Notiziario mensile del
Circolo Scacchistico Genovese L. Centurini
Numero 84 Luglio-Agosto 2003 - Anno VIII
http://www.centurini.it
11° FESTIVAL SCACCHISTICO INTERNAZIONALE CITTÀ DI GENOVA
dal 21 settembre al 28 settembre 2003
Sede di gioco
Palazzo Ducale P.za Matteotti 8
Open A: open internazionale senza limitazioni
Open B: giocatori con Elo inf. 1800 o senza Elo
ARVIER: RECORD
DI PARTECIPANTI AI CAMPIONATI ITALIANI GIOVANILI
REMIGIO FOSSATI CAMPIONE ITALIANO UNDER 16
Un altro
grande risultato per lo scacchismo genovese: Remigio Fossati si è laureato il 6
luglio ad Arvier (AO) campione italiano under 16. Ha conquistato il titolo
grazie a sei vittorie e due patte. Grazie alla performance realizzata
nell'ultimo Festival internazionale del Ducale era entrato prepotentemente
nella graduatoria internazionale. A Remigio, una delle più belle realtà
scacchistiche degli ultimi anni, le congratulazioni e gli auguri di tutti gli
scacchisti liguri e del Centurini.
I genovesi non
erano molti, ma l'esaltante risultato di Remigio potrebbe essere da stimolo per
tutto il nostro settore giovanile. Ad Arvier bella prova anche di Eugenio
Buzzoni, nella categoria under 14, e di Alessandro Pugliese. Bene anche Chiara
Tampoia negli under 12 e, negli under 10, buon esordio di Federico Rivara e
Davide Torielli.
Dopo i 468
partecipanti dell'edizione 2002, quest'anno una nuova vetta è stata raggiunta,
a quota 475. Rappresentate diciotto regioni (tutte tranne Basilicata e Molise).
Quanto a numero di presenze l'ha spuntata il Veneto, con 66 giocatori, seguito
dall'Emilia Romagna con 61. Buona l'affluenza dal Sud Italia, nonostante la
lunga trasferta: la Sicilia ha portato 40 ragazzi, la Campania 34 e la Calabria
31. Ancora troppo scarsa la partecipazione dalla Liguria.
Negli under 16
hanno concluso in vetta ex aequo, sempre con 7 su 8, i numeri uno e due di
tabellone, i candidati maestri Remigio Fossati (Genova) e Alessandro Bove
(Roma); l'ha spuntata per spareggio tecnico Fossati. Remigio con questa
vittoria potrà ora partecipare ai prossimi campionati giovanili della Fide, e
potrà scegliere se gareggiare nell'europeo o nel mondiale. Remigio, classe
1988, frequenta l'Istituto Vittorio Emanuele dove ha appena concluso con buoni
voti il primo anno. Gioca solo da tre anni .
SALE LA
FEBBRE DEGLI SCACCHI PER IL DUCALE!
Grazie
alla collaborazione di Andrea Carosso
sarà proiettato nel corso del festival internazionale del Ducale (21-28
settembre) il film "La febbre degli scacchi" del regista sovietico Pudovkin,
cui seguirà un dibattito sugli scacchi nel cinema.
Dal
sito di Andrea
www.scacchi.nelweb.it
(un'ampia navigazione sugli scacchi
nel mondo contemporaneo) raccogliamo questa recensione del film:
Shakhmatnaya goryachka (1925) film
muto russo, è una gustosa commedia con gli scacchi come tema.
Diretto da Vsevolod Pudovkin e Nikolai
Shpikovsky, è notissimo per la presenza come attore (nella parte di se stesso,
cioè il campione del mondo) di Raoul Capablanca. In inglese è conosciuto come "Chess
Fever".
In italia come "La febbre degli
scacchi" è stato trasmesso a notte fonda da "Fuori Orario".
Chess Fever del 1925 diretto dal russo
V. Pudovkin è la storia di un giovane scacchista che per amor del gioco
trascura la ragazza.
Tra i due ci sono incomprensioni (a
causa degli scacchi).
A Mosca viene organizzato un gran
torneo a cui partecipava il famoso Capablanca (nato nel 1888, aveva a quel
tempo 37 anni ed era dal 1921 campione del mondo avendo sconfitto Lasker 9 a
6).
Il regista ci fa vedere Capablanca in
persona. Il cubano, a cui le donne piacquero sempre , si incontra casualmente
con la ragazza dello scacchista.
La ragazza vuole suicidarsi buttandosi
da un ponte nelle acque gelide. Capablanca vedendola carina, triste e sola
(perché il ragazzo aveva preferito giocare a scacchi piuttosto che stare con
lei) non perde tempo e l'abborda.
Si può annotare che storicamente
Capablanca arriverà terzo in quel torneo dietro Bogoljubow e Lasker.
A proposito, sul sito in questione, link alla home page
del Centurini, le ultime novità nella sezione video: Bobo Vieri che gioca a
scacchi e il video scacchistico degli 883.
NOVOTEL: SUCCESSO DEL CROATO SRDJAN SALE
BENE I DUE ASSI GENOVESI GUIDO E DI PAOLO
Il maestro
internazionale croato Srdjan Sale, non molto conosciuto sulla scena
scacchistica, ha vinto a sorpresa la settima edizione dell'open internazionale
organizzato al Novotel di Sampierdarena dal Circolo Genova Scacchi. Il
vincitore accompagnava anche una folta rappresentativa di giovani giocatori
degli Emirati Arabi Uniti in trasferta a Genova: in tutto diciannove giocatori!
Dopo aver dominato i primi sette turni (pareggiando solo con l'azzurro Michele
Godena), Sale ha perso al penultimo turno con Milov, che lo ha raggiunto in
vetta, ma alla fine ha superato per spareggio tecnico lo stesso svizzero:
entrambi hanno concluso con 7.5 punti su 9. Al terzo posto a quota 7,
imbattuto, si è piazzato Godena, che ha perso terreno a causa di quattro patte
consecutive dal quinto all'ottavo turno. Nel gruppo a 6 i migliori genovesi, i
MF Raffaele Di Paolo e Flavio Guido, insieme al GM jugoslavo Stefan Djuric e al
MI Mario Lanzani fra gli altri.
Fra le
curiosità di questa edizione, che ha raggiunto il numero record di 153
giocatori e una buona risonanza mediatica, il ritorno alle gare, dopo una
travagliata vicenda giudiziaria culminata con la concessione il 12 giugno
scorso dell'asilo politico in Italia, di Sergej Gromovs, originario della
Lettonia, meglio conosciuto in passato come Elmar Ausmis. Gromovs, che è stato
iscritto col titolo di Maestro Fide e il vecchio Elo FSI, ha condotto un buon
torneo, perdendo solo con il vincitore.
Fra i Circoli
rappresentati, elevata, come sempre, la partecipazione dei giocatori del
Centurini, con una ventina di presenze. Al 40° posto a 4.5 il campione italiano
U16 Remigio Fossati e 50° a quota 4 il giovanissimo MF arabo Saeed Ishaq, di
appena 10 anni.
Nell'open B il
padovano Franco Rizzardi l'ha spuntata con 7.5 punti su 9, sfruttando la
"debacle" finale del genovese del Centurini Gianluca Virgilio, che dopo un
brillantissimo 6 su 6 iniziale ha perso due partite al settimo e all'ottavo
turno, piazzandosi infine secondo a quota 7 insieme al savonese Claudio
Mercandelli.
Intervistato
dal "Secolo XIX" il GM Michele Godena ha detto di avere "iniziato a giocare a cinque anni ma in
realtà non c'è un'età giusta per iniziare. Certo, prima si comincia e più si
hanno possibilità di migliorare e di abituare il cervello e la mente al
ragionamento scacchistico". E poi un consiglio a tutti: "Alla fine di ogni match, il buon
giocatore si impone di rigiocare con se stesso la partita appena conclusa,
ripercorrendo ogni mossa, in modo da capire dove si è commesso un errore. Così
sono nati anche i grandi campioni e si affina la mente alle sfida."
Genova, in
conclusione, con i suoi due festival internazionali, quello appena terminato e
il prossimo che si disputerà a Palazzo Ducale dal 21 al 28 settembre si
conferma piazza di prim'ordine del movimento scacchistico nazionale, come ha
sottolineato il Presidente FSI Pedrazzini durante la premiazione. Se a ciò si
aggiunge la partecipazione della rappresentativa del Centurini in serie A1 nel
campionato italiano a squadre emerge in tutta evidenza l'elevato livello
qualitativo ormai raggiunto. A cui però non corrisponde ancora un adeguato
numero di tesserati e una più incisiva iniziativa di divulgazione del gioco sul
territorio. In questa direzione, dove oggi si scontano le maggiori carenze,
dovrebbero convergere unitariamente gli sforzi dei circoli e degli organismi
federali decentrati.
Classifica finale Open 'A'
----------------------------------------------------
1' 4-Sale Srdjan CROIM 7.5 51.5
2' 1-Milov Vadim SUIGM 7.5 50.5
3' 2-GODENA Michele TV GM 7.0 49.5
4' 5-Abolianin Arthur BELIM 6.5 46.5
5' 9-Jones Gawain C. ENG-M 6.5 43.0
6' 10-GROMOVS Sergejs ITAFM 6.5 41.0
7' 14-DI-PAOLO Raffaele GE FM 6.0 49.0
8' 3-Djuric Stefan YUGGM 6.0 46.0
9' 8-ISONZO David SR FM 6.0 46.0
10' 7-LANZANI Mario MI IM 6.0 45.0
11' 15-PISCOPO Pierluigi LE -M 6.0 44.5
12' 12-GUIDO Flavio GE FM 6.0 44.0
13' 11-SHYTAJ Luca BA FM 6.0 42.5
14' 25-CORSO Sergio PA CM 6.0 41.5
seguono altri 64 giocatori
Classifica finale Open 'B'
----------------------------------------------------
1' 13-RIZZARDI Franco PD 1N 7.5 43.0
2' 7-VIRGILIO Gianluca GE 1N 7.0 49.5
3' 20-MERCANDELLI Claudio SV 1N 7.0 47.0
4' 9-SCHEMBRI Antonio GE 1N 6.5 46.5
5' 12-SOTTROI Carlo BL 1N 6.5 43.5
6' 16-BERNARDINI Luca LU 2N 6.5 43.0
7' 19-DORMIO Luca GE 2N 6.5 39.5
8' 34-CALDAROLA Stefano MI 2N 6.0 46.0
9' 10-MAIORI Nicola GE 2N 6.0 44.5
10' 21-BRUNELLI Giovanni MI 1N 6.0 44.5
11' 1-PAGANETTO Ivano GE 1N 6.0 38.5
seguono altri 63 giocatori
Riportiamo alcune partite, a cominciare dal big match Sale-Milov. È stato il Maestro
Internazionale croato a vincere il torneo allo spareggio tecnico, ma nello
scontro diretto è stato il GM svizzero Milov ad avere la meglio. E poi quattro
partite dei due più forti giocatori liguri: i MF Flavio Guido e Raffaele Di
Paolo. Flavio ha già due norme di maestro internazionale, mentre Raffaele
proprio al Novotel per mezzo punto non ha ottenuto la sua prima norma.
Sale,S (2420) - Milov,V (2595) [A04]
7 Open Genova Genoa, Italy (8), 08.08.2003
1.Cf3 c5 2.b3 d6 3.Ab2 e5 4.e4 Cf6 5.Ab5+ Cc6 6.De2 Ae7 7.c3 0-0 8.0-0
Ch5 9.d4 Cf4 10.De3 f5 11.dxe5 fxe4 12.Dxe4 d5 13.De3 De8 14.Rh1 a6 15.Ad3 Dh5
16.Cbd2 Ag4 17.Tfe1 Tae8 18.Af1 Ad6 19.exd6 Txe3 20.fxe3 Ce6 21.e4 dxe4 22.Txe4
Cg5 23.Ac4+ Rh8 24.Cxg5 Dxg5 25.Tf1 Txf1+ 26.Cxf1 Ad7 27.Te1 Df6 28.Td1 Ce5
29.Ae2 Cg4 30.Td2 Cf2+ 31.Rg1 Ce4 32.Tc2 Df2+ 33.Rh1 Ac6 34.Ad3 Cd2 35.Txd2
Axg2# 0-1
Milov,V (2595) - Guido,F (2332) [E49]
7 Open Genova Genoa, Italy (3), 04.08.2003
1.d4 Cf6 2.c4 e6 3.Cc3 Ab4 4.e3 0-0 5.Ad3 d5 6.a3 Axc3+ 7.bxc3 dxc4
8.Axc4 c5 9.Ad3 Dc7 10.Ab2 Cc6 11.e4 Da5 12.Dd2 Td8 13.Ce2 b6 14.f3 Aa6 15.Axa6
Dxa6 16.0-0 Tac8 17.Tad1 h6 18.Cg3 Da4 19.Df2 cxd4 20.cxd4 Ca5 21.Tc1 Txc1
22.Txc1 Cc4 23.Aa1 Dxa3 24.Te1 Ce8 25.Ch5 b5 26.Dg3 Dd6 27.f4 Da3 28.Dh4 Tc8
29.d5 Ccd6 30.dxe6 Tc1 31.exf7+ Rxf7 32.Ad4 Txe1+ 33.Dxe1 Dd3 34.Da1 Dxe4 35.h3
Cf5 36.Ae5 Rg6 37.Da2 Rxh5 38.Df7+ g6 39.Rh2 De1 40.Dxe8 Dg3+ 41.Rg1 Ce3 42.Dc6
b4 43.Ad4 De1+ 44.Rh2 Cf1+ 45.Rg1 Cg3+ 46.Rh2 Cf1+ 47.Rg1 Cg3+ 1/2-1/2
Di Paolo,R (2323) - Corso,S (2149) [B88]
7 Open Genova Genoa, Italy (6), 06.08.2003
1.e4 c5 2.Cf3 e6 3.d4 cxd4 4.Cxd4 Cc6 5.Cc3 d6 6.Ae3 Cf6 7.Ac4 Dc7 8.Ab3
a6 9.0-0 Ca5 10.f4 Cc4 11.Axc4 Dxc4 12.Df3 e5 13.fxe5 dxe5 14.Cf5 Axf5 15.Dxf5
De6 16.Tad1 Cg4 17.Cd5 Tc8 18.Ab6 Ac5+ 19.Axc5 Txc5 20.Dg5 0-0 21.h3 Txd5
22.exd5 Db6+ 23.Rh1 Cf2+ 24.Txf2 Dxf2 25.Dxe5 Dxc2 26.Dd4 Td8 27.d6 h6 28.Td3
Dc6 29.a4 Td7 30.a5 Rh7 31.De5 Rg8 32.Tg3 g6 33.Tc3 1-0
(34) Djuric,S (2488) - Di Paolo,R (2323) [B30]
7 Open Genova Genoa, Italy (3), 04.08.2003
1.e4 c5 2.Cf3 Cc6 3.Ab5 e6 4.0-0 Cge7 5.c3 a6 6.Axc6 Cxc6 7.d4 d5
8.exd5 Dxd5 9.Ae3 c4 10.Cbd2 Ad6 11.b3 cxb3 12.axb3 0-0 13.Db1 Dh5 14.Ce4 Ac7
15.Te1 b6 16.c4 Ab7 17.h3 Ce7 18.Ce5 Cf5 19.Cd7 Dh4 20.d5 Cxe3 21.Cxf8 Cxg2
22.Rxg2 exd5 23.cxd5 Axd5 24.Dd3 Td8 25.Tac1 Df4 26.Rf1 f5 27.Dg3 Dxc1 28.Cf6+
Rxf8 29.Cxh7+ Rg8 30.Cf6+ Rf7 31.Txc1 Axg3 32.Cxd5 Txd5 33.fxg3 Td3 34.Tc7+ Rg8
35.b4 Txg3 36.Tb7 Txh3 37.Txb6 Th6 38.Tb8+ Rf7 39.Tb7+ Rf6 40.Rf2 Th4 41.Re3 g5
42.Tb6+ Re5 43.Rf3 Th3+ 44.Rg2 Tb3 45.Tb8 Rf4 46.Tb6 Tb2+ 47.Rf1 Rf3 48.Re1 g4
49.Txa6 Tb1+ 50.Rd2 Txb4 0-1
Guido,F (2332) - Fornaro,A (2000) [B22]
7 Open Genova Genoa, Italy (2), 03.08.2003
1.e4 c5 2.c3 d5 3.exd5 Dxd5 4.d4 Cc6 5.Cf3 cxd4 6.cxd4 e5 7.Cc3 Ab4
8.Ad2 Axc3 9.Axc3 e4 10.Ce5 Cxe5 11.dxe5 Ce7 12.Ae2 0-0 13.0-0 Ad7 14.Dc1 Ac6
15.Td1 De6 16.Td6 Dc8 17.Dg5 Cd5 18.Txd5 1-0
Comune di Calamandrana & Circolo scacchistico Acquese "La Viranda"
http://web.tiscali.it/acquiscacchi
Organizzano
un
Workshop scacchistico
Con il maestro
F.I.D.E. Raffaele Di Paolo
13/14 Settembre 2003
presso la biblioteca civica di Calamandrana (AT)
Programma
Sabato 13 settembre ore 10,00 - 13,00 la valutazione della posizione
Sabato 13 settembre ore 15,00 -
18,00 la formulazione
del piano
Domenica 14 settembre ore 10,00 -
13,00 l'attacco
all'arrocco
Domenica 14 settembre ore 15,00 -
18,00 il passaggio dal mediogioco al
finale
Il costo è di 40 euro
I giocatori impossibilitati a seguire l'intero workshop possono partecipare solo
ad una parte pagando in proporzione.
La fascia Elo a cui è preferibilmente rivolto va dai 1500 ai 2100 punti.
Per informazioni e prenotazioni
Valter Bosca: tel. 0141-75708; 0141-856571 (La Viranda); 337-914890 (La Viranda)
Email:
boscav@supereva.it
IL GM MILADINOVIC VINCE A CAMPOROSSO
Grandi
nomi tra gli 82 partecipanti al 7° open semilampo disputato domenica scorsa a
Camporosso, vicino a Ventimiglia. Quattro i grandi maestri presenti: oltre al
vincitore Miladinovic anche il bulgaro Genov e i croati Sulava e Komljenovic.
Cinque i maestri internazionali: Paragua, Mrdja, Bujisho, il maestro femminile
Georgieva e Arlandi, giunto undicesimo e primo degli italiani.
Nutrito
poi il numero dei giocatori di categoria magistrale, molti provenienti dalla
vicina Francia, per un livello complessivo dei partecipanti insolitamente elevato.
L'ha
spuntata alla fine degli otto turni di gioco Igor Miladinovic, concedendo solo
una patta all'ultimo turno al GM Genov. Unici due giocatori genovesi presenti
il nostro giovanissimo socio Eugenio Buzzoni e suo papà; Eugenio si è piazzato
al 29° posto, lasciandosi alle spalle giocatori sulla carta molto più forti di
lui.
I RISULTATI DEL SEMILAMPO DI SAN LORENZO AL MARE
Sono stati 75 i partecipanti al 3° torneo semilampo che si è disputato domenica 27 luglio a S. Lorenzo al Mare, nei pressi di Sanremo.
Molti giocatori provenivano dalle vicine regioni e anche dalla Francia; tra i "big" il GM croato Sulava, il MI Arlandi e alcuni maestri italiani e francesi; da segnalare la presenza dei genovesi Mollero, Manfredi, Nicora, Pedemonte e Pistone.
Al termine degli otto turni di gioco è risultato vincitore con 6.5 punti, dopo lo spareggio tecnico, il MF romano Riccardo Ianniello, davanti ad Arlandi, al mastro naturalizzato francese Govciyan e all'altro maestro Fide romano De Santis. Solo quinto il favorito, il forte GM Sulava, a quota sei punti.
MEMORIAL GIABBANI: VESPIA SU TUTTI
Domenica
13 luglio si è svolta presso la Loggia di Banchi la seconda edizione del
memorial Giabbani, con la partecipazione di 88 giocatori.
La
gara semilampo, sulla distanza degli otto turni di gioco, è stata vinta a
sorpresa dal reggino Gianmarco Vespia che ha terminato con 7,5 punti su 8. Alle
sue spalle un terzetto di giocatori a punti 6,5, rispettivamente il MF Di Paolo
e i CM Durdevic e Raspopovic. Nella classifica finale il successo pisano è
evidenziato dal fatto che ben cinque giocatori della città toscana sono nelle
prime quindici posizioni. Bene anche il Centurini che piazza fra i primi, oltre
a Di Paolo, anche Shaban (8°), Manfredi (10°) e Carosso (12°). Il piccolo arzebaigiano
Miragha Aghayev (9 anni) ancora una volta ha sfoderato il suo talento giungendo
18° con cinque punti.
L'incasso
della manifestazione, organizzata daI circolI di Santa Sabina e Nervi, è stato
devoluto all'associazione Emergency.
L'ELO ITALIA SI UNIFORMERÀ A QUELLO INTERNAZIONALE
Mentre la Fide fatica sempre più a tenere il passo dei tornei di tutto
il mondo e delle relative variazioni Elo dei partecipanti, la Federazione
scacchistica italiana sta progettando di uniformare il punteggio nazionale a
quello internazionale. La proposta è stata avanzata nel corso della prima
riunione della nuova commissione tecnica Fsi, avvenuta il 28 giugno. L'idea è
quella di estendere praticamente a tutti i giocatori l'Elo Fsi, livellandolo
verso l'alto, in modo da eliminare la differenza con l'Elo Fide (al quale sarà
uniformato mediante una formula matematica ancora da definire).
Inoltre verrà rivista la formula per definire l'Elo di ingresso: in
particolare un inclassificato non potrà più diventare 2^ nazionale giocando un
open e vincendo due partite a forfait. È stato inoltre proposto di eliminare le
tasse di promozione alle categorie sociali, la cui gestione per la Fsi è più
costosa dell'incamerato. Resteranno le tasse di promozione da inclassificato a
3^ nazionale e da 3^ nazionale a 2^ nazionale. La prossima riunione della
commissione tecnica è in programma a Bratto, a fine agosto, in occasione del
festival internazionale.
LA SCOMPARSA DI GIUSEPPE PONTIGGIA
Lutto
nel mondo della cultura e della letteratura, ma anche degli scacchi. È spirato
il 27 giugno a Milano Giuseppe Pontiggia. Notissimo
scrittore, era anche appassionato di scacchi ("da bambino sognavo di diventare
un campione", ha scritto). Tra
l'altro fu grazie al suo parere decisamente positivo che Adelphi accettò di
pubblicare "La variante di Luneburg" di Maurensig.
Del nostro gioco parlò spesso nei suoi libri e nei suoi
articoli.
Ricordiamo per esempio "L'arte della fuga",
"Il giocatore invisibile" (dove ricorda numerose esperienze
scacchistiche personali, tra le quali l'acquisto della prima scacchiera) e
soprattutto "Il giardino delle Esperidi", dove appare il saggio
"Come ho perso la mia partita con gli scacchi".
Stralciamo da quest'ultimo la visita al Maestro Giovanni
Ferrantes, allora direttore della nostra Rivista: "Da ragazzo ho sognato
di diventare un campione di scacchi. Il mio sogno è durato due anni, tra i 14
ed i 16, ed era cominciato quando avevo battuto il mio "maestro" - si
trattava nel caso particolare di un amico. Avevo poi affrontato mio fratello,
ed ero riuscito a batterlo alla "cieca". Così telefonai al Maestro
Ferrantes, che dirigeva L'Italia Scacchistica e gli chiesi un incontro.
Una mattina di luglio, afosa e umida, entrai nella
anticamera freschissima di casa sua. Credo di avergli domandato che cosa
bisognava fare per diventare un campione e lui mi rispose: "Studiare e
giocare molte ore al giorno". Poi mi mostrò la sua biblioteca.
Un titolo mi fece impressione: "Strategia di
avamposti".
"Di cosa parla?" gli chiesi. "Parla
dell'avanzamento dei pedoni nel gioco moderno". Sentii confusamente, a
quel punto, che per me la partita era chiusa."
Nel 1975 fu spettatore assiduo del Grande Torneo di Milano
(con Karpov, Petrosijan, Mariotti etc.) e nel 1987 pubblicò in terza pagina del
Corriere della Sera un magnifico pezzo dopo una sua visita alla gloriosa
Società Scacchistica Milanese. Eccone alcuni passi. "In questo strano
refettorio (...) manca quello che si associa al gioco degli scacchi e
contribuisce alla sua fascinazione: il silenzio.
Si è immersi in un
brusio ininterrotto, che se toglie la concentrazione a chi guarda, non riesce
però a sottrarla a chi gioca. Caparbia la volontà di vincere, anzi l'impazienza
la tradisce in modi paradossali.
Nessuno
gioca per partecipare, ognuno gioca per vincere."
Adolivio Capece
GRADUATORIA FIDE: ANAND VICINO AL 2° POSTO,
GODENA MIGLIOR ITALIANO
Il russo Garry Kasparov resta saldo in vetta alla
lista Elo Fide con 2830 punti (-), ma le acque dietro di lui si sono finalmente
mosse, sia pure lentamente. Vladimir Kramnik ha perso un po' di terreno,
scendendo a quota 2785 (-4) e consentendo all'indiano Vishy Anand di
avvicinarsi sempre più pericolosamente al secondo posto della graduatoria, con
2774 punti (+10). Al quarto posto con 2739 punti (-7) resta l'ungherese Peter
Leko, al quinto con 2735 (-), senza colpo ferire, è salito il bulgaro Veselin
Topalov, al quale ha giovato la lieve flessione dello spagnolo Alexei Shirov,
sceso a quota 2732 (-3) e raggiunto dal russo Alexander Grischuk (+31), in notevole
ascesa. Seguono il russo Peter Svidler a 2723 (+10) e il suo connazionale
Evgeny Bareev a 2721 (-13); chiude la top ten l'inglese Michael Adams a 2719
(-4).
La
miglior donna della graduatoria è naturalmente l'ungherese Judit Polgar,
undicesima assoluta a 2718 (+3).
Fra
gli italiani Michele Godena resta in vetta con 2524 (-7). Alle sue spalle
seguono Fabio Bellini a 2503 (+6), tornato sopra il muro dei 2500, e Igor
Efimov a 2479 (-1). Scivolone di Ennio Arlandi, sceso a quota 2438 (-17). Da
rilevare il super salto in avanti del campione italiano e MF Duilio Collutiis,
tredicesimo assoluto a quota 2409 con un balzo in avanti di 65 punti. La
miglior rappresentante femminile, come sempre, è la MI Elena Sedina, sedicesima
assoluta a quota 2390 (-35).
I top 21 della lista Elo Fide: 1° Kasparov, Garry (RUS) 2830; 2° Kramnik,
Vladimir (RUS) 2785; 3° Anand, Viswanathan (IND) 2774; 4° Leko, Peter (UNG)
2739; 5° Topalov, Veselin (BUL) 2735; 6° Grischuk, Alexander (RUS) 2732; 7°
Shirov, Alexei (SPA) 2732; 8° Svidler, Peter (RUS) 2723; 9° Bareev, Evgeny
(RUS) 2721; 10° Adams, Michael (ING) 2719; 11^ Polgar, Judit (UNG) 2718; 12°
Ponomariov, Ruslan (UCR) 2718; 13° Ivanchuk, Vassily (UCR) 2710; 14° Akopian,
Vladimir (ARM) 2703; 15° Azmaiparashvili, Zurab (GEO) 2702; 16° Short, Nigel
(ING) 2701; 17° Dreev, Alexey (RUS) 2698; 18° Malakhov, Vladimir (RUS) 2696;
19° Gelfand, Boris (ISR) 2695; 20° Sokolov, Ivan (OLA) 2693; 21° Karpov,
Anatolij (RUS) 2693.
I top 20 italiani:
1° Godena Michele (SV) GM 2517; 2° Bellini Fabio (VA) IM 2503; 3° Efimov Igor
(PT) GM 2479; 4° Zlochevskij Alexander (IM) GM 2464; 5° Braga Fernando (AO) IM
2447; 6° Arlandi Ennio (MI) IM 2438; 7° Ortega Lexy (Roma) GM 2437; 8° Belotti
Bruno (BG) IM 2435; 9° D'Amore Carlo (Roma) IM 2435; 10° Borgo Giulio (MI) IM
2423; 11° Sarno Spartaco (PA) IM 2415; 12° Aldrovandi Costantino (BO) IM 2414;
13° Collutiis Duilio (SA) FM 2409; 14° Bellia Fabrizio (Roma) IM 2397; 15°
Lostuzzi Manlio (TS) FM 2396; 16^ Sedina Elena (CO) IM 2390; 17° Ceschia Ivano
(CZ) FM 2376; 18° Mantovani Renzo (VA) IM 2375; 19° Vezzosi Paolo (PR) IM 2371;
20° Toth Bela (VA) IM 2363.
Da "La Stampa" di domenica 20 luglio:
1972. IL MATCH FISCHER-SPASSKIJ A REYKJAVIK
di Alberto Papuzzi
I 50 giorni che sconvolsero la scacchiera
Duello mai visto: un americano autodidatta e sregolato da solo contro
l'apparato burocratico sovietico
Tutto il mondo si appassionò
Quella fu l'estate degli
scacchi: quando l'americano Bobby Fischer sfidò il sovietico Boris Spasskij per
il titolo mondiale, a Reykjavik nel 1972, fra l'11 luglio e il 1° settembre.
L'estate in cui le scacchiere spuntavano un po' dovunque: nei negozi, sulle
spiagge, nei luoghi di villeggiatura, sulle pagine dei giornali. Seguendo la
contesa fra il cavaliere solitario venuto da Brooklyn e il campione gentiluomo
che rappresentava l'Urss, gli italiani scopersero il carosello dei pedoni, la
corsa delle torri, le volate degli alfieri, i salti del cavallo. Secondo le
cronache, di gran moda i foulard con stampati disegni scacchistici, così come
le fotomodelle con scacchiere dipinte sulla schiena. Ci fu chi fece incetta di
scacchi e scacchiere per darli in affitto. Nelle librerie i manuali per
imparare il gioco o per perfezionarne la pratica andarono esauriti.
La Doxa provò a verificare
il cosiddetto effetto Fischer, con un sondaggio sulla popolarità degli scacchi
fra gli italiani. I dati furono sorprendenti, per un gioco considerato d'élite:
i giocatori risultarono quasi un milione e mezzo, un quinto dei quali donne.
Giocavano regolarmente 360 mila di essi (donne 60 mila). Si calcolò che un
altro milione e mezzo di italiani non giocasse più, avendo però familiarizzato
col gioco in passato. La fascia d'età più rappresentata fra i giocatori
abituali era quella fra i 21 e i 29 anni. Località turistiche organizzarono
tornei, e l'atmosfera carica di entusiasmi favorì lo sviluppo di una nuova generazione
di campioni, che mutò l'orizzonte delle prestazioni agonistiche (l'Italia era
una nazione di serie B), che proprio quell'anno ai giochi olimpici degli
scacchi giunse 27ª su 63 squadre.
Ma come si spiega l'effetto
Fischer? Perché affascinò mezzo mondo? E cosa aveva il suo match con Spasskij
per diventare «la sfida del secolo»?
Robert James Fischer, nato
nel 1943 a Chicago, aveva tutte le caratteristiche per rappresentare un
fenomeno contestativo che restituiva uno spirito di avventura all'algido
pianeta degli scacchi. Dal 1948, per 24 anni, questo pianeta era stato dominato
dall'aristocrazia degli scacchisti sovietici, i quali potevano agevolmente
controllare il sistema di selezione per il titolo mondiale: dalla fine della
guerra, questa sfida aveva sempre visto contrapposti due sovietici. Fischer
spezzava il monopolio dell'Urss, restituendo al campione la genialità
individuale: non è una scuola, bensì un prodigio.
Figlio di un fisico,
abbandonato dal padre, era cresciuto negli slums di New York, dove la madre si
era trasferita dopo il divorzio. Una sorella gli regala la prima scacchiera,
perché non vada a oziare a Brooklyn con le cattive compagnie. A 12 anni diventa
maestro, a 14 anni è campione statunitense, il più giovane mai registrato. Esibisce
la grinta di uno che accusa i sovietici di combines, rifiutando di incontrarli
se non si cambiano le regole delle competizioni internazionali. È troppo bravo
e i sovietici si piegano, organizzando il campionato del mondo non a gironi ma
con eliminazioni dirette, come nel tennis.
Per capire Fischer, non
bisogna scordare che eravamo all'indomani di una stagione di ribellioni, dal
maggio francese alla rivolta di Berkeley, dall'autunno caldo alle riforme di
Dubcek. L'americano sembra interpretare meravigliosamente l'uomo che si ribella
a un mondo preconfezionato: è un sovvertitore, è un iconoclasta, esige che si
rispetti la sua appartenenza a Religione dell'Aria, una setta che gli impone di
evitare qualunque tipo di attività dal tramonto del venerdì a quello del
sabato. Con le sue manie e le sue fragilità, appare come l'essenza stessa
dell'individualismo che pervade la cultura statunitense, mentre i sovietici
sono percepiti attraverso il modello burocratico del campione costruito in
laboratorio.
La sfida di Reykjavik
riempie l'estate perché non è semplicemente un match di scacchi, bensì è una di
quelle folgoranti occasioni in cui i fatti quotidiani diventano simboli: qui è
l'America che sfida l'Urss, è la sregolatezza che mette in discussione la
burocrazia, è l'uomo contro il sistema, è Davide contro Golia. Basta pensare ai
team dei due: mentre quello di Spasskij è costituito da un formidabile gruppo
di grandi maestri della scuola sovietica, l'entourage di Fischer è poco più di
una corte dei miracoli: ne fanno parte la sorella Joan, maggiore di sei anni,
che gli aveva insegnato gli scacchi, il maestro Collins, dei tempi giovanili,
bloccato su una carrozzina, e padre Lombardy, prete cattolico arrivato al
titolo di grande maestro.
La realtà, naturalmente, è
un po' differente. Vuoi per la sua condizione di accerchiato, vuoi per i suoi
problemi psicologici, Fischer è un personaggio estremamente irritante, preso di
mira dal pubblico di Reykjavik. Non si presenta il giorno fissato per l'inizio
ed è necessario un intervento di Henry Kissinger, segretario di Stato. Dà
forfait a sorpresa nella seconda partita, che perde a tavolino dopo aver subito
una sconfitta anche nella prima. Ma lo 0 a 2 non lo sgomenta, e cresce di game
in game, costringendo Spasskij a chiedere dei riposi. Secondo le analisi del
maestro Capece sul nostro giornale, è capace di sfruttare vantaggi minimi.
Vince alla partita numero 21, con punti 12,5 contro 8,5 (7 vittorie, 11 pareggi
e 3 sconfitte, una per forfait).
Poi Fischer non sarà più
così forte e cadrà sempre più prigioniero delle proprie ansie. Ma per cinquanta
giorni è riuscito a battere anche se stesso, ed è questo che accende gli animi
popolari e fa del match l'evento dell'anno, sebbene fosse stato un anno carico
di fatti drammatici e dolorosi, dalla morte su un traliccio dell'editore
Feltrinelli, in marzo, all'assassinio terroristico del commissario Calabresi in
maggio. Quando il match Spasskij-Fischer è quasi alla fine, a Monaco si aprono
i Giochi olimpici, subito annichiliti dal sequestro palestinese degli atleti
israeliani. Dopo un penoso tira e molla, a seguito dell'uccisione di due
ostaggi l'irruzione delle squadre speciali si conclude con la morte di tutti i
superstiti nove atleti.
È ancora estate, ma è un'altra storia.
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