ex campionesse della Georgia. Classifica finale del torneo maschile: Ucraina 39,5; Russia 36,5; Armenia 36,5; Stati Uniti 35; Israele 34,5; India 34; Cuba 33,5; Olanda 33; Bulgaria e Spagna 32,5. Classifica finale del torneo femminile: Cina 31; Stati Uniti 28; Russia e Georgia 27,5; Francia 25,5; Ungheria, Slovacchia e Inghilterra 25; India e Polonia 24,5. L'Italia maschile, con Michele Godena, Fernando Braga, Ennio Arlandi, Carlo D'Amore, Spartaco Sarno e Giulio Borgo, non brilla e si piazza solo 60ª. L'Italia femminile (Elena Sedina, Eleonora Ambrosi, Laura Costantini, Maria De Rosa) fa registrare un prova positiva e si piazza più che dignitosamente 46ª.
La prossima edizione delle Olimpiadi si terrà nel 2006 a Torino (20 maggio-4 giugno) nel contesto delle Olimpiadi invernali. Un ritorno alla grande nei Giochi, con tanto di già preannunciato controllo antidoping! Le Olimpiadi degli Scacchi 2004, la 36ª edizione della serie, sono terminate sabato, dopo due settimane di gioco, a Calvia, grosso centro turistico dell'Isola di Maiorca, affollato di solito da anziane turiste inglesi golose di dolci. La cittadina per due settimane ha assunto l'inedito aspetto di una gigantesca scacchiera sulla quale si sono affollati oltre 10 mila appassionati da tutto il mondo per ammirare da vicino i propri beniamini, ma anche per sostenere i propri rappresentanti. Bastano pochi numeri per dare l'idea dell'imponenza della manifestazione: 128 nazioni rappresentate, 129 squadre maschili e 87 femminili, quasi 1500 «atleti» per un totale di circa duemila persone se aggiungiamo accompagnatori, arbitri e dirigenti nazionali. Insomma, una vera festa degli scacchi. Il dato forse più interessante della competizione è il gran numero di ragazzini in gara: più di un decimo degli «atleti» partecipanti era under 16, più giovane di tutti la peruviana Deisy Cori di 11 anni, alla fine premiata insieme col meno giovane, Viktor Kortschnoj, 73 anni. Il numero dei giovani aumenta moltissimo se si considerano gli under 20, a riprova della sempre maggior popolarità degli scacchi tra i teenager di tutto il mondo, ragazzi e ragazze. E la vittoria finale dell'Ucraina è una conferma del fatto che anche l'età media dei campioni si sta abbassando. Oggi del resto non è raro trovare bimbetti di soli 12-13 anni già arrivati al titolo di «grande maestro» (la serie A degli scacchi). Al di là della sconfitta della Russia, l'Est europeo comunque continua a dominare la scena; lo smembramento dell'Unione Sovietica ha fatto emergere nuove realtà locali, per esempio l'Armenia, una piccola nazione di neanche 5 milioni di abitanti, dove gli scacchi sono praticamente lo sport nazionale, un po' come da noi il calcio, e che vanta una grandiosa tradizione, a suo tempo incarnata da quel Tigran Petrosjan che fu spodestato dal trono mondiale dopo 6 anni da Boris Spassky, forse più noto al grande pubblico, ma solo per la sconfitta contro Fischer nel 1972. L'emigrazione di molti giocatori ha inoltre aiutato varie nazioni a raggiungere elevati livelli; basta guardare la formazione della «nazionale» degli Stati Uniti o di quella di Israele, praticamente composte da soli «ex sovietici», mentre molte squadre ne hanno almeno sulla prima scacchiera (come per esempio la Spagna con Shirov o la Svizzera con Kortschnoj). Spiccano così i buoni piazzamenti dell'India e di Cuba composte da soli autoctoni. In campo femminile, invece, il predominio delle ragazze dell'Est sembra definitamente tramontato a favore delle ragazze cinesi; anche qui, comunque, molte le giocatrici emigrate dall'Est e sparse tra le varie nazionali. E molte le ragazzine in crescita. Le Olimpiadi degli scacchi si svolgono ogni due anni e vedono in gara i grandi campioni fianco a fianco con molti dilettanti, in rappresentanza di piccole nazioni come le Isole Vergini, le Barbados, ma anche la nostra Repubblica di San Marino. La prima volta che questa manifestazione venne organizzata fu durante la settima edizione delle Olimpiadi disputata a Parigi nel 1924; vi presero parte 54 giocatori in rappresentanza di 18 nazioni. Quattro anni dopo scacchi ancora specialità Olimpica in Olanda, poi la «espulsione» dai Giochi, poiché i giocatori erano «professionisti» (la stessa sorte toccò contemporaneamente anche al tennis). Gli scacchisti decisero però di continuare con l'evento, mantenendo il nome: otto furono le edizioni delle Olimpiadi degli Scacchi disputate fino al 1939, poi si riprese nel 1950, dopo la pausa bellica, con regolare cadenza biennale. Nel 1952 entrò in gara anche lo squadrone dell'Unione Sovietica che vinse tutte le 19 edizioni cui prese parte (nel 1976 il blocco dell'Est europeo boicottò la manifestazione organizzata a Haifa) fino al 1990; dal 1992 la medaglia d'oro è stata appannaggio della Russia. Quanto alle donne, la prima Olimpiade femminile fu organizzata nel 1957; ma solo dalla quinta edizione del 1972 il torneo per le ragazze assunse la regolare cadenza biennale, venendo anzi abbinato alla gara maschile e facendo quindi lievitare la partecipazione. Anche in questo caso dominio dell'Unione Sovietica nelle prime 12 edizioni, poi due vittorie dell'Ungheria grazie alle famose sorelle Polgar. Più di recente, dopo tre vittorie delle georgiane, è cominciato il dominio della Cina, che sembra destinato a durare a lungo.
Adolivio Capece
QUANDO SI PRETENDE TROPPO DALLA POSIZIONE:
L'ECCESSIVO OTTIMISMO NEGLI SCACCHI
di Alberto Miatello
Sarà anche vero - come dice Tonino Guerra - che l'ottimismo è il sapore della vita, eppure negli scacchi l'eccessivo ottimismo è più dannoso che salutare.
Per eccessivo ottimismo si intende l'atteggiamento di quei giocatori, tra cui molti di alto livello, che tendono istintivamente a considerare sempre “superiori” le loro posizioni, anche quando la posizione è tutt'altro che chiara, oppure il loro vantaggio è ormai sfumato.
Larsen era da molti considerato il più “ottimista” dei GM in
circolazione, nel suo periodo d'oro.
In una sua famosa partita contro Fischer, a Montecarlo nel 1967, egli
snobbò sdegnosamente diverse opportunità di pattare, inseguendo caparbiamente
la vittoria, per poi scivolare pian piano in una posizione inferiore, fino
all'inevitabile sconfitta.
Andando ancora più in là nel tempo, il campione americano Frank Marshall agli
inizi del '900, era noto per l'impeto battagliero con cui cercava a tutti i
costi di vincere tutte le partite, anche quelle teoricamente patte.
Questa ostinazione gli costò diversi primi posti, tanto che a un certo punto capì l'errore e disse: “Quando imparerò che una patta conta più di una sconfitta?”.
Un altro “ottimista” sempre (o quasi) a caccia di vittoria è stato Victor Korcnoi, ma il suo piglio battagliero è stato a volte severamente punito.
In definitiva possiamo dire che l'eccessivo ottimismo denota una mancanza di freddezza e serenità d'analisi, e il giocatore lascia prevalere la smania di vittoria sull'analisi obiettiva della posizione.
Qualcosa di simile, nel mio piccolo, è capitato anche a me, al torneo di Arco appena concluso lo scorso 31 ottobre, e mi permetto di citare la partita per la levatura del mio avversario, il GM tedesco Felix Levin, oltre che per i vari tatticismi e l'interesse della medesima.
Nella partita in questione, dopo aver giocato una novità in apertura, ottenevo
l'iniziativa e costringevo il mio avversario sulla difensiva.
Poi, al termine di una brillante
combinazione con cui guadagnavo la Donna contro Torre e Cavallo, sedotto dal
vantaggio materiale, rifiutavo la possibilità di pattare per ripetizione, e
proseguivo cercando ad ogni costo la vittoria, senza considerare le insidie
della posizione, e la forza dei due Pedoni uniti del mio avversario, nonostante
il suo svantaggio materiale.
Conclusione: una patta forzata buttata via per eccesso d'ottimismo, contro un avversario con cui la patta sarebbe stata tutt'altro che disprezzabile. Pazienza, spero solo che la mia disavventura possa essere utile a qualcuno.
Alberto Miatello
MARCELLO ASTENGO VINCE L'OPEN WEEK-END DI SESTRI PONENTE
OLIMPIADI CIECHI: LA POLONIA VINCE
A SORPRESA.
ITALIA AL 25° POSTO.
C'era anche Pugliese
Nel complesso buono il bilancio della nazionale italiana alle Olimpiadi a squadre riservate ai giocatori ciechi. Si è giocato a Tarragona in Spagna con l'organizzazione della International Braille Chess Association. La Russia è stata clamorosamente battuta ad opera della Polonia, allo spareggio tecnico. I nostri sono andati bene fino ad un certo punto (c'era anche il genovese Franco Pugliese, che ha fatto un buon torneo e forse doveva essere impiegato maggiormente in squadra, dato il suo buon stato di forma), poi nella fase finale hanno rallentato e si sono piazzati al 25° posto con 16 punti.
CONFERENZA DI PRESIDENTI E DELEGATI DEI COMITATI REGIONALI
Pronti per nuove sfide! Determinazione, rigorosità, programmi precisi, voglia
di rinnovamento, creatività e comunicazione.
Sono state queste le “parole
d'ordine” della recente Conferenza dei Comitati e delle Delegazioni Regionali,
tenutasi presso l'Hotel “Crivi's”, a Milano, il 14 novembre 2004.
Nutrita la presenza dei
partecipanti a quest'incontro, in rappresentanza della propria regione: Rosemma
De Fanis (Abruzzo), Domenico Martire (Calabria), Biagio Lettieri (Campania),
Mauro Benetti (Emilia), Romano Peresani (Friuli-Venezia Giulia), Mario Ambrogi
(Lazio), Giampiero Pagnoncelli (Lombardia), Stefano Iacono (Liguria), Ugo
Veneziani (Marche), Roberto Rivello (Piemonte), Lucio Lo Russo (Puglia), Edoardo
Buchicchio (Sardegna), Filippo Sileci (Sicilia), Agostino Scalfi (Valle
d'Aosta) e Gianpaolo Navarro (Veneto).
Altrettanto variegata e
preparata la “scuderia” dei relatori intervenuti all'incontro: Massimiliano
Lucaroni (Aspetti Amministrativi), Mauro Fiori (Elo Italia e Arbitri), Franca
Dapiran (Istruttori e Scuole), Angelo Brillo (Contributi Regionali), Roberto Re
(Informatizzazione), Folco Ferretti (Settore Giovanile e Femminile), Fabio Fox
Gariani (Comunicazione). Presente anche l'efficiente ed operosa Segreteria
della FSI (Elisabetta Ambivero).
Timoniere dell'evento è stato Giuseppe de Capua, nominato dal CONI Commissario
Straordinario della FSI. I lavori iniziati puntualmente alle 10 del mattino si
sono conclusi alle 13 e 30 e, dopo la pausa pranzo, sono continuati nel
pomeriggio in un ambiente professionale e disteso al contempo stesso.
La Conferenza ha esplicitato
numerosi ed interessanti punti attraverso i concisi e mirati interventi. Si è
parlato degli aspetti amministrativi vari della FSI (Lucaroni), di quelli
relativi ai Settori Giovanili e Femminili legati al mondo scacchistico
nazionale (Ferretti) per toccare in seguito le varie problematiche concernenti
il Calendario Nazionale (Pagnoncelli). Altri interventi hanno riguardato i
Campionati Studenteschi (Benetti) e i punteggi Elo Italia ed il Settore
arbitrale (Fiori); sul versante nevralgico degli Istruttori e del rapporto con
le scuole si sono affrontati temi importanti legati alla professionalità ed al
rinnovamento (Dapiran). Nell'area di stretta competenza informatica, si è poi
eseguita una lucida e precisa fotografia del rinnovamento del sito internet
della FSI e della sua architettura interna (ing. Re); per la Comunicazione
attraverso i Media (quotidiani, radio, tv, periodici, internet) sono state
presentate le nuove attività delle Relazioni Esterne della FSI incentrate
soprattutto sulla riorganizzazione dell'archivio fotografico, della messa a
punto di una cartella stampa standard nonché la creazione di nuovi progetti di
comunicazione atti a fornire “più trasparenza e forza” all'esterno da parte
della Federazione (Gariani).
Non sono stati dimenticati
nemmeno i Contributi Regionali (Brillo) e gli importanti aspetti concernenti la
Tutela Sanitaria (de Capua) e la riorganizzazione dei volumi componenti la
Biblioteca federale (Dapiran).
L'incontro di Milano è stato
dunque improntato in modo concreto e fattivo al rinnovamento ed alla
riorganizzazione di molti settori della FSI, tutti protesi verso nuovi
orizzonti e in sostegno efficace dell'immagine dello scacchismo italiano a
livello nazionale.
È altresì vero che l'attuale
periodo di commissariamento della FSI deve essere inteso come un'interfase ben
precisa, un'opportunità fattiva ed unica, indirizzata a rilanciare le numerose
attività della Federazione, dando nuovo smalto all'FSI.
Inoltre, con questo approccio,
pragmatico e progettuale al contempo stesso, sarà possibile giungere con
atteggiamento più sereno all'importante appuntamento fissato per domenica 20
marzo 2005, data dell'Assemblea Elettiva dell'FSI che si terrà a Milano e
destinata ad eleggere il nuovo Presidente.
L'attività
giovanile:
prossimo torneo al Centurini e
incontro amichevole Rutese - Sammargheritese