Notiziario mensile del Circolo Scacchistico Genovese L. Centurini
Numero 6 - Giugno 1998 - Anno III


TRIANGOLARE: LA COPPA DEL SINDACO SOTTO LE DUE TORRI
Positivo svolgimento nel mese di maggio delle iniziative scacchistiche organizzate dal Circolo in collaborazione con il Comune di Genova, nella persona dell'Assessore Carlo Repetti, che ha dimostrato una disponibilità e una sensibilità non troppo usuale in Italia nei confronti degli scacchi. Questo rapporto instauratesi con l'Amministrazione comunale per la diffusione di un gioco di qualità come gli scacchi è un segnale che ben ci fa sperare per il futuro. Il Circolo, per la sua esperienza, capacità organizzativa e competenza tecnica saprà sicuramente essere all'altezza delle prossime iniziative scacchistiche, a cui si sta già preparando.
Il triangolare scacchistico tra Genova Bologna e Venezia, disputato a Palazzo Ducale nei giorni 16 e 17 maggio 1998, è stato vinto meritatamente dalla rappresentativa delle Due Torri, che ha schierato una squadra formata da giovani e combattivi giocatori di livello magistrale. Forte e ben registrata anche la rappresentativa veneziana, capitanata da Antonio Rosino. Genova ha giocato con una formazione rimaneggiata, anche per le assenze dell'ultimo momento. Sicuramente il nostro potenziale tecnico ed agonistico non è stato espresso al massimo, ma grande è stata l'esperienza accumulata in questi incontri amichevoli da parte di parecchi nostri giovani giocatori. Ne faranno tesoro per il futuro.

I protagonisti:


Risultati e classifiche

Sabato 16 maggio ore 16

Primo turno:

Secondo turno:

Bologna 1 - Venezia 2
Genova 1 - Bologna 2
Genova 2 - Venezia 1
4 - 1
3,5 - 1,5
0 - 5
  Venezia 1 - Bologna 1
Genova 2 - Bologna 2
Venezia 2 - Genova 1
0,5 - 4,5
2 - 3
2,5 - 2,5

Domenica 17 maggio ore 15

Terzo turno:

Quarto turno:

Bologna 1 - Genova 2
Bologna 2 - Venezia 2
Venezia 1 - Genova 1
5 - 0
3 - 2
5 - 0
  Genova 1 - Bologna 1
Bologna 2 - Venezia 1
Venezia 2 - Genova 2
1,5 - 3,5
0,5 - 4,5
3,5 - 1,5

Classifica finale:
Bologna p. 18, Venezia 13, Genova 4

Al termine della manifestazione e giunto il saluto del Presidente del Comitato Regionale dell'Emilia Romagna della FSI, Mauro Benetti: "A nome mio personale e di tutti i giocatori bolognesi intervenuti al triangolare del 16 e 17 c.m. Vi giunga un sentito ringraziamento per l'accoglienza e per la grande ospitalità riservataci. Il torneo, al di là dei risultati tecnici, ha fornito, come era sicuramente nelle previsioni, l'opportunità agli intervenuti di allacciare o riattivare amicizie ed esperienze, rompendo la tendenza dei Circoli all'isolamento".




TORNEO CIRCOSCRIZIONI:
SUCCESSO DEL MEDIO PONENTE
Da venerdì 22 a domenica 24 maggio nell'atrio di Palazzo Ducale si è disputata l'attesa terza edizione del torneo delle Circoscrizioni. Hanno partecipato otto squadre per un totale di sessantaquattro giocatori iscritti.
La finalissima, giocata domenica, ha visto vincitrice la squadra del Medio Ponente (Sestri P. e Cornigliano), che ha superato la rappresentativa di Centro Est (Centro Storico, Castelletto, Portoria). L'incontro finale, incertissimo fino all'ultimo, è stato seguito da un numero considerevole di spettatori, a conclusione di una manifestazione perfettamente riuscita.
Quest'anno le modifiche che sono state apportate al regolamento hanno consentito a tutti i giocatori di disputare almeno tre partite, prima di accedere alle semifinali.
Al termine, Flavio Guido, campione italiano semilampo 1997, ha giocato in scioltezza una simultanea contro dieci giocatori, con il risultalo finale di nove partite vinte e una patta, della quale riportiamo la posizione finale.

Le squadre partecipanti:

Valbisagno: Gianotti, Quaglia, Strazzeri R., Cuva, Riccio, Graglia, Gardini, Garavelli.
Centro Ovest: Bertino, Canu, Papaleo D., Papaleo GL, Starrantino, Fossati, Peschiera, Ranieri.
Bassa Valbisagno: Lanzavecchia, Colangelo, Roversi, Giustini, Cambiani, Pozzi, Togo, Abbondanza.
Levante: Astengo, Squarci, Candeli, Brugnolo, Nanni, Meo, Arkel, Morgante.
Medio Ponente: Molinari, Durdevic, Sciacca, Luperini, Lettici, Celli, Palmiero, Traverso, Accardo, Falcone, Berni.
Centro Est: Emanuelli, Parisi, Silvestri, Bordet, Perez, Guido G., Fischer, Di Caro, Strazzeri R.
Medio Levante: Di Liberto, Poli, Cresta, Del Nero, Famà, Tavella, Merani, Sinfonico, Campanella, Grasso.
Ponente: De Angelis, Baggiani, Storace, Rivara, Mazzetta, Finocchiaro, Figliola, Gerbi, Paganetto, Fabbricini, Cesarini.


Girone I
Valbisagno - Medio Levante: 2 - 6
Medio Ponente - Bassa Valbisagno: 6 - 2

Bassa Valbisagno - Valbisagno: 3 - 5
Medio Levante - Medio Ponente: 1,5 - 6,5

Valbisagno - Medio Ponente: 0 - 8
Bassa Valbisagno - Medio Levante: 1 - 7

Classifica: Medio Ponente 6, Medio Levante 4, Valbisagno 2, Bassa Valbisagno 0

Girone II
Centro Est - Levante: 5,5 - 2,5
Centro Ovest - Ponente: 1,5 - 6,5

Centro Ovest - Centro Est: 1 - 7
Ponente - Levante: 6,5 - 1,5

Centro Est - Ponente: 5,5 - 2,5
Levante - Centro Ovest: 6 - 2

Classifica: Centro Est 6, Ponente 4, Levante 2, Centro Ovest 0

Semifinali:
Centro Est - Medio Levante: 5,5 - 2,5
Medio Ponente - Ponente: 5,5 - 2,5

Finale 3° 4° posto:
Ponente - Medio Levante: 4 - 4 (0 - 3, allo spareggio lampo)

Risultati in dettaglio:
Paganetto - Di Liberto 0-1
Cesarini - Del Nero 1-0
Finocchiaro - Tavella 0-1
Rivara - Sinfonico 1-0
 
Fabbricini - Poli 0-1
Cigliola - Famà 1-0
Mazzetta - Merani 0-1
Baggiani - Campanella 1-0

Finale 1° 2° posto:
Medio Ponente - Centro Est: 4,5 - 3,5

Risultati in dettaglio:
Molinari - Emanuelli 0-1
Durdevic - Parisi 1-0
Luperini - Guido G. 1-0
Palmiero - Perez 0-1
 
Berni - Bordet 0-1
Sciacca - Fischer 1-0
Lettich - Strazzeri 0,5-0,5
Celli - Di Caro 1-0

Guido - Mannino (Simultanea su 10 scacchiere)

A causa della minaccia di matto in g1, il bianco non ha il tempo di realizzare la spinta e4 - e5 ed è costretto a dare scacco perpetuo (Dg5+ Rh8; Dh6+ Rg8; ecc.).




SEMILAMPO PRO UNICEF: DI LIBERTO SU TUTTI
Domenica 17 maggio si è giocato una gara semilampo aperta a tutti, il cui incasso è stato devoluto all'UNICEF per sostenere la battaglia contro lo sfruttamento sul lavoro dei bambini nel mondo, in Bolivia, in Perù e nel Bangladesh. Ventisei i giocatori partecipanti. Al termine dei cinque turni di gioco vittoria di Giorgio Di Liberto, pimpantissimo più che mai, che ha superato un bel numero di maestri bolognesi e veneziani.

Classifica Semilampo Pro UNICEF

1° Di Liberto CM 4.5 14° Lo Nigro A. 2N 2.5
2° Mileto M 4.5 15° Carzolio CM 2
3° Gaido M 4 16° Gramignani CM 2
4° De Lerma 2N 3.5 17° Beggi M 2
5° Gualco CM 3.5 18° Ventola 3N 2
6° Bonetti NC 3.5 19° Pastres M 2
7° Dorigo CM 3 20° Cogliandro 2N 2
8° Solinas CM 3 21° Guido G. 1N 2
9° De Florio 1N 3 22° Merani 2N 2
10° Rosino M 3 23° Morgante NC 1.5
11° Capece M 3 24° Pizzorno NC 1
12° Lo Nigro F. 1N 2.5 25° Gardini NC 0.5
13° Pugliese F. 1N 2.5 26° Pugliese A. NC 0




FLAVIO GUIDO NON PERDONA
Sabato 30 maggio si è disputato il Grand Prix semilampo, con una partecipazione di 26 giocatori. Vittoria di Flavio Guido, con sei vittorie e una patta con Sciacca, al quale non è sfuggito il secondo posto. Poi, a sorpresa, il bravo Di Caro è giunto terzo con cinque punti, lasciandosi alle spalle un quintetto di giocatori composto da Emanuelli, Cresta, Poli, Di Liberto e Bertino, la cui presenza nelle posizioni di testa della classifica ormai non sorprende più.
Premiati, oltre ai primi tre in classifica, Poli e Bertino per le categorie nazionali, e Martinoli per gli NC.
Il prossimo appuntamento del Grand Prix è fissato per sabato 27 giugno 1998 alle 14,45. Non mancheranno i motivi di interesse, a cominciare dalla rinnovata sfida tra Guido Flavio e Di Paolo, appena rientrato dal Centro America.

Classifica finale Grand Prix

1° Guido F. MF 6,5 14° Campanella 3N 3,5
2° Sciacca CM 6 15° Irrera 3N 3
3° Di Caro 2N 5 16° Cogliandro 2N 3
4° Emanuelli CM 4,5 17° Roversi 2N 3
5° Cresta CM 4,5 18° Gianotti 1N 3
6° Poli CM 4,5 19° Carreri 3N 3
7° Di Liberto CM 4,5 20° Meo 3N 3
8° Bertino 2N 4,5 21° Maltese NC 3
9° De Lerma 2N 4 22° Strazzeri 2N 2
10° Martinoli NC 4 23° Nanni 2N 2
11° Nicolis 1N 4 24° Gardini NC 2
12° Guido G. 1N 4 25° Grasso NC 1
13° Astengo CM 3,5 26° Plescovich NC 0




“PIÙ CONOSCO GLI SCACCHISTI...”
Il personaggio del mese è Giancarlo Berardi, una istituzione per il Circolo. In questa intervista si confida.

La prima è una domanda di rito. Come ti sei avvicinato al mondo degli scacchi?
Quando avevo dieci anni mio padre, che navigava parecchio, mi portò un gioco di scacchi dalla Cina. Lui mi insegnò. Anche io ho navigato, fino al 1961, e giocavo anche a scacchi sulle navi. Poi nel 1965 approdai all'Amatori Scacchi di Piazza Leonardo da Vinci. Ricordo che quando ero in Marina c'era un ufficiale che, quando seppe che giocavo a scacchi, non mi faceva mai uscire in franchigia, praticamente mi inchiodava alla sedia a giocare con lui...

Tutti si chiedono quando hai fatto l'ultimo torneo.
Sono una terza nazionale e l'ultimo torneo è stato a Marina Romea, nel lontano 1974. Ero là con moglie e figli, abbinavo scacchi e vacanza. Al mattino andavo al mare con la famiglia, al pomeriggio ero alla sala da gioco. Che stress! Non mi sono divertito molto anche perché non ero molto preparato. Una volta ho giocato e perso contro la fidanzata di un maestro, ma avevo delle attenuanti. Faceva caldo e lei aveva un tale pettorale… Come facevo a vedere le mosse con quel "senato" lì davanti? In albergo raccontai l'episodio, ma mia moglie sentì tutto e mi apostrofò: "Brutto porco, un'altra volta concentrati e non ti distrarre!"
Le donne dovrebbero giocare bene a scacchi, sono così calcolatrici, eppure in questo gioco sono ancora troppo intuitive.

Quali sono i principali difetti degli scacchisti?
Guarda, più conosco gli scacchisti e più amo gli animali (se la ride). Gli scacchisti sono individualisti, taccagni, spilorci e sporcano.

Ehi, ma non ti sembra di esagerare?
Beh, sì, in effetti non tutti sono così, ma a volte mi prende una rabbia…

Da quanti anni fai il Segretario?
Da trenta anni. Ricordo che quando eravamo al bar Bocchella scoprimmo, ad un certo punto, che ci tenevano come paravento per coprire una bisca clandestina!

Come si comportano i soci al Circolo?
Nel complesso bene, anche se devo sempre stare attento agli orologi: c'è troppa frenesia nel colpirli durante il gioco lampo.
Faccio un po' di tutto, faccio fronte ai pagamenti (meglio non parlare della luce), prendo le quote.

Quali miglioramenti auspicheresti per il Circolo?
Devo dire che negli ultimi anni ci sono stati parecchi miglioramenti grazie ad un Presidente come Di Liberto (difficilmente il Circolo avrà più un Presidente come lui) e grazie a Faggiani, per cui oggi tantissime sono le iniziative (forse anche troppe). Abbiamo fatto delle bellissime manifestazioni, meravigliose, ma certo avremmo meritato qualcosa in più in termini di numero di iscritti. Mi piacerebbe fare un campionato intercittadino fra i dopolavori aziendali. Anni fa l'organizzammo con la partecipazione di banche, Enel, Ansaldo, Olivetti, ecc.

Tu, tranne il periodo della vacanza estiva, sei sempre al Circolo.
A volte penso che se avessi qualcosa di meglio da fare abbandonerei gli scacchi. In realtà, non ce la faccio. Ma sai cosa succede? Vengo al Circolo, ma difficilmente riesco a fare una partita in santa pace, chi viene, chi và.

Hai qualche altro hobby cui dedicarti?
Sissignore. Il modellismo, costruisco barche a vela e rimorchiatori, e poi c'è la fotografia. Poi d'estate vado a Mombaruzzo, da maggio a settembre.

Quali sono i tuoi principali difetti?
Sono meticoloso, diffidente, rompiballe, ma sono onesto e non guardo in faccia a nessuno.

A volte mi sembra che ti fidi un po' troppo del tuo istinto.
Forse, ma quando un socio nuovo arriva al Circolo io lo valuto con sicurezza, lo squadro, capisco dall'espressione che tipo è, se è educato. Non ho mai sbagliato.

Sicuro?
Una volta sul lavoro. C'erano due che consideravo come dei "mangiamerda", uno magro e alto, l'altro grasso e materiale. Ebbene, diventarono i miei migliori amici.

Raccontami qualche episodio della tua carriera di arbitro.
Fu Ettore Volta a farmi diventare arbitro. Generalmente ho sempre visto giocatori corretti. Una volta, in un torneo c'era uno scacchista non vedente, al quale io riportavo le mosse sulla scacchiera. Ebbene, il suo avversano non si rese conto della situazione e andò dall'arbitro principale a protestare sostenendo che c'era un signore che eseguiva le mosse per l'avversario! Nel 1987 poi al Centro Civico di Sampierdarena, durante il Festival internazionale, a cui partecipava Korcnoj, ci fu un momento di grande imbarazzo quando saltò la luce per mezz'ora.

Torniamo a uno dei tuoi cavalli di battaglia. Si fanno molti sprechi al Circolo? Come vengono utilizzati i locali?
Non sono molti gli sprechi e anche finanziariamente andiamo abbastanza bene, ma non mi stancherò mai di dire delle lampade alogene, di tutti i faretti… per non parlare del riscaldamento elettrico. Comunque, sono contento per quello che è stato fatto per i non fumatori, sono d'accordissimo. Si potrebbero utilizzare meglio i locali, per esempio la Segreteria ora non viene quasi mai utilizzata dai non fumatori.

Termina qui l'intervista a Berardi, da molti considerato un "mastino", un burbero, peraltro molto utile in certe circostanze. Certi suoi giudizi estremamente ruvidi e trancianti sugli scacchisti non devono trarre in inganno: in fondo Giancarlo è un buono.





Dopo il brillante articolo di Massimo Rivara sulla trasferta della nostra squadra di serie B a Torino pubblicato nel numero di Scaccomatto del mese scorso, riportiamo, commentata dal protagonista, una partita del match contro la squadra torinese, terminato in parità, due a due.

Fazzuoli - Maccagno (2180 Elo Fide)
1. e4 g6 2. d4 d6 3. Cc3 c6 4. Cf3 Ag7 5. Ac4 b5 6. Ab3 a5 7. a4 b4 8. Ce2 Cf6 9. e5
e senza saperlo avevo giocato come in De Firmian - Alburt 1984
10...dxe 10. Cxe5 00 11. 00 Aa6 12. c3 Cfd7 (è difficile sviluppare il Cb8)
13. Cf3 c5 14. Te1 Cc6 15. Ag5 h6 16. Ae3 c4 17. Ac2 Cb6 18. Ae4 Cd5 19. Cf4 e6 20. Dd2 Ta7
Qui mi arriva la notizia che in quarta scacchiera avevamo perso, bisognava forzare! Koblentz (l'allenatore di Tal) diceva che in una rissa da osteria anche Cassius Clay può portare dei lividi. Allora…
21. Axg6 Se 21…fxg 22. Cxe6 con due pedoni, qualità e... attacco!
21...Cxf4! 22. Ae4 Cd5 23. Axh6 f5 24. Axd5 Dxd5?! 25. Dg5 Rh7? 26. Ch4! Se 26…Axh6 27. Dg6+ Rh8 28. Dh6+ con idea di Cg6, vincendo
26...Ac8 27. Te3 Dd8 28. Dg6+ Rg8 29. Tg3?! Df6
Entrambi eravamo in forte zeitnot, forse era meglio Dxh4 con l'idea di dare la Donna sulla Tg3
30. Dh5 f4 31. Tg6 Dd8 32. Axg7 Txg7 33. Txg7 Lo zeitnot pesa anche al bianco, Th6! vince
33...Rxg7 patta
(Commento di Moreno Fazzuoli)




GIOCA E VINCI ALLA CIECA
(e chiedi consigli a Di Paolo)
Intanto diciamo subito una cosa, per sgombrare il campo dagli equivoci: giocare alla cieca non è affatto facile, c'è bisogno di una grande concentrazione e di molta pratica. Al Circolo possiamo contare su un giocatore, il maestro Raffaele Di Paolo, che in più occasioni si è esibito in simultanee alla cieca contro sei, sette giocatori, lasciando strabiliati tutti gli spettatori. Non sono molti in Italia (anzi probabilmente non c'è nessuno) in grado di fare quello che sa fare lui. Raffaele ha imparato a giocare in questo modo a scuola: in classe gli avevano requisito la scacchiera e così, la necessità aguzza l'ingegno, fu costretto a giocare… al buio. “Giocare alla cieca su cinque o sei scacchiere è molto faticoso, specialmente quando lo fai in pubblico” dichiara a Scaccomatto. “Penso che comunque esercitarsi alla cieca anche su una sola partita possa essere utile perché l'esercizio allena al calcolo delle varianti. A volte, mi sembra incredibile che giocatori di scacchi di vecchia data non conoscano la geografia della scacchiera e non riescano a dire al volo di che colore sia la casa c3 o quella f7”. Qual'è il tuo segreto, cosa “vedi” mentre giochi? “Difficile dirlo, per me non si tratta tanto di visioni di diagrammi e cose di questo genere, quanto di schemi e codici anche di tipo logico matematico”.
L'origine del gioco alla cieca è molto antica. Antichi manoscritti hanno testimoniato che già maestri arabi lo praticavano. Nel tempo le performances sono migliorate, ma questa forma di gioco ha mantenuto il suo fascino di esercizio magico, affascinante, intrigante per gli appassionati e per il pubblico dei profani, che si meraviglia di fronte alle performances a cui può arrivare il cervello umano.
La rivista francese “Europe Echecs” ci ha dato nel numero di maggio un'ampia panoramica dei più famosi giocatori alla cieca. Già Philidor giocava due partite simultanee a La Regence. Paul Morphy scoprì il gioco alla cieca nel 1853. Non va neppure dimenticato Paulsen oppure un forzato delle esibizioni come Blackburne, che visito la quasi totalità dei club britannici esibendosi in dimostrazioni, simultanee classiche e alla cieca, oppure Zukertort. Fenomenale era la memoria dell'americano Pillsbury, il quale, dopo qualche ora di gioco alla cieca, proponeva una pausa, durante la quale invitava i suoi avversari a scrivere su un foglio di carta 30 parole dopo averle tutte numerate. Lui memorizzava la lista ed era capace di recitarla dalla prima all'ultima parola, procedendo anche nell'ordine inverso, oppure risalire da un numero alla parola o viceversa. Poi riprendeva a giocare a scacchi alla cieca! Ricordiamo anche i record di Alekhine, campione del mondo nel 1927. Durante il grande torneo di New York del l924 giocò contro 26 avversari, con il risultato di 16 vittorie, 5 patte e 5 sconfitte. Disse: "Credo che si tratti di una forza di memoria innata, dove la tecnica delle aperture e dei finali gioca un grande ruolo". E poi ricordiamo anche Reti e Samisch. Ma su tutti spiccano Najdorf (45 partite: +39 =4 -2), Flesh (52 partite +31 =18 -3) e Koltanowski, che nel 1960 giocò 56 partite consecutive a San Francisco (+50 -6). Dice Koltanowski, che oggi ha 94 anni: “Il gioco alla cieca non significa che colui che lo pratica è di una forza eccezionale, non è che una acrobazia della memoria senza il minimo trucco, che attira l'ammirazione dei giocatori inesperti”. Sentite l'opinione di Alekhine: "L'aspetto più importante è la memoria logica, cioè il giocatore alla cieca non visualizza la scacchiera tutta intera con le sue case bianche e nere, le sue figure bianche e nere, come avviene nell'immagine dei profani, ma se ne ricorda come di un libro in cui andare a consultare un soggetto qualsiasi. La memoria visuale interviene solo quando si tratta di verificare una posizione in un momento particolarmente critico, riparando eventualmente ad un errore".

Paul Morphy in una simultanea alla cieca al Café de La Régence, Parigi
27 settembre 1858
(da Europe Echecs, maggio 1998)

Comunque sarebbe interessante sapere se in queste esibizioni il giocatore alla cieca trascriveva le partite o meno. Non è un particolare di poco conto.
Recentemente si è disputata a Monaco la terza edizione del Melody Amber, che ha visto la vittoria dello spagnolo Alexei Shirov e del russo Vladimir Kramnik. Organizzato da un mecenate olandese in un lussuoso hotel di Monaco, questo torneo, unico al mondo, comprende partite semirapide e partite alla cieca. Il torneo prende il nome della figlia del mecenate olandese Joop van Oosterom, figlia che sta crescendo e ha oggi sette anni, così come stanno crescendo i conti in banca degli invitati al torneo… C'erano giocatori del calibro di Ivanchuk, Anand, Karpov, Topalov, oltre ai vincitori, e tanti altri.
I grandi maestri di oggi come giocano alla cieca, che tecniche usano? Va detto subito che a Monaco ciascun giocatore aveva di fronte a sé una scacchiera a video. Il giocatore indicava la sua mossa cliccando sulla casa di partenza e su quella di arrivo del pezzo. La mossa era poi trasmessa all'avversario sotto forma di notazione. "Avere una scacchiera davanti indubbiamente facilita", puntualizza l'esperto Di Paolo. Parla Anand: "Io vedo come una sorta di diagramma ma i pezzi sono come delle macchie. Io so che c'è un cavallo o un alfiere in quella casa. Il gioco alla cieca richiede molta energia, bisogna essere più concentrati, è molto più faticoso. La cosa più difficile sono le lunghe profonde combinazioni". Per Shirov "è come un diagramma, vedo le cose nello stesso modo che sul mio computer e quando ho i neri sono in basso. La grossa differenza è la concentrazione, se si perde il filo della partita è finita". "Una volta contro Karpov, - ammette Topalov - ho dovuto ricostruire tutte le mosse perché non mi ricordavo la posizione". Lautier vede la scacchiera in tre dimensioni o, più spesso, come in un diagramma di un libro. "Se mi concentro veramente tanto vedo i pezzi, la loro forma e tutta la scacchiera. Il vantaggio del gioco alla cieca è che il gioco è meno teso, ci si pone meno domande. Lo svantaggio e che non vedi l'avversario, non puoi vedere le sue reazioni per capire se veramente una mossa lo preoccupa". Il campione del mondo Anatoly Karpov vede la scacchiera "come se fossi seduto davanti, distinguo le case bianche e nere ma non il colore dei pezzi. Il problema principale è risalire alla posizione quando si calcola una lunga variante. In realtà, si gioca sempre alla cieca durante una normale partita a scacchi, ma si spendono meno energie per tornare alla posizione in corso, basta gettare un colpo d'occhio". Anche Nikolic non vede la scacchiera ma un diagramma. Per Ljuboievic tutto è astratto, "vedo la dinamica e i bianchi sono sempre in basso, anche quando io ho i neri. Alla cieca è più difficile attaccare e le strategie profonde sono più complesse da elaborare".
Lo specialista francese di simultanee alla cieca è Eric Prie, che cominciò a giocare durante gli anni del liceo. "Per le simultanee uno dei problemi è la comunicazione, ci vuole un buon intermediario che non faccia errori e che mi comunichi le mosse. In genere evito le partite tattiche. Bisogna inoltre ben differenziare le partite ed evitare assolutamente le posizioni che si rassomiglino".
Termina così la nostra piccola carrellata sul gioco alla cieca. Al di là delle tecniche utilizzate, siamo d'accordo con Di Paolo: provare di tanto in tanto a fare una partita alla cieca può essere un utile allenamento per potenziare le proprie capacità di analisi e di concentrazione.




SCACCOMATTO:

P.za Giustiniani 7/2 - Tel: 2477648
Redazione: M. Faggiani, R. Cigliola, M. Parisi