Notiziario mensile del Circolo
Scacchistico Genovese L. Centurini
Numero 6 - Giugno 1998 - Anno III
TRIANGOLARE: LA COPPA DEL SINDACO SOTTO
LE DUE TORRI
Positivo svolgimento nel mese di
maggio delle iniziative scacchistiche
organizzate dal Circolo in collaborazione con il Comune di Genova, nella
persona dell'Assessore Carlo Repetti, che ha dimostrato una disponibilità e una
sensibilità non troppo usuale in Italia nei confronti degli scacchi. Questo
rapporto instauratesi con l'Amministrazione comunale per la diffusione di un
gioco di qualità come gli scacchi è un segnale che ben ci fa sperare per il
futuro. Il Circolo, per la sua esperienza, capacità organizzativa e competenza
tecnica saprà sicuramente essere all'altezza delle prossime iniziative
scacchistiche, a cui si sta già preparando.
Il triangolare scacchistico tra Genova Bologna e Venezia,
disputato a Palazzo Ducale nei giorni 16 e 17 maggio 1998, è stato vinto
meritatamente dalla rappresentativa delle Due Torri, che ha schierato una
squadra formata da giovani e combattivi giocatori di livello magistrale. Forte
e ben registrata anche la rappresentativa veneziana, capitanata da Antonio
Rosino. Genova ha giocato con una formazione rimaneggiata, anche per le assenze
dell'ultimo momento. Sicuramente il nostro potenziale tecnico ed agonistico non
è stato espresso al massimo, ma grande è stata l'esperienza accumulata in
questi incontri amichevoli da parte di parecchi nostri giovani giocatori. Ne
faranno tesoro per il futuro.
I protagonisti:
- Genova: mf Guido F., cm Berni, cm Emanuelli, cm Di Liberto, cm Petrillo,
m Beggi, cm Sciacca, cm Pernigotti, cm Cresta, cm Gramignani, Bertino, Strazzeri M.,
Palmiero, Parodi, Luperini.
- Bologna: m Aldrovandi, cm Mascellani, m Calavalle, m Gaido, cm Casadei, cm Benetti,
Farina, Tomba, Hakim, Bonetti.
- Venezia: m Rosino, m Mileto, m Pastres, cm Solinas, cm Vianello, cm Dorigo, Pajer,
Guarnieri, De Bortoli, Agosto.
Risultati e classifiche
Sabato 16 maggio ore 16
Primo turno:
|
Secondo turno:
|
Bologna 1 - Venezia 2
Genova 1 - Bologna 2
Genova 2 - Venezia 1 |
4 - 1
3,5 - 1,5
0 - 5 |
|
Venezia 1 - Bologna 1
Genova 2 - Bologna 2
Venezia 2 - Genova 1 |
0,5 - 4,5
2 - 3
2,5 - 2,5 |
Domenica 17 maggio ore 15
Terzo turno:
|
Quarto turno:
|
Bologna 1 - Genova 2
Bologna 2 - Venezia 2
Venezia 1 - Genova 1 |
5 - 0
3 - 2
5 - 0 |
|
Genova 1 - Bologna 1
Bologna 2 - Venezia 1
Venezia 2 - Genova 2 |
1,5 - 3,5
0,5 - 4,5
3,5 - 1,5 |
Classifica finale:
Bologna p. 18, Venezia 13, Genova 4
Al termine della manifestazione e giunto il saluto del Presidente del
Comitato Regionale dell'Emilia Romagna della FSI, Mauro Benetti: "A
nome mio personale e di tutti i giocatori bolognesi intervenuti al triangolare
del 16 e 17 c.m. Vi giunga un sentito ringraziamento per l'accoglienza e per la
grande ospitalità riservataci. Il torneo, al di là dei risultati tecnici, ha
fornito, come era sicuramente nelle previsioni, l'opportunità agli intervenuti
di allacciare o riattivare amicizie ed esperienze, rompendo la tendenza dei
Circoli all'isolamento".
TORNEO CIRCOSCRIZIONI:
SUCCESSO DEL MEDIO PONENTE
Da venerdì 22 a domenica 24 maggio
nell'atrio di Palazzo Ducale si è disputata l'attesa terza
edizione del torneo delle Circoscrizioni. Hanno partecipato otto squadre
per un totale di sessantaquattro giocatori iscritti.
La finalissima, giocata domenica, ha visto vincitrice la squadra del Medio Ponente
(Sestri P. e Cornigliano), che ha superato la rappresentativa di Centro Est
(Centro Storico, Castelletto, Portoria). L'incontro finale, incertissimo fino
all'ultimo, è stato seguito da un numero considerevole di spettatori, a
conclusione di una manifestazione perfettamente riuscita.
Quest'anno le
modifiche che sono state apportate al regolamento hanno consentito a tutti i
giocatori di disputare almeno tre partite, prima di accedere alle semifinali.
Al termine,
Flavio Guido, campione italiano semilampo 1997, ha giocato in scioltezza una
simultanea contro dieci giocatori, con il risultalo finale di nove partite
vinte e una patta, della quale riportiamo la posizione finale.
Le squadre partecipanti:
Valbisagno: Gianotti, Quaglia, Strazzeri R., Cuva, Riccio, Graglia, Gardini,
Garavelli.
Centro Ovest: Bertino, Canu, Papaleo D., Papaleo
GL, Starrantino, Fossati, Peschiera, Ranieri.
Bassa Valbisagno:
Lanzavecchia, Colangelo, Roversi, Giustini, Cambiani, Pozzi, Togo, Abbondanza.
Levante: Astengo,
Squarci, Candeli, Brugnolo, Nanni, Meo, Arkel, Morgante.
Medio Ponente:
Molinari, Durdevic, Sciacca, Luperini, Lettici, Celli, Palmiero, Traverso,
Accardo, Falcone, Berni.
Centro Est: Emanuelli, Parisi, Silvestri, Bordet,
Perez, Guido G., Fischer, Di Caro, Strazzeri R.
Medio Levante: Di Liberto, Poli, Cresta, Del Nero,
Famà, Tavella, Merani, Sinfonico, Campanella, Grasso.
Ponente: De Angelis, Baggiani, Storace, Rivara,
Mazzetta, Finocchiaro, Figliola, Gerbi, Paganetto, Fabbricini, Cesarini.
Girone I
Valbisagno - Medio Levante: 2 - 6
Medio Ponente - Bassa Valbisagno: 6 - 2
Bassa Valbisagno - Valbisagno: 3 - 5
Medio Levante - Medio Ponente: 1,5 - 6,5
Valbisagno - Medio Ponente: 0 - 8
Bassa Valbisagno - Medio Levante: 1 - 7
Classifica: Medio Ponente 6, Medio Levante 4, Valbisagno 2, Bassa Valbisagno
0
Girone II
Centro Est - Levante: 5,5 - 2,5
Centro Ovest - Ponente: 1,5 - 6,5
Centro Ovest - Centro Est: 1 - 7
Ponente - Levante: 6,5 - 1,5
Centro Est - Ponente: 5,5 - 2,5
Levante - Centro Ovest: 6 - 2
Classifica: Centro Est 6, Ponente 4, Levante 2, Centro Ovest 0
Semifinali:
Centro Est - Medio Levante: 5,5 - 2,5
Medio Ponente - Ponente: 5,5 - 2,5
Finale 3° 4° posto:
Ponente - Medio Levante: 4 - 4 (0 - 3, allo spareggio lampo)
Risultati in dettaglio:
Paganetto - Di Liberto 0-1
Cesarini - Del Nero 1-0
Finocchiaro - Tavella 0-1
Rivara - Sinfonico 1-0 |
Fabbricini - Poli 0-1
Cigliola - Famà 1-0
Mazzetta - Merani 0-1
Baggiani - Campanella 1-0 |
Finale 1° 2° posto:
Medio Ponente - Centro Est: 4,5 - 3,5
Risultati in dettaglio:
Molinari - Emanuelli 0-1
Durdevic - Parisi 1-0
Luperini - Guido G. 1-0
Palmiero - Perez 0-1 |
Berni - Bordet 0-1
Sciacca - Fischer 1-0
Lettich - Strazzeri 0,5-0,5
Celli - Di Caro 1-0 |
Guido - Mannino (Simultanea su 10 scacchiere)
|
A causa della minaccia di matto in g1, il bianco non ha il tempo
di realizzare la spinta e4 - e5 ed è costretto a dare scacco perpetuo (Dg5+ Rh8; Dh6+
Rg8; ecc.).
|
SEMILAMPO PRO UNICEF: DI LIBERTO SU
TUTTI
Domenica
17 maggio si è giocato una gara semilampo aperta a
tutti, il cui incasso è stato devoluto all'UNICEF per sostenere la
battaglia contro lo sfruttamento sul lavoro dei bambini nel mondo, in Bolivia,
in Perù e nel Bangladesh. Ventisei i giocatori partecipanti. Al termine dei
cinque turni di gioco vittoria di Giorgio Di Liberto, pimpantissimo più che
mai, che ha superato un bel numero di maestri bolognesi e veneziani.
Classifica Semilampo Pro UNICEF
1° Di Liberto |
CM |
4.5 |
14° Lo Nigro A. |
2N |
2.5 |
2° Mileto |
M |
4.5 |
15° Carzolio |
CM |
2 |
3° Gaido |
M |
4 |
16° Gramignani |
CM |
2 |
4° De Lerma |
2N |
3.5 |
17° Beggi |
M |
2 |
5° Gualco |
CM |
3.5 |
18° Ventola |
3N |
2 |
6° Bonetti |
NC |
3.5 |
19° Pastres |
M |
2 |
7° Dorigo |
CM |
3 |
20° Cogliandro |
2N |
2 |
8° Solinas |
CM |
3 |
21° Guido G. |
1N |
2 |
9° De Florio |
1N |
3 |
22° Merani |
2N |
2 |
10° Rosino |
M |
3 |
23° Morgante |
NC |
1.5 |
11° Capece |
M |
3 |
24° Pizzorno |
NC |
1 |
12° Lo Nigro F. |
1N |
2.5 |
25° Gardini |
NC |
0.5 |
13° Pugliese F. |
1N |
2.5 |
26° Pugliese A. |
NC |
0 |
FLAVIO GUIDO NON PERDONA
Sabato 30 maggio si è disputato il
Grand Prix semilampo, con una partecipazione di 26
giocatori. Vittoria di Flavio Guido, con sei vittorie e una patta con Sciacca,
al quale non è sfuggito il secondo posto. Poi, a sorpresa, il bravo Di Caro è
giunto terzo con cinque punti, lasciandosi alle spalle un quintetto di
giocatori composto da Emanuelli, Cresta, Poli, Di Liberto e Bertino, la cui
presenza nelle posizioni di testa della classifica ormai non sorprende più.
Premiati, oltre ai primi tre in classifica, Poli e Bertino per le categorie nazionali, e
Martinoli per gli NC.
Il prossimo appuntamento del Grand Prix è fissato per sabato 27 giugno 1998 alle
14,45. Non mancheranno i motivi di interesse, a cominciare dalla rinnovata
sfida tra Guido Flavio e Di Paolo, appena rientrato dal Centro America.
Classifica finale Grand Prix
1° Guido F. |
MF |
6,5 |
14° Campanella |
3N |
3,5 |
2° Sciacca |
CM |
6 |
15° Irrera |
3N |
3 |
3° Di Caro |
2N |
5 |
16° Cogliandro |
2N |
3 |
4° Emanuelli |
CM |
4,5 |
17° Roversi |
2N |
3 |
5° Cresta |
CM |
4,5 |
18° Gianotti |
1N |
3 |
6° Poli |
CM |
4,5 |
19° Carreri |
3N |
3 |
7° Di Liberto |
CM |
4,5 |
20° Meo |
3N |
3 |
8° Bertino |
2N |
4,5 |
21° Maltese |
NC |
3 |
9° De Lerma |
2N |
4 |
22° Strazzeri |
2N |
2 |
10° Martinoli |
NC |
4 |
23° Nanni |
2N |
2 |
11° Nicolis |
1N |
4 |
24° Gardini |
NC |
2 |
12° Guido G. |
1N |
4 |
25° Grasso |
NC |
1 |
13° Astengo |
CM |
3,5 |
26° Plescovich |
NC |
0 |
“PIÙ CONOSCO GLI SCACCHISTI...”
Il personaggio del mese è Giancarlo Berardi,
una istituzione per il Circolo. In questa intervista si confida.
La prima è una domanda di rito. Come ti sei avvicinato al mondo degli scacchi?
Quando avevo dieci anni mio padre, che navigava parecchio,
mi portò un
gioco di scacchi dalla Cina. Lui mi insegnò. Anche io ho navigato, fino al 1961,
e giocavo anche a scacchi sulle navi. Poi nel 1965 approdai all'Amatori Scacchi
di Piazza Leonardo da Vinci. Ricordo che quando ero in Marina c'era un
ufficiale che, quando seppe che giocavo a scacchi, non mi faceva mai uscire in
franchigia, praticamente mi inchiodava alla sedia a giocare con lui...
Tutti si chiedono quando hai fatto l'ultimo
torneo.
Sono una terza nazionale e l'ultimo torneo è stato
a Marina Romea, nel
lontano 1974. Ero là con moglie e figli, abbinavo scacchi e vacanza. Al mattino
andavo al mare con la famiglia, al pomeriggio ero alla sala da gioco. Che
stress! Non mi sono divertito molto anche perché non ero molto preparato. Una
volta ho giocato e perso contro la fidanzata di un maestro, ma avevo delle
attenuanti. Faceva caldo e lei aveva un tale pettorale… Come facevo a vedere le
mosse con quel "senato" lì davanti? In albergo raccontai l'episodio,
ma mia moglie sentì tutto e mi apostrofò: "Brutto porco, un'altra volta
concentrati e non ti distrarre!"
Le donne dovrebbero giocare bene a scacchi, sono così
calcolatrici, eppure in questo gioco sono ancora troppo intuitive.
Quali sono
i principali difetti degli scacchisti?
Guarda, più conosco gli scacchisti e più amo gli animali
(se la ride). Gli scacchisti sono individualisti, taccagni, spilorci e sporcano.
Ehi, ma non ti sembra di esagerare?
Beh, sì, in effetti non tutti sono così, ma a volte mi
prende una rabbia…
Da quanti anni fai il Segretario?
Da trenta anni. Ricordo che quando eravamo al bar Bocchella
scoprimmo, ad un certo punto, che ci tenevano come paravento per coprire una bisca
clandestina!
Come si comportano i soci al Circolo?
Nel complesso bene, anche se devo sempre stare
attento agli orologi: c'è troppa frenesia nel colpirli durante il gioco lampo.
Faccio un po' di tutto, faccio fronte ai pagamenti (meglio
non parlare della luce), prendo le quote.
Quali
miglioramenti auspicheresti per il Circolo?
Devo dire che negli ultimi anni ci sono stati parecchi
miglioramenti grazie ad un Presidente come Di Liberto (difficilmente il Circolo avrà più
un Presidente come lui) e grazie a Faggiani, per cui oggi tantissime sono le
iniziative (forse anche troppe). Abbiamo fatto delle bellissime manifestazioni,
meravigliose, ma certo avremmo meritato qualcosa in più in termini di numero di
iscritti. Mi piacerebbe fare un campionato intercittadino fra i dopolavori
aziendali. Anni fa l'organizzammo con la partecipazione di banche, Enel,
Ansaldo, Olivetti, ecc.
Tu, tranne
il periodo della vacanza estiva, sei sempre al Circolo.
A volte penso che se avessi qualcosa di meglio da
fare abbandonerei gli scacchi. In realtà, non ce la faccio. Ma sai cosa
succede? Vengo al Circolo, ma difficilmente riesco a fare una partita in santa
pace, chi viene, chi và.
Hai qualche altro hobby cui dedicarti?
Sissignore. Il modellismo, costruisco barche a vela e
rimorchiatori, e poi c'è la fotografia. Poi d'estate vado a Mombaruzzo, da maggio a settembre.
Quali sono i tuoi principali difetti?
Sono meticoloso, diffidente, rompiballe, ma sono onesto e
non guardo in faccia a nessuno.
A volte mi sembra che ti fidi un po' troppo del tuo istinto.
Forse, ma quando un socio nuovo arriva al Circolo
io lo valuto con sicurezza, lo squadro, capisco dall'espressione che tipo è, se
è educato. Non ho mai sbagliato.
Sicuro?
Una volta sul lavoro. C'erano due che consideravo come dei
"mangiamerda", uno magro e alto, l'altro grasso e materiale. Ebbene,
diventarono i miei migliori amici.
Raccontami
qualche episodio della tua carriera di arbitro.
Fu Ettore Volta a farmi diventare arbitro. Generalmente
ho sempre visto giocatori corretti. Una volta, in un torneo c'era uno scacchista non vedente,
al quale io riportavo le mosse sulla scacchiera. Ebbene, il suo avversano non
si rese conto della situazione e andò dall'arbitro principale a protestare
sostenendo che c'era un signore che eseguiva le mosse per l'avversario!
Nel 1987 poi al Centro Civico di Sampierdarena, durante il Festival
internazionale, a cui partecipava Korcnoj, ci fu un momento di grande imbarazzo
quando saltò la luce per mezz'ora.
Torniamo a
uno dei tuoi cavalli di battaglia. Si fanno molti sprechi al Circolo? Come
vengono utilizzati i locali?
Non sono molti gli sprechi e anche finanziariamente
andiamo abbastanza bene, ma non mi stancherò mai di dire delle lampade alogene,
di tutti i faretti… per non parlare del riscaldamento elettrico. Comunque, sono
contento per quello che è stato fatto per i non fumatori, sono d'accordissimo.
Si potrebbero utilizzare meglio i locali, per esempio la Segreteria ora non
viene quasi mai utilizzata dai non fumatori.
Termina qui
l'intervista a Berardi, da molti considerato un "mastino", un
burbero, peraltro molto utile in certe circostanze. Certi suoi giudizi
estremamente ruvidi e trancianti sugli scacchisti non devono trarre in inganno:
in fondo Giancarlo è un buono.
Dopo il brillante articolo di Massimo Rivara sulla trasferta della nostra
squadra di serie B a Torino pubblicato nel numero di Scaccomatto del mese scorso,
riportiamo, commentata dal protagonista, una partita del match contro la squadra
torinese, terminato in parità, due a due.
Fazzuoli - Maccagno (2180 Elo Fide)
1. e4 g6 2. d4 d6 3. Cc3 c6 4. Cf3 Ag7 5. Ac4 b5 6. Ab3 a5 7. a4 b4 8.
Ce2 Cf6 9. e5
e senza saperlo avevo giocato come in De Firmian - Alburt 1984
10...dxe 10. Cxe5 00 11. 00 Aa6 12. c3 Cfd7 (è difficile sviluppare il Cb8)
13. Cf3 c5 14. Te1 Cc6 15. Ag5 h6 16. Ae3 c4 17. Ac2 Cb6 18. Ae4 Cd5 19. Cf4 e6 20.
Dd2 Ta7
Qui mi arriva la notizia che in quarta scacchiera avevamo perso, bisognava forzare!
Koblentz (l'allenatore di Tal) diceva che in una rissa da osteria anche Cassius Clay
può portare dei lividi. Allora…
21. Axg6 Se 21…fxg 22. Cxe6 con due pedoni, qualità e... attacco!
21...Cxf4! 22. Ae4 Cd5 23. Axh6 f5 24. Axd5 Dxd5?! 25. Dg5 Rh7? 26. Ch4!
Se 26…Axh6 27. Dg6+ Rh8 28. Dh6+ con idea di Cg6, vincendo
26...Ac8 27. Te3 Dd8 28. Dg6+ Rg8 29. Tg3?! Df6
Entrambi eravamo in forte zeitnot, forse era meglio Dxh4 con l'idea di dare
la Donna sulla Tg3
30. Dh5 f4 31. Tg6 Dd8 32. Axg7 Txg7 33. Txg7 Lo zeitnot pesa anche
al bianco, Th6! vince
33...Rxg7 patta
(Commento di Moreno Fazzuoli)
GIOCA E VINCI ALLA CIECA
(e chiedi consigli a Di Paolo)
Intanto diciamo subito una cosa,
per sgombrare il campo dagli equivoci:
giocare alla cieca non è affatto facile, c'è bisogno di una grande
concentrazione e di molta pratica. Al Circolo possiamo contare su un giocatore,
il maestro Raffaele Di Paolo, che in più occasioni si è esibito in simultanee
alla cieca contro sei, sette giocatori, lasciando strabiliati tutti gli
spettatori. Non sono molti in Italia (anzi probabilmente non c'è nessuno) in
grado di fare quello che sa fare lui. Raffaele ha imparato a giocare in questo
modo a scuola: in classe gli avevano requisito la scacchiera e così, la
necessità aguzza l'ingegno, fu costretto a giocare… al buio. “Giocare
alla cieca su cinque o sei scacchiere è molto faticoso, specialmente quando lo
fai in pubblico” dichiara a Scaccomatto. “Penso che comunque
esercitarsi alla cieca anche su una sola partita possa essere utile perché
l'esercizio allena al calcolo delle varianti. A volte, mi sembra incredibile
che giocatori di scacchi di vecchia data non conoscano la geografia della
scacchiera e non riescano a dire al volo di che colore sia la casa c3 o quella
f7”. Qual'è il tuo segreto, cosa “vedi” mentre giochi? “Difficile
dirlo, per me non si tratta tanto di visioni di diagrammi e cose di
questo genere, quanto di schemi e codici anche di tipo logico matematico”.
L'origine del gioco alla cieca è molto antica. Antichi manoscritti
hanno testimoniato che già maestri arabi lo praticavano. Nel tempo le performances
sono migliorate, ma questa forma di gioco ha mantenuto il suo fascino di
esercizio magico, affascinante, intrigante per gli appassionati e per il pubblico
dei profani, che si meraviglia di fronte alle performances a cui può
arrivare il cervello umano.
La rivista francese “Europe Echecs” ci ha dato nel numero di maggio un'ampia
panoramica dei più famosi giocatori alla cieca. Già Philidor giocava due partite
simultanee a La Regence. Paul Morphy scoprì il gioco alla cieca nel
1853. Non va neppure dimenticato Paulsen oppure un forzato delle esibizioni
come Blackburne, che visito la quasi totalità dei club britannici esibendosi in
dimostrazioni, simultanee classiche e alla cieca, oppure Zukertort. Fenomenale
era la memoria dell'americano Pillsbury, il quale, dopo qualche ora di gioco
alla cieca, proponeva una pausa, durante la quale invitava i suoi avversari a
scrivere su un foglio di carta 30 parole dopo averle tutte numerate. Lui
memorizzava la lista ed era capace di recitarla dalla prima all'ultima parola,
procedendo anche nell'ordine inverso, oppure risalire da un numero alla parola
o viceversa. Poi riprendeva a giocare a scacchi alla cieca! Ricordiamo anche i
record di Alekhine, campione del mondo nel 1927. Durante il grande torneo di
New York del l924 giocò contro 26 avversari, con il risultato di 16 vittorie, 5
patte e 5 sconfitte. Disse: "Credo che si tratti di una forza di
memoria innata, dove la tecnica delle aperture e dei finali gioca un grande
ruolo". E poi ricordiamo anche Reti e Samisch. Ma su tutti spiccano
Najdorf (45 partite: +39 =4 -2), Flesh (52 partite +31 =18 -3) e Koltanowski,
che nel 1960 giocò 56 partite consecutive a San Francisco (+50 -6). Dice
Koltanowski, che oggi ha 94 anni: “Il gioco alla cieca non significa che colui
che lo pratica è di una forza eccezionale, non è che una acrobazia della
memoria senza il minimo trucco, che attira l'ammirazione dei giocatori
inesperti”. Sentite l'opinione di Alekhine: "L'aspetto più importante è
la memoria logica, cioè il giocatore alla cieca non visualizza la scacchiera
tutta intera con le sue case bianche e nere, le sue figure bianche e
nere, come avviene nell'immagine dei profani, ma se ne ricorda come di un libro
in cui andare a consultare un soggetto qualsiasi. La memoria visuale interviene
solo quando si tratta di verificare una posizione in un momento particolarmente
critico, riparando eventualmente ad un errore".
Paul Morphy in una simultanea alla cieca al Café de La Régence, Parigi
27 settembre 1858 (da Europe Echecs, maggio 1998)
Comunque sarebbe interessante sapere se in queste esibizioni il giocatore
alla cieca trascriveva le partite o meno. Non è un particolare di poco conto.
Recentemente si è disputata a Monaco la terza edizione del Melody Amber, che
ha visto la vittoria dello spagnolo Alexei Shirov e del russo Vladimir Kramnik.
Organizzato da un mecenate olandese in un lussuoso hotel di Monaco, questo torneo,
unico al mondo, comprende partite semirapide e partite alla cieca. Il torneo prende
il nome della figlia del mecenate olandese Joop van Oosterom, figlia che sta
crescendo e ha oggi sette anni, così come stanno crescendo i conti in banca
degli invitati al torneo… C'erano giocatori del calibro di Ivanchuk, Anand,
Karpov, Topalov, oltre ai vincitori, e tanti altri.
I grandi maestri di oggi come giocano alla cieca, che tecniche usano? Va detto
subito che a Monaco ciascun giocatore aveva di fronte a sé una scacchiera a video.
Il giocatore indicava la sua mossa cliccando sulla casa di partenza e su quella di
arrivo del pezzo. La mossa era poi trasmessa all'avversario sotto forma di
notazione. "Avere una scacchiera davanti indubbiamente facilita",
puntualizza l'esperto Di Paolo. Parla Anand: "Io vedo come una sorta di
diagramma ma i pezzi sono come delle macchie. Io so che c'è un cavallo o un
alfiere in quella casa. Il gioco alla cieca richiede molta energia, bisogna
essere più concentrati, è molto più faticoso. La cosa più difficile sono le
lunghe profonde combinazioni". Per Shirov "è come un diagramma, vedo
le cose nello stesso modo che sul mio computer e quando ho i neri sono in
basso. La grossa differenza è la concentrazione, se si perde il filo della
partita è finita". "Una volta contro Karpov, - ammette Topalov - ho dovuto
ricostruire tutte le mosse perché non mi ricordavo la posizione". Lautier vede la
scacchiera in tre dimensioni o, più spesso, come in un diagramma di un libro.
"Se mi concentro veramente tanto vedo i pezzi, la loro forma e tutta la
scacchiera. Il vantaggio del gioco alla cieca è che il gioco è meno teso, ci si
pone meno domande. Lo svantaggio e che non vedi l'avversario, non puoi vedere
le sue reazioni per capire se veramente una mossa lo preoccupa". Il campione
del mondo Anatoly Karpov vede la scacchiera "come se fossi seduto davanti,
distinguo le case bianche e nere ma non il colore dei pezzi. Il problema
principale è risalire alla posizione quando si calcola una lunga variante. In
realtà, si gioca sempre alla cieca durante una normale partita a scacchi, ma si
spendono meno energie per tornare alla posizione in corso, basta gettare un
colpo d'occhio". Anche Nikolic non vede la scacchiera ma un diagramma. Per
Ljuboievic tutto è astratto, "vedo la dinamica e i bianchi sono sempre in
basso, anche quando io ho i neri. Alla cieca è più difficile attaccare e le
strategie profonde sono più complesse da elaborare".
Lo specialista francese di simultanee alla cieca è Eric Prie, che cominciò a
giocare durante gli anni del liceo. "Per le simultanee uno dei problemi è la
comunicazione, ci vuole un buon intermediario che non faccia errori e che mi comunichi
le mosse. In genere evito le partite tattiche. Bisogna inoltre ben differenziare
le partite ed evitare assolutamente le posizioni che si rassomiglino".
Termina così la nostra piccola carrellata sul gioco alla cieca. Al di là delle
tecniche utilizzate, siamo d'accordo con Di Paolo: provare di tanto in tanto a fare una
partita alla cieca può essere un utile allenamento per potenziare le proprie
capacità di analisi e di concentrazione.
SCACCOMATTO:
P.za Giustiniani 7/2 - Tel: 2477648
Redazione: M. Faggiani, R. Cigliola, M. Parisi