Notiziario mensile del Circolo
Scacchistico Genovese L. Centurini
Numero 2 - Febbraio 1998 - Anno III
LE MANIFESTAZIONI SCACCHISTICHE DI MAGGIO
Nel mese di maggio, in
collaborazione con il Comune di Genova, si disputerà la III edizione del torneo
delle Circoscrizioni e la seconda edizione del Triangolare di scacchi, che
quest'anno vedrà impegnate, oltre alla rappresentativa genovese, quelle di
Bologna e di Venezia. Con soddisfazione, abbiamo potuto constatare, nei
confronti delle iniziative proposte, la disponibilità e la sensibilità
culturale dell'Assessore allo Sport e Turismo, dottor Carlo Repetti. Veniamo
alle manifestazioni programmate. Il torneo delle circoscrizioni quest'anno
vedrà protagoniste le nove circoscrizioni con cui è stato suddiviso, in maniera
più funzionale, il territorio comunale (in passato erano ben 25). Ecco le nove
squadre che si fronteggeranno dal 22 al 24 maggio: Centro Est (Oregina,
Lagaccio, Castelletto, Portoria, Prè Molo Maddalena); Centro Ovest (Sampierdarena,
S. Teodoro); Bassa Valbisagno (S. Fruttuoso, Marassi); Valbisagno (Staglieno,
Molassana, Struppa); Valpolcevera (Rivarolo, Bolzaneto, Pontedecimo); Medio
Ponente (Sestri, Cornigliano); Ponente (Pegli, Prà, Voltri);
Medio Levante (Foce, Albaro, S. Martino); Levante (Valle Sturla,
Sturla, Quarto, Nervi, Quinto, S. Ilario). Ogni squadra sarà composta da 8
elementi e dopo la fase eliminatoria (sono comunque garantite almeno tre
partite per tutti) si accederà alla semifinale e alle finali. Lo scenario di
gioco del torneo quest'anno cambierà: si gioca a Porto Antico, nell'area della
pista di pattinaggio.
Invece, il Triangolare scacchistico
si disputerà tra le rappresentative di Genova, Bologna e Venezia. Sede di gioco
Palazzo Ducale. Le date: sabato 16 e domenica 17 maggio. Si prevede la
partecipazione di forti maestri bolognesi e veneziani nonché di giovani
promesse dello scacchismo giovanile e femminile nazionale.
Domenica 17 maggio alle ore 10 ci sarà poi una gara semilampo aperta a
tutta la cittadinanza, il cui incasso sarà devoluto a fini umanitari.
Un'altra interessante primavera scacchistica è alle porte: è sempre
stato nostro obiettivo fare uscire gli scacchi da quel ristretto orizzonte
elitario in cui sono stati confinati (almeno in Italia), per poterli diffondere
valorizzandone il ruolo formativo, culturale e sportivo. Cerchiamo di compiere
un altro piccolo passo avanti.
CAMPIONATO A SQUADRE AL VIA
Questo
è il calendario delle squadre del Centurini alla prima giornata del
campionato italiano, domenica 22 febbraio.
Serie A2: Centurini-Imperiese
Serie B: Centurini-CDS Nervi
Serie C: Centurini 1-Centurini 2
Le partite inizieranno alle 14,30 al Circolo. Un augurio da parte della redazione
di Scaccomatto e di tutti i soci ai nostri giocatori, che ancora una volta, ne
siamo certi, sapranno difendere valorosamente i colori del Circolo. Nel
prossimo numero i primi risultati e i commenti.
CIRABISI TORNA GRANDE E VINCE L'OPEN DI NERVI
Domenica 15 febbraio è terminato il torneo
week-end organizzato dal CDS Nervi, che ha visto la partecipazione di 50
giocatori, suddivisi negli open A e B. Il calo di partecipazione al torneo di
quest'anno è probabilmente dovuto alle concomitanze e all'alto numero di tornei
week-end che in questa stagione si sono disputati nella nostra regione.
Ottima affermazione del maestro Federico
Cirabisi (6,5 punti su 8), tornato ad essere lo smagliante giocatore di scacchi
che abbiamo sempre conosciuto. Cirabisi ha giocato da Cirabisi e non nasconde
la sua soddisfazione a "Scaccomatto": "Sì è andato tutto bene,
nella mia carriera scacchistica ho vinto diversi tornei di categoria ma non
avevo mai vinto un Open". Ti sei preparato per il torneo? "Con
Poli ho giocato parecchie partite, in verità tutte lampo. Comunque, per me è un
obbligo morale citare il mio nuovo preparatore". Ha suscitato scalpore
la vittoria con Di Paolo. "Per
quella partita sono particolarmente contento, dati anche i precedenti con
Raffaele per via del Grand Prix". Il prossimo torneo? "Credo
che giocherò al prossimo torneo del Centurini che inizia il 13 marzo".
Al secondo posta per spareggio tecnico si è classificato il MI Ljubisaievic,
battuto nello scontro diretto da Cirabisi. Lo slavo assorbiva male la sonora
legnata e si lamentava a fine partita di una presunta scorrettezza di Federico,
il quale avrebbe "osato" mangiare una caramella durante la partita.
Perdere non è mai bello, ma è ancora più brutto quando non si possiedono quelle
doti di sportività che ogni giocatore di scacchi dovrebbe avere. Comunque è già
aperta la caccia alle miracolose caramelle del 'Cira'. Al terzo poste Mollero
(6 punti). A seguire il maestro Di Paolo (al termine della prima settimana di
gioco era a punteggio pieno, ma poi nell'ultima fase del torneo non era in
perfette condizioni), Sciacca, Piccardo, Massa e Durdevic.
Cirabisi - Di Paolo
Nervi 1998
1. e4 c5 2. f4 e6 3. Cf3 Cc6 4. Ab5 Cge7 5. b3 Dc7 6. 00 a6 (a...Dxf4?
segue d3 e poi Cg5) 7. Axc6 Cxc6 8. Ab2 b5? 9. f5! Ab7 10. Cg5 e5 11. Dh5 d6
12. Cc3 Cd4 13. Cd5 Axd5 14. exd5 Cxc2 (altrimenti c3 e d4) 15. Tc1 Cb4 16.
d4!! Cd3 17. dxc5! Cxb2 18. cxd6 Da7+ 19. Rh1 Axd6 (era minacciata Tc7) 20.
Tc6 (con l'idea di Txd6 e Ta6!) De7 21. Txd6! Dxd6 22. Dxf7+ Rd8 23. Db7
Db8 (unica) 24. Ce6+ Re8 25. Dg7+- Da7 26. Dxh8+ Rd7 27. Dxh7+ Rd6 28. Dxa7
Txa7 29. f6 Rxd5 30.Cg5! 1-0.
CARLO PERNIGOTTI NUOVO CANDIDATO MAESTRO
Ci aveva fin da subito
impressionato il suo gioco attento e maturo. Insomma, siamo stati facili
profeti quando, appena apparso sulla scena Circolo, abbiamo previsto per Carlo
Pernigotti un promettente avvenire scacchistico. E infatti, a distanza di pochi
mesi, ecco la notizia della sua promozione a candidato maestro, conseguita
recentemente a Milano. Carlo non ha ancora compiuto 18 anni ed è studente
liceale. Adesso lo attendiamo a prove ancora più impegnative, ma siamo già
certi di una cosa: il Circolo ha da oggi un alfiere di forza magistrale in più
su cui poter contare.
Anche altri tre nostri giocatori
di valore nazionale sono in costante miglioramento: Parodi, Strazzeri, Bertino.
Le imminenti manifestazioni organizzate dal Circolo vedranno le nostre forze
più giovani impegnate su tutti i fronti: campionato a squadre, Triangolare di
maggio, Torneo delle circoscrizioni. Questi "terribili" ragazzi
daranno del filo da torcere a tutti.
Grand Prix:
DI PAOLO SI IMPONE, SCIACCA ALLE SPALLE
Il Grand Prix edizione 1998 è
partito nel migliore dei modi con una
bella ed avvincente gara vinta, sabato 31 gennaio, dal maestro Raffaele Di
Paolo davanti ad altri 25 giocatori. La nuova formula, incentrata su sette
turni di gioco, ha riscosso i favori dei partecipanti. Di Paolo ha realizzato 6
punti su 7, pattando con Poli e Sciacca. In seconda posizione il CM Massimo
Sciacca, ormai tornato ai livelli di
gioco che gli sono propri. A seguire Flavio Guido, Emanuelli, Cirabisi e Poli.
Fra i nazionali premiati Poli e Faggiani, mentre Di Maria è risultato il migliore
delle categorie inferiori. Al vertice, ben sei giocatori sono raggruppati nel
giro di un punto a testimonianza di una gara tesa ed equilibrata.
Il prossimo appuntamento del Grand Prix è per sabato 28 febbraio
alle ore 14,45. E sarà un'altra bella giornata di scacchi.
Classifica
1° Di Paolo |
M |
p. 6 |
14° Rivara |
2N |
3,5 |
2° Sciacca |
CM |
5,5 |
15° Fazzuoli |
2N |
3,5 |
3° Guido F. |
M |
5 |
16° Campanella |
3N |
3 |
4° Emanuelli |
CM |
5 |
17° Nanni |
2N |
3 |
5° Cirabisi |
M |
5 |
18° Pelò |
2N |
3 |
6° Poli |
1N |
5 |
19° Bertino |
2N |
3 |
7° Faggiani |
1N |
4,5 |
20° Squarci |
CM |
2,5 |
8° Astengo |
CM |
4 |
21° Carreri |
3N |
2,5 |
9° Gianotti |
1N |
4 |
22° Plescovich |
NC |
2,5 |
10° Guido G. |
1N |
4 |
23° Quaglia |
2N |
2 |
11° Di Caro |
2N |
4 |
24° Russo B. |
NC |
1,5 |
12° Di Maria |
1S |
4 |
25° Sabba |
3N |
1,5 |
13° Di Liberto |
CM |
4 |
26° Giustini |
1S |
0,5 |
IL BIANCO MUOVE E VINCE
(Soluzioni a pag. 16)
Diagramma 1
|
|
Diagramma 2
|
MEMORIE DI UN DECANO
Tratto dalla monografia del Circolo, questo articolo è stato scritto
dal CM D'Augusta nel 1992 in occasione del centenario del Centurini.
Un centenario è un gatto che si compiace della sua coda. Ne è fiero, la
guarda con orgoglio e l'ostenta ai quattro angoli del mondo. Può farlo anche il
"Circolo Scacchistico Genovese Luigi Centurini" che, per
l'organizzazione impeccabile, l'attività sociale, il serio impegno etico e
civile, i brillanti risultati raggiunti dalla sua poderosa squadra, è un
pilastro dell'olimpo scacchistico nazionale.
Giudizi per niente encomiastici, espressi da un socio che, da circa
cinquant'anni, ha seguito da vicino la vita del Circolo.
I giovani, le nuove leve, sentono le responsabilità sempre maggiori (lo
scacchismo italiano e in pieno rigoglio), e portano avanti il testimone d'una
appassionata staffetta. L'avvenire è promettente. Lo dice la concretezza dei
fatti. I risultati tecnici, in campo nazionale, sono lusinghieri. Giorgio Di
Liberto, da anni presidente del Circolo, molto, ma molto più serio delle
barzellette che racconta, può essere soddisfatto del suo lavoro e della sua
assiduità. Ma forse non è il momento di fare delle lodi. È il centenario del
Circolo. So che cosa, da me, vecchio socio, si chiede: uno sforzo di memoria.
Premetto che è spesso così corta, da non farmi ricordare dove ho messo gli
occhiali. La vita è un mostro insaziabile che divora i ricordi. Da vecchio, ne
trovi solo i relitti. Nei musei storici, poche sale ti riassumono - magicamente
- la vita di un secolo. "Tutto qui?" ti chiedi, sorpreso: e, da buon
genovese, pensi al prezzo del biglietto. Ma la 'magia' ha funzionato: pochi
segni e simboli, qualche stampa, sono bastati a ricostruire un ambiente. Può
sembrare un paradosso dire che basti una ruota per ricordare una carrozza. Il
vecchio 'Centurini' aveva - nella sala da gioco - un'armatura medioevale.
Riportava ai tempi della cavalleria, e incuteva rispetto, silenzio. Anche ai
giocatori estroversi, come Giorgio Di Liberto, miracolo!, mai inacidito con gli
anni. Gli arredi erano semplici, funzionali. Sugli otto tavoli, ben discosti
uno dall'altro, erano intarsiate le scacchiere; i pezzi dei giochi erano custoditi
in tiretti, annessi ai tavoli. Gli orologi, a quei tempi di tipo monumentale,
venivano richiesti al segretario (per molti anni il Maestro Internazionale
Massimiliano Romi, di origine triestina, vera colonna del Circolo, sotto ogni
aspetto). In un grande armadio nero, di stile 'liberty' c'erano - oltre agli
orologi - numeri dell' 'Italia Scacchistica', libri - tra i quali 'Trofei di
Capablanca' e 'Ultime lezioni' di Luigi Penco, nostro presidente-. Di questa
figura di organizzatore e divulgatore del gioco sapevamo che - nel 1934 - aveva
vinto il Campionato Ligure e che da poco - cioè dal 1950 - faceva parte del
Comitato direttivo della F.S.I. Qualche anno dopo, fu nominato Arbitro della
F.I.D.E. Solo Romi era più anziano di lui. Con i soci, mantenne sempre modi
gentili; la sua prematura scomparsa ci lasciò addolorati. Prevedemmo che
avrebbe avuto per conseguenza un periodo di crisi del Circolo. Qualche socio
l'abbandonò. La perdita della sede sociale parve il colpo definitivo. Della
ripresa, dirò più avanti, quando avrò detto ancora qualche cosa del vecchio
'Centurini', quello di cui sento maggiore nostalgia.
Questa volta devo dare torto a Dante, quando dice..."Vassene il
tempo, e l’uom non se ne avvede"... Mi guardo intorno e non vedo più tanti
nomi scomparsi: Alberto Briffa, Dario Vanni, Eugenio Trombetta, Pietro Solisio,
Giuseppe Fontana, Matteo Molinari. Cito per ultimo Massimiliano Romi, che, per
convinzione mia e di molti soci anziani, fu a lungo l'anima del Circolo. Di lui
- di sfuggita - ho già detto qualche cosa. Merita di più. Fu un uomo e uno
scacchista eccezionale; quando, per ragioni di età e di salute dovette
rinunciare al Circolo, fui tra quelli che, saltuariamente, lo andarono a
trovare finché visse. Gli portavo notizie del Circolo, ed egli mi ricompensava,
mostrandomi le partite che aveva giocato con i maggiori giocatori dei suoi
tempi: Alekhine, Nimzowitsch, Rubinstein. Quei nomi prestigiosi li conoscevo
dalla 'Partita d'oggi', un ponderoso volume, ormai introvabile. Ciò non mi
impediva di guardare, con ammirazione e rispetto, chi aveva avuto di fronte
cotanti avversari. Quando si accorgeva che quelle partite erano troppo
complicate per il mio modesto ingegno, passava alle barzellette o a qualche
episodio della sua vita travagliata. A Parigi aveva fatto il portiere
d'albergo. Una sera era stato sorpreso da un cliente, mentre analizzava un
finale: ripose rapidamente sotto il banco i pezzi e la scacchiera, ma quello
gli propose di fare una partita. Per quella notte nessuno dei due toccò le lenzuola.
Romi parlava le più importanti lingue europee: ciò fu utile alla nostra
squadra, diretta a Montecarlo per giocarvi un torneo. Gli orologi ci avevano
procurato grane con la dogana francese. Parlò Romi e tutto fu chiarito; disse a
quei pignoli funzionari che, per noi, gli orologi equivalevano alle scarpe dei
giocatori di calcio Del mio gioco aveva poca stima: diceva che esageravo nei
fianchetti. Apprezzai l'ammonimento, ma non mi valse molto. Aveva, invece,
grande stima di Grassi (e i fatti gli diedero ragione: allievo, da
giovanissimo, del Maestro triestino Giulio De Nardo, aggiunse agli insegnamenti
avuti una personalità gagliarda, che lo portò ad un pelo dal massimo titolo
nazionale, acquisito da Enrico Paoli solo in virtù dello spareggio tecnico. Gli
domandai, un giorno, quale fosse il segreto di molte sue vittorie, e mi
rispose: "Se l'avversario è forte, cerco di avere un miglior finale".
"Se non lo è?" chiesi ancora. La sua risposta fu per niente oscura:
"Guardo da che parte arrocca"...)
Devo a Dario Vanni se - dopo essere capitato in una bisca camuffata da
circolo scacchistico - pervenni al ‘Centurini’. Gliene fui sempre grato. Chi lo
conobbe, conserva di lui un buon ricordo. Gioviale, buontempone e buongustaio
(nei pranzi che precedevano gli incontri a squadre, era l'ultimo ad alzarsi da
tavola), amico di tutti, sapeva - con una battuta - rasserenare anche chi
avesse perduto una partita 'vinta'. Era giocatore d'attacco, battagliero, ma
arrischiava troppo. Quando veniva a trovarsi in posizioni difficili diceva:
"Una pezza la trovo sempre". E poi, per convincere chi l'ascoltava,
aggiungeva: "So io quanti ceri dovrei mandare alla parrocchia di
Migliarino Pisano (il suo paese di nascita)". Se è vero, come dice Giorgio
Bassani, che del passato tutto può divenire leggenda, Dario Vanni, per quel che
riguarda lo scacchismo genovese, ne fu un personaggio.
Il suo opposto fu Matteo Molinari che, da quanto mi disse, aveva
appreso a giocare in prigionia. Ho sempre pensato che fossero stati i
carcerieri inglesi a ispirargli la flemma e la freddezza, necessarie a chi
voglia dedicarsi con successo al nostro gioco. Era difficile che commettesse
gravi inesattezze. Il suo stile capablanchiano, come si può immaginare, era
molto apprezzato dal presidente Luigi Penco, profondo studioso del grande
campione cubano, rivale di Alekhine. Senza voler fare qui la storia degli
scacchi, dirò che i giochi chiusi erano sempre preferiti a quelli aperti. La
partita di Re era al tramonto.
Sommovigo - poi trasferito in Piemonte - Celesti e Zavanone aprivano di
Donna. Con l'israelita Czerniack fece la sua comparsa la Pirc.
Giorgio Di Liberto dedicava agli scacchi molto meno tempo di oggi:
metteva però in mostra uno stile vario e personale. Marco, il suo povero
fratello era molto meno spericolato e - con tutto il rispetto che ho per
l'amico Giorgio - si faceva preferire. In seguito, molti, tra i quali io,
dovettero modificare i loro giudizi e riconoscere che, sotto una scorza
fragile, non c'era solo improvvisazione e che il discusso giocatore aveva le
carte in regola per aspirare a risultati di rilievo. Oggi, del Circolo, ha
fatto una famiglia. E questo non è certo piccolo merito.
Un giorno vidi un anziano signore che, seduto in riva ad un ruscello,
ne fissava le acque scorrenti. Incuriosito gli domandai la causa di tanta
attenzione; "Guardo quest'acqua perché è la stessa che vedevo da
giovane" mi rispose con un ineffabile sorriso.
Qualche cosa di simile accade a me, quando vedo i giovani giocare a
scacchi. Ogni cambiamento è fittizio, di effimera durata. Un Circolo è come un
albero, cui, a primavera, rispuntano le foglie perdute in autunno. Come un
teatro che non muti tabellone.
Sono passati molti anni da quando un ufficiale austro-ungarico,
impegnato in una difficile partita a scacchi, impermalito nel vedermi con il
naso appiccicato alla vetrata del caffè, gli occhi fissi sulla scacchiera, mi
fece minacciosamente segno di filare. Forse aveva i nervi scossi dalla guerra
che l'Impero combatteva su più fronti, forse, ed è presumibile, era soltanto
irritato di trovarsi in una cattiva posizione e di dover, fra poche mosse,
abbandonare. Né posso escludere che, in me, avesse ravvisato un ragazzino
italiano. Un nemico in erba. A malincuore mi staccai dal mio punto di
osservazione e mai seppi come si fosse chiusa quella partita. Lo sguardo
cattivo e infastidito che aveva accompagnato il gesto mi era parso troppo
eloquente perché osassi indugiare un istante.
L'età avanzata, ora, mi fa lo stesso cenno perentorio. Ma ai ricordi
sono attaccato. Sono il solo paradiso da cui non siamo cacciati. Ecco perché il
centenario del 'Centurini', per me e per i soci più anziani, non è solo un
gatto che si guardi la coda; vediamo in esso un faro, che porta la sua luce
lontano e guardiamo con ammirazione e fiducia ai giovani. Citarli è inutile; li
conoscete tutti. Viva il 'Centurini!'
(CM. Arrigo D'Augusta)
Week-end di Sestri: vince Medone
Domenica 25 gennaio è terminato il torneo
week-end organizzato dal Circolo scacchistico sestrese. Il torneo era un open
aperto ai giocatori fino a 1700 punti Elo. I venti partecipanti hanno dato vita
ad una gara incerta fino all'ultimo. Vittoria a sorpresa di Bruno Medone,
davanti a Valentini. Fra i nostri giocatori ottime prestazioni di Marco
Strazzeri e di Andrea Bertino. Evidentemente, in seconda categoria nazionale
intendono starci solo di passaggio… Partecipavano anche Roversi, Malfettani e
Plescovich.
Da segnalare la promozione in terza categoria nazionale di Chiara Palmiero, 11 anni,
altra giovane promessa ligure curata dal trainer Sciacca. La vedremo presto a maggio
impegnarsi a Palazzo Ducale contro le rappresentative di Bologna e Venezia.
Classifica
1° Medone |
2N |
5 |
6° Carzolio |
CM |
3,5 |
2° Valentini |
2N |
4,5 |
7° Bertino |
2N |
3,5 |
3° Lupini |
2N |
4 |
8° Palmiero |
1S |
3,5 |
4° Strazzeri M. |
2N |
4 |
9° Roversi |
2N |
3,5 |
5° Pedemonte |
1N |
4 |
10° Traverso |
2N |
3,5 |
Proseguiamo ora nella consueta rassegna di partite dei nostri giocatori
Vallifuoco - Emanuelli
Est Indiana E84
Madonna di Campiglio 1993
Unica sconfitta al primo turno del pur bravo M° Fide napoletano ad opera
del CM Emanuelli. Vediamo cosa è successo.
1 d4 Cf6 2 c4 g6 3 Cc3 Ag7 4 e4 d6 5 f3 00 6 Ae3 Cc6 7 Dd2 a6 8 Cge2 Tb8
9 g4 (se 9 h4 h5 10 Cc1 e5 11 d5 Cd4 12 C1e2 c5 13 dc6 bc6 14 Cd4 ed4 15 Ad4
Te8 16 Ae2 d5 17 cd5 Tb4! NT (... Ce4 ... Td4 ... cd5) Rogozenko-Babula 1993.
9... b5 10 000 bc4
Se 10... e5 11 d5 (h4 h5 12 Ag5 ed4 g.i.) Ca5 12 Cg3 Ad7 13 c5 (h4? b4 14 Cb1 Aa4
15 Te1 Ah3 vantaggio nero) b4 14 c6 = Kraidman-Portisch, Manila 1974.
11 h4 h5 12 gh5 Ch5 13 Cd5 e5 14 Ag5 De8 15 Ah6 ed4 16 Ag7 Rg7 17 Cd4 Ce5 18 f4 Cd3+!
19 Ad3 cd3 20 Thg1 De4 21 Dc3 Rh6 22 Cc6 Tb5!, minacciando il C e la D con Tc5
23 Cf6 Df4+ 0-1
(Commento del M° Palmiotto)
Cangiotti - Kurtovic
Bari 1970
l. Cf3 Cf6 2. c4 d5 3. g3 e6 4. Ag2 b6 5. 00 Ab7 6. d4 c6 7. Dc2 Cbd7 8. b3 Ae7 9.
Cbd2 00 10. Ab2 Tc8 11. Tad1 Dc7 12. Ce5 Cxe5
se 12...c5 segue 13. Cxd7 con gioco superiore. L'idea di 12. Ce5 è di allungare la
diagonale all'Ag2 in previsione della spinta e4
13. dxe5 Cd7 14. f4 f5 15. Cf3 Cc5
Il nero vuole portare un cavallo in e4 ma non si rende conto che il suo collega in d4
svolgerà un compito molto più attivo, premendo su e6. Il resto della partita è condotto
dal bianco con precisione e fantasia.
16. Cd4 Dd7 17. b4! Ce4 18. Axe4 fxe4 19. c5! Aa6?
Il nero con Ac4 vuole ottenere il controllo della casa c5 per togliere il cavallo dalla
casa forte d4; ma sottovaluta l'attacco del bianco sull'ala di re. Si imponeva …g6 anche
se dopo 20. g4 la difesa sarebbe stata difficile.
20. f5! Txf5
Al nero non piaceva 20...exf5 a causa di 21. e6 Dd8 22. Cxf5 Af6 23. e7 Axe7 24. Cxg7
21. Txf5! exf5 22. e6 Dc7
Se 22…Dd8 23.Cxf5 Af6 24. e7! Dd7 25. Tf1
23. Cxf5 Af8 24. Dc3 (minaccia e7) Te8 25. Ch6+ Rh8 26. Tf1 (minaccia Tf7
seguita da Dxg7+!) bxc5 27. bxc5 De7 28. Cf7+ Rg8 29. Cd6 Tb8 30. Tf7 Txb2 31. Dxb2!
Dxe6 32. Db8 Dxf7 33. Cxf7 Axe2 34. Cd6 a6 35. De8 e il nero abbandona. Una buona
partita per concezione ed esecuzione.
Commento di Roberto Cosulich
Aleksic - Di Paolo B01
Imperia 1988
(Per la serie: anche con la Scandinava si può vincere, basta sapere giocare)
1. e4 d5 2. exd5 Dxd5 3. Cc3 Da5 4. d4 Cf6 5. Ac4 Ag4 6. Cf3 Cc6 7. Ab5 Cd5 8. Dd3 Cb4 9.
De4 f5 10. Axc6+ Cxc6 11. Df4 000 12. Ae3 Axf3 13. Dxf3 Cxd4 14. Axd4 Txd4 15. 00 g6 16. a4
Ag7 17. Cb5 Td7 18. Tad1 Thd8 19. Txd7 Txd7 20. Db3 Af6 21. De6 Db6 22. Dg8+ Td8 23. Dxh7 a6
24. Ca3 Dxb2 25. Cc4 Dxc2 26. Ce3 Dxa4 27. Dxg6 f4 e il Bianco abbandona
"MI PIACE PICCHIARMI CON I BIG"
Scaccomatto riprende le sue interviste
con i giocatori del Centurini. Questo mese è la volta del simpatico e conosciutissimo
Moreno Fazzuoli, un personaggio tutto da scoprire.
"Ho iniziato tardi a giocare a scacchi, avevo 18 anni, grazie ad un ragazzo
cileno o, meglio, grazie alla presenza della sua avvenente sorella... Ho giocato fino a
23 anni, poi ho smesso per 15 anni. Nel '93 sono approdato al Centurini". Così
inizia l'intervista a Moreno, che siede di fronte a noi con l'immancabile sigaretta
accesa.
So che facevi parte di quel gruppo che si ritrovava all'Acquasola.
È vero, si può dire che quella, per me come per tanti altri, è stata l'iniziale
palestra scacchistica. Si giocava sulle panchine nella confusione e l'atmosfera era
veramente elettrica, basti pensare che Sartirana era fra le persone più tranquille.
Anche da quell'ambiente è venuto l'amore per gli scacchi parlati, per lo sfottò.
Mi ricordo che una volta un giocatore che si chiamava Renato perse quattro partite di
fila, di notte appiccicammo su un albero la caricatura del suo volto e lo score. Si
arrabbiò moltissimo e la notte successiva andò a staccarlo.
Ma c'era anche tanta umanità: ricordo Sergio Cangemi, scomparso da pochi anni, un tassista
che fra una corsa e l'altra veniva a giocare al parco. Una volta si improvvisò come mio
fiorista personale per portare dei fiori a una tipa che conoscevo sul lavoro.
Che lavori hai fatto nella vita?
Un po' di tutto: il camallo in Corso Sardegna, l'impiantista in una cooperativa, il
bagnino, il taglialegna, ora sono fabbro dell'officina comunale.
Eppure io so che sulla tua carta d'identità alla voce
professione c'è scritto "poeta". Mi racconti qualcosa?
È una storia divertente. Devo innanzitutto dire che ho sempre scritto
poesie, specialmente in passato. Una mia collezione ha partecipato ad una
mostra underground a New York e un'altra ad Odessa nel 1985, sono stato
tradotto da un poeta portoricano, Bimbo Rivas. Quella volta andai all'anagrafe
e l'impiegata mi disse che non era sicura che esistesse la voce
"poeta". Così andò a controllare, prese un librone e lo sfogliò. Sì,
"poeta" c'era. Un po' diffidente, mi fece firmare una ridda di fogli
e così la mia "professione" divenne "poeta". Comunque ho
fatto anche del teatro, avevo un gruppo che si chiamava l'Officina del
Teatro, facevamo monologhi di Majakovski.
Scaccomatto è bene informato e sa che un'altra tua passione è lo sport.
A parte il fatto che sono un genoano di vecchia data, ho praticato
diversi sport, in particolare la marcia e il rugby, ho partecipato ai
campionati studenteschi con il Cus Genova. Nell'atletica ho avuto come
allenatori il compianto Italo Allieri, Malaspina, allenatore di Palmich, e
Valente, sette volte primatista del mondo. Bei ricordi, poi però ho smesso
perché mi sono "scassato" un ginocchio.
E non dimentichiamo la passione politica
Ho sempre cercato di vivere il mio tempo, l'impegno politico c'è sempre stato.
Nel '68 ero a Parigi, avevo tredici anni, mi sembrava di partecipare alla storia
ma in realtà l'unica cosa esaltante che feci fu dormire tre notti sulle scale
della Sorbonne. Sicuramente più interessante, almeno per me, fu il '77. Ora che
sono un fabbro dell'officina comunale i miei compagni devono essere impazziti
perché mi hanno eletto loro delegato sindacale. E io lotto all'interno del
sindacato e con l'amministrazione comunale.
Fra scacchi e politica c'è qualche relazione?
Penso di no, a meno che non si scopra che Marx ha scritto un libro anche sulle
aperture...
Cosa sono per te gli scacchi? Chi è stato il più grande per te?
Gli scacchi per me sono un grande divertimento e a me piace potermi picchiare con
i "big", al di là del risultato. Per me il più grande è stato Tal,
naturalmente. Non sto a spiegare il perché tanto l'avrete già capito tutti. Dico solo
che Tal è stato l'unico scacchista "matador", nel senso che è effettivamente
sceso in un'arena per vivere direttamente le sensazioni che si provano di fronte ai
tori. Fra i viventi ammiro uno su tutti: Gufeld.
C'è qualcosa che vorresti migliorare al Centurini? C'è qualche giocatore che
vorresti citare in particolare?
Al Circolo vorrei che i libri fossero più disponibili e che si giocasse di più sul
lungo e che i tornei sociali fossero più partecipati dai "big". A livello
nazionale mi piacerebbe una riforma dell'Elo: si potrebbe variarlo torneo per torneo
oppure farlo valere solo da un certo livello in su. Attualmente al Circolo ci sono tanti
personaggi da citare: ad esempio l'inimitabile Arkel, Del Nero (con il simpatico Ezio
ho uno score positivo di 151.000 a 7, lo so che ha vinto il campionato sociale ma anche
una mosca può rientrare nei disegni del Signore) oppure Gonzaga (con lui ho in corso
da tre anni una interminabile disputa teorica sulla Pirc). Ma poi ce ne sono tantissimi
altri.
È vero che la tua vicenda universitaria si è conclusa con una "mossa"
eclatante?
Attualmente quello è un capitolo chiuso, ma ho frequentato fino al 1979. Mi mancavano
pochissimi esami quando decisi di smettere, dopo avere rifiutato un "trenta"
da un professore che ne sapeva molto meno di me, ma voleva fare credere a tutti il
contrario. Ho sempre detestato le persone presuntuose.
Termina qui l'intervista a Moreno Fazzuoli, un giocatore che non ama le mezze
misure, preferisce gli "open" e "picchiarsi" - come dice lui - con
i big sulla scacchiera.
Tutto sommato pensiamo che esprima una personalità romantica e una umanità vera, che si
riflette anche sul suo stile di gioco, sempre alla ricerca di sensazioni forti.
IN BREVE...
"Sta per concludersi con il meraviglioso secondo posto della nazionale
italiana, il 4° Campionato europeo a squadre per corrispondenza. La Germania è in
testa. Al terzo posto l'Austria, seguita da Polonia, Svizzera, ecc. Anche Giuseppe
Poli, giocatore della squadra italiana, dovrebbe conquistare il titolo definitivo di
MI, pareggiando con l'avversario russo (il nostro sta decisamente meglio ed ha già
rifiutato la patta!)."
Da Torre e Cavallo di Gennaio 1998
SOLUZIONI (IL BIANCO MUOVE E VINCE)
Diagramma 1
1. Dxh7+, Rxh7; 2. Txg7+, Rh8; 3. g6, Ag8; 4. Th7+, Axh7+; 5. g7#
Diagramma 2
1. d5+, exd5; 2. Cf5, Ac1 (se 2...Ag5; 3. Cd4, Rc7; 4. Ce6+ e vince); 3. Rc2, Aa3; 4.
Cd4+, Rc7; 5. Cb5+ e vince
SCACCOMATTO:
P.za Giustiniani 7/2 - Tel: 2477648
Redazione: M. Faggiani, R. Cigliola, M. Parisi