Notiziario mensile del Circolo Scacchistico Genovese L. Centurini
Numero 7/8 - Luglio / Agosto 1997 - Anno II


I TRE MOSCHETTIERI
Nello scorso numero abbiamo pubblicato un ricordo di uno dei più grandi giocatori italiani e del Centurini del recente passato, Roberto Cosulich. Questo numero, invece, vogliamo iniziarlo con un omaggio ai campioni di oggi del Circolo. Nei tornei in cui periodicamente gareggiano costituiscono i veri e propri portacolori dello scacchismo genovese. In particolare ci riferiamo a Flavio Guido, Raffaele Di Paolo e Federico Cirabisi, i quali non hanno bisogno certo di presentazioni.

Guido F. – Berg
Pirc B-07 – Genova 1993


1. e4 d6 2. d4 Cf6 3. Cc3 g6 4. Ae3 Ag7 5. Dd2 c6 6. f3 b5 7. Ah6 Axh6 8. Dxh6 b4 9. Ca4 Novità. Nella partita Muratov-Gurevic, Urss 1981, si ebbe 9. Cd1 Da5 10. Ce2 Cbd7 11. Dd2 Tb8 12. Cc1 Dc7 13. a3 a5 con pari possibilità.
9...Cbd7?! Era migliore 9…Da5 10. b3 Cbd7 con parità (10...Dh5 sempre con parità).
10. Ch3 Cb6 11. Cxb6 Dxb6 12. 000 Axh3 13. Dxh3 00?! Era preferibile giocare 13...a5!? Oppure 13...Da5 !?
14. Dh6 c5 15. e5 Cd5 16. h4! Se 16. Ac4 Cc7 17. h4 d5 18. dxc5 De6!
16...Cc3 Unica. Se 16...dxe5 17. h5 gxh5 (17...Cc3 18. dxc5! Con vantaggio decisivo per il Bianco) 18. Dxh5 Dg6 19. Dxe5 il Bianco vince.
17. h5 Sbagliata la cattura del Cavallo 17...bxc3 e adesso:
a) 18. Td3 Db2+ 19. Rd1 c4 e il Nero vince;
b) 18. Te1 Tab8 19. Rd1 Db1+ 20. Dc1 Dxa2 21. Re2 Tb2 ed anche in questo caso il Nero vince.
17...dxe5? Non salvava il Nero neanche 17...Cxa2+ 18. Rd2 con questi possibili seguiti:
a) 18...dxe5 19. Ad3! (possibile anche 19. hxg6 e il Bianco sta meglio) e4 20. Axe4 Tad8 21. hxg6 Txd4+ 22. Re2 Txe4+ 23. fxe4 Dxg6 24. Dxg6+ fxg6 25. Td7 e vince;
b) 18...c4 (con l'idea se 19. hxg6? Dxd4+ 20. Ad3 c3+ 21. Re2 Dxe5+ seguita da ...Dg7) 19.Th4!! dxe5 20. hxg6 Dxg6 21. Tg4 e il Bianco vince.
18. dxc5! Tfd8 19. Ad3 Dxc5 20. hxg6 fxg6 21. Dxh7+ Rf8 22. Dh6+ 1-0

[Commenti del m.f. Flavio Guido]

Dopo avere vinto il campionato italiano a squadre nel 1992, il Centurini partecipò alla Coppa dei Campioni. Le sfide si svolsero a Balatonbereny, in Ungheria. Al primo turno il Mladost Zagabria, con cinque GM ai nastri di partenza, fu però uno scoglio troppo duro per i nostri rappresentanti. Ci siamo poi riscattati nella "finalina" contro i gallesi del Neath Liberals, con le agevoli vittorie di Tatai, Guido, Bozzo e Cangiotti. Vediamo ora la partita del nostro portacolori Guido nel match contro Hulak.


Guido F. Hulak
Siciliana B 22
Centurini Genova - Mladost Zagabria


1. e4 c5 2. c3 d5 3. exd5 Dxd5 4. d4 g6 5. dxc5 Dxd5 6.Ae3 Dc7 7. Ca3 Cc6 Se 7...a6 8. Cc4 Cd7 9. a4 b6 10. Cxb6! Cxb6 11. Dd4 8. Cb5 Db8 9. Cf3 Ag7 Meglio 9…a6 10. Dd2! Cf6 11. Af4 e5 12. Cd6+ Re7 13. Cxe5 Cxe5 14. Axe5 Ce4 15. Df4 Se 15. Cxe4 Dxe5 16. 000 Ae6 con controgioco. 15...Axe5 Unica. 16. Dxf7+! Rd8 Se 16...Rd6 17. 000+ Rc6 18. Dd5+ Rb6 19. Db5+ Rc7 20. De5+ 17. Cxe4 Af5 18. 000 Rc8 19. Dc4+ Dc7 20. Cd6+ Axd6 21. Txd6 Dxc4 22. Axc4 Rc7 23. T6d1! Tae8 24. The1 Thf8 25. Ab5 Txe1 26. Txe1 Rd6 27. f3 Ae6 28. b3 g5 29. Td1+ Rc7 30. Td4 h6 31. Ad3 Tf6 32. c4 b6 33. b4 h5 34. h4 g4 35. f4 g3 36. Ae2 Af7 37. a3 a5 38. Rd2 axb4 39. axb4 Te6 40. Af3 Te8 41. c5! bxc5 42. bxc5 Tb8 43. Ta4 Td8+ 44. Rc3 Ad5 45. Axd5 Txd5 46. Td4! Tf5 Se 46...Txe5 47. Tc4 con finale di pedoni vinto. 47. Rd3 Rc6 48. Re4! Txc5 49. Td3 Tc1 50. Rf5 Tc5 51. Rg6 Tc2 52. Txg3 Rd5 53.Tg5+ 1-0

[Note del m.f. Guido]



La seguente partita è stata vinta dal nostro maestro Di Paolo nel 1994 al 7° Festival internazionale Città di Colombo, vinto da Daniel Berg. Raffaele arrivò secondo.

Di Paolo – Nurkic
Siciliana B23
Genova 1994


1. e4 c5 2. Cc3 Cc6 3. f4 g6 4. Cf3 Ag7 5. Ac4 d6 6. d3 e6 7. f5 exf5. Sembra più sicura 7...Cge7. 9. De1 Rf8!? Dopo 9…00 10. Dh4 Cd4 (interessante 10...Ch5!?) 11. Ag5 Ae6 12. Cxd4 cxd4 13. exf5! il Bianco sta molto meglio (Timman-Baljon, Olanda 1978).
10. exf5 d5 Se 10...Axf5 11. Axf7! 12. Cg5+ seguita da 13. Txf5 e poi dallo scacco in e6. 11. Ab3 Axf5 12. Ag5 Dd6 13. Cb5!? De7 14. Df2 h6 15. Tae1 Ae6 Sembra unica. Però, l'inchiodatura sull'Ae6 condizionerà la partita del Nero sino alla fine.
16. Af4 Rg8 17. Ad6 Dd7 18. Axc5 b6 19. Ad4 a6 20. Axf6 Axf6 21. Cbd4 Cxd4 22. Cxd4 Axd4 23. Dxd4 Dd6
La semplificazione non ha migliorato affatto la situazione del Nero, i cui pezzi superstiti sono tutti in posizione passiva.
24. Df6 Ta7 Se 24...Rh7 il Bianco vinceva con 25. Txe6! Dxe6 26. Dxf7+ dxf7 27. Dxf7+ Rg8 28. Axd5 etc.
25. d4 Rh7 26. Te5 Td8 Si minacciava la presa in d5 27. c3 De7 28. Df4 Rg7 29. Ac2 T7a8 30. Tf3 b5 31. Th3 Th8 32. Tg3 Df6 33. De3 The8 Per prevenire 34. Axg6
34. Tf3 Dh4 35. Tg3 Df6 36. De1! a5 37. Tf3 De7 38. Te3 Df6 39. Ab3 Ted8 40. Tf3 Af5?
L'inchiodatura avrebbe comunque deciso anche dopo 40...De7
41. Axd5 Tac8 42. g4 1-0

[Commenti del m. Raffaele Di Paolo]


Malfert – Cirabisi
Olandese A 81
Asti 1993


1. d4 d5 2. Cf3 e6 3. g3 f5 4. Ag2 Cf6 5. 00 Ad6 6. b3 De7 7. a4 00 8. Aa3 Cc6 9. c4?! Una mossa aggressiva, ma debole. Adesso il Nero pareggia facilmente deviando dallo schema tipico dell'olandese, ma realizzando la spinta tematica in e5.
9...dxc4! 10. bxc4 Axa3 11. Cxa3 Td8 12. e3 e5 13. d5 e4 14. Cd4 Ce5 15. Db3 Rh8. Rimanere sulla diagonale a2-g8 comportava correre dei rischi inutilmente.
16. Tfd1 a6. Per poter giocare ...Td6 senza subire il salto del Cavallo in b5.
17. Ah3? Apparentemente una finezza. Il Bianco spera in ...g6 che impedirebbe la classica manovra Td8-d6-h6 ma…
17...Cg4 18. Cac2 Dg5 Con l'idea ...Dh5
19. Af1 Td6 20. h4 Dh5 21. Ce1 g5 Il Nero è in vantaggio decisivo.
22. Cg2 Cf3+ 23. Cxf3 exf3 24. Dc3+ Rg8 25. c5
Un tentativo disperato di salvezza.
25...fxg2 26. Ac4 gxh4! 27. Rxg2 hxg3 28. Th1 Ch2 29. cxd6.
Il matto era inevitabile, per esempio: 29. fxg3 Df3+ 30. Rxh2 Th6+ 31. Rg1 Txh1.
29...Df3+ 30.Rh3 f4+ 0-1

[Commenti del m. Federico Cirabisi]





GLI AMICI STRANIERI*

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* L'articolo è tratto dalla Monografia sul Circolo Scacchistico Genovese L. Centurini.


Nell'arco della sua vita ultracentenaria, il Circolo ha ricevuto la visita di molti scacchisti stranieri. Alcuni di loro non li abbiamo conosciuti personalmente, per ragioni anagrafiche ma c'è stata tramandata la notizia del loro passaggio dalle cronache delle miste specializzate, dai pochi reperiti disponibili nel circolo, e, in qualche caso, dai racconti di alcuni vecchi soci (Luigi Penco, Dario Vanni - oggi scomparsi -) testimoni oculari degli avvenimenti. Al presente i due soci di più antica militanza Giorgio Di Liberto e Mario Grassi, (entrambi iscrittisi al circolo nel 1946!) sono gli unici depositari degli avvenimenti degli anni '50.
Ma andiamo con ordine: oltre ai grandi Mieses e Tarrasch, entrambi ospiti del Circolo agli inizi del secolo, ricordiamo il Campione del Mondo Alexander Alekhine, il quale venne a Genova due volte, nel 1914 e nel 1933, quando gioco una storica simultanea a cui partecipò, tra gli altri, Dario Vanni, il quale ricordava l'avvenimento con giustificata emozione.
Nel dopoguerra, prima di recarsi a Venezia per partecipare al grande torneo organizzato dal Maestro Szabados, e arbitrato dall'allora presidente del circolo dott. Luigi Penco, passò da Genova il M.I. argentino (in seguito trasferitosi in Israele) Miguel Czerniack. Egli era autore di diversi libri di scacchi particolarmente apprezzati (a quel tempo, la letteratura scacchistica in Italia era ancora ai primordi). Czerniack, accolto al circolo con grande interesse e cordialità, fu invitato da Penco a misurarsi con alcuni tra i soci più forti. In una partita simultanea contro cinque avversari (che vinse con il punteggio di 4,5 a 0,5) si ebbe un episodio curioso: un giovanissimo ed emozionatissimo Giorgio Di Liberto era riuscito a raggiungere un finale patto, e alla sua timida offerta di dividere la posta, il Maestro rispose: "Accetto la patta, ma adesso mi dimostri come fa a pattare!" Di Liberto assicura di esserci riuscito e noi dobbiamo credergli sulla parola, in quanto non c'è più nessuno che possa smentirlo!
Czerniack, inoltre, accettò di giocare una partita contro Mario Grassi e Gino Fazzi (in consultazione). I nostri rappresentanti - con il nero - vinsero brillantemente, e il Maestro si congratulò con loro, pronosticando per i due giovani un brillante avvenire scacchistico. In occasione del Torneo di Venezia, Luigi Penco allacciò un buon rapporto di amicizia con il vincitore, il GM Alexander Kotov, che gli regalò una copia del libro del torneo, con una dedica elogiativa per l'impeccabile direzione; mentre il secondo classificato, il futuro campione del mondo Vassilij Smyslov, venne a Genova, suo gradito ospite, trattenendovisi per alcuni giorni. Mario Grassi ricorda che, in seguito, durante il Torneo di Montecarlo del 1967, dove Smyslov giocava nella categoria Grandi Maestri e Grassi nell'Open, il grande Vassilij ricordava con affetto Penco, e il piacevole soggiorno di Genova. Inoltre Grassi racconta un episodio singolare: durante le passeggiate che li riconducevano all'albergo, il grande campione si metteva sovente a cantare a voce spiegata delle canzoni napoletane (tra cui Grassi ricorda 'O sole mio'), con bella voce baritonale, incurante della curiosità stupita che dimostravano i passanti; e ai sinceri complimenti di Grassi, confessò che aveva esitato a lungo, prima di decidere se dedicarsi al canto o agli scacchi! (a giudicare dai risultati, si direbbe che la scelta è stata azzeccata, ma non esiste la controprova). Nell'ottobre del 1958 si fermò alcuni giorni a Genova il GM argentino Victor Rossetto, di origine piemontese, e quindi molto contento di trovarsi nella terra degli avi. Il 13 ottobre giocò una simultanea con l'orologio, contro sei dei più forti giocatori genovesi; vinse cinque partite, e pattò con Mario Grassi. Anche Bora Ivkov GM jugoslavo, fu a Genova, come capitano di una squadra che giocò contro una rappresentativa genovese, vincendo largamente. Dopo l'incontro, Mario Grassi invitò il GM, unitamente alla giovane e simpatica moglie, a fare un giro turistico per la città. La cosa che più apprezzò, non fu il palazzo Bianco o la visita della città dal belvedere di Castelletto, bensì un gigantesco e delizioso spumone al pistacchio del bar Balilla.
Anche il MI ungherese Cyozo Forintos, poi diventato GM, dopo aver vinto il Torneo di Imperia del 1965, passò da Genova; intrattenendosi per qualche giorno con la bella moglie. Molto tempo dopo, il dott. Bianchi invitò il GM Parma, che si intrattenne per un breve periodo; e i GM Gligoric e Matanovic, di ritorno da qualche torneo, si fermarono al circolo, e giocarono due simultanee.
Agli inizi degli anni '80 furono invitati a Genova il GM Romanishin e il GM femminile Nana Alexandria, sfidante per il titolo mondiale. L'invito era stato emanato dagli organizzatori della 'Festa dell'Unità'; ma furono subito attratti nell'orbita del circolo. Siccome erano scontenti dell'alloggio offerto loro dal PCI, furono trasferiti al lussuoso Hotel Savoia Beeler di Nervi, a spese del presidente del Circolo; ed essi ricambiarono l'apprezzatissima offerta frequentandone la sede, illustrando e commentando partite, e giocando con i soci.
In tempi più recenti, e in occasione dei vari tornei organizzati a Genova, molti giocatori, soprattutto jugoslavi, sono divenuti habitués del circolo: i MI Vujovic, Mrdjia, Nicewsky, Nurkic ed altri. Spesso, tra un torneo e l'altro questi scacchisti passano dal circolo per qualche partita 'lampo', e le mille lire di posta sono ben accette dai soci 'lampisti'! Ma un altro jugoslavo di cui desideriamo parlare è il macedone Krume Mitkowsky; presidente del circolo di Skopje, organizzatore di tornei importanti, e direttore generale della 'Fonografica' - un'azienda di stato vero e proprio 'covo' di scacchisti - dove si trovano scacchiere dappertutto. Addirittura una stanza dell'azienda è attrezzata a mini circolo, ed è frequentata da giovani scacchisti come un vero e proprio circolo. Più volte, chi scrive è stato ospite di Krume, e ricorda alcuni episodi divertenti. Un giorno, per esempio, mentre aspettava Krume, chiesi alla segretaria se giocasse a scacchi, "un pò" rispose lei, e si offrì di giocare una partita, nell'attesa del suo capo. Persi la prima, e vinsi la seconda; era candidato maestro! Krume era cieco per lo scoppio di un residuo bellico. Era un bravo giocatore, della forza di un buon candidato maestro, ma rifiutava sempre il passaggio di categoria, perdendo ad arte una o due partite per torneo, in modo da non raggiungere la norma che gli avrebbe dato il titolo, in quanto desiderava evitare lo 'stress' di giocare ad un livello alto, e preferiva battersi con giocatori di prima nazionale.
Un altro macedone molto noto a Genova è il MI Rolando Redzepagic, arrivato secondo nel Festival Internazionale 'Genova Città di Colombo' del 1988. Egli trascorse un mese a Genova, ingaggiato dal circolo per tenere un corso di lezioni ai soci. Rolando familiarizzò con tutti, e divenne ben presto un caro amico.
Mentre si preparava il Torneo FIDE del 1989, approfittando dei miei viaggi di lavoro, mi recai a Salonicco, dove si giocavano le Olimpiadi, per ingaggiare la campionessa svedese Pia Cramling, pensando che una rappresentante femminile avrebbe certamente attirato l'attenzione dei 'media'. La Cramling accettò di buon grado, e insieme a lei fu invitato il suo compagno di vita, il GM spagnolo Juan Bellon Lopez. I dettagli dell'accordo furono raggiunti in una taverna di Salonicco, davanti a una tavola imbandita di specialità greche, mentre alcune coppie danzavano i tipici balli greci.
A Salonicco entrai in contatto anche con la famiglia Polgar con l'idea di schierare l'emergente Judit tra i partecipanti al Torneo. Fui invitato dai genitori delle tre ragazze prodigio nell'albergo dove erano alloggiati, ma le condizioni richieste da papà Polgar erano inaccettabili: egli chiedeva vitto e alloggio in albergo di prima categoria per tutta la famiglia (5 persone), oltre ad un compenso di 5000 dollari per Judit. Non se ne fece nulla, ma le tre ragazze - veramente simpatiche e cordiali - parlarono a lungo di scacchi con me; e Judit si offrì di giocare una partita 'lampo' alla cieca! Il risultato era scontato; Judit vinse in meno di venti mosse. Zsouzsa, poi, si offrì di scrivere, per ricordo, la più bella partita da lei giocata all'Olimpiade, contro la sovietica Amiloskhaja qualche giorno prima; e - preso un block notes sul comodino della camera, scrisse rapidamente tutta la partita, senza pensare un solo attimo tra una mossa e l'altra (naturalmente, conservo ancora il manoscritto).
L'ingaggio di Victor Korchnoj fu perfezionato a Bruxelles. Dai primi approcci fu subito chiaro che il GM sovietico, espatriato in Svizzera, non aveva un carattere facile. Korchnoj era soggetto a sbalzi d'umore repentini: talvolta era cupo e scontroso, talaltra allegrissimo, ma lo strano è che questi umori si alternavano spesso nello spazio di pochi minuti. Al suo arrivo a Genova, fu accolto all'aeroporto dal presidente e dal vice presidente (l'ing. Ungaro), con grande cordialità e un grosso mazzo di fiori per la signora Petra, ma non fu soddisfatto della camera fissatagli all'Hotel Bristol che - allora - era uno dei migliori alberghi di Genova, e si dovette trasferirlo al Colombia. Korchnoj è un profondo studioso di storia e un bibliofilo appassionato. Durante la sua permanenza a Genova fu invitato a cena a casa del presidente; e, osservando i libri di scacchi della biblioteca, notò con interesse i volumi della collana 'Weltgeschichte der Schach', che disse ormai introvabile; naturalmente ne ebbe in omaggio due volumi, che mostrò di gradire molto.
I GM Lerner (che avrebbe poi vinto il torneo) e Krogius furono invece ingaggiati tramite il consolato sovietico di Genova; e non fu possibile 'trattare'. Di Lerner, nonostante gli otto giorni trascorsi a Genova, nessuno può raccontare nulla; lo si vedeva soltanto durante le ore di gioco, e poi se ne perdevano le tracce. La stessa cosa si può dire per Krogius; burbero, scontroso, seppure molto cortese. Ricordo poche sue parole. Alla fine del suo incontro con il nostro Flavio Guido, terminato patto, in seguito a una lunga e bella combinazione di Guido, mi confidò: "Questo ragazzo pensa da Grande Maestro!"
Il GM Farago fu invitato in seguito a una sua lettera in cui chiedeva di partecipare, ma anche lui faceva vita ritirata, e non si ebbe occasione di conoscerlo molto. Al contrario del MI Johnny Hector, svedese, un giovane estroverso e simpaticissimo, si integrò splendidamente nel gruppo dei giovani del circolo; così come il MI Spyros Skembris che - unitamente alla giovane e intelligente moglie, Alexandra, montenegrina di nascita, fece subito amicizia con tutti e dimostrò un carattere allegro ed estroverso; e ancor ora, a sei anni di distanza, i rapporti epistolari e telefonici son attivi e frequenti (sia Hector che Skembris hanno ora raggiunto il titolo di grande maestro e a Pasqua di quest'anno Spiros è venuto a giocare una simultanea al Circolo). Un rapporto simile si è instaurato anche con la coppia Pia Cramling e Juan Bellon: telefonano spesso, e non mancano di scrivere lettere e cartoline con loro notizia. Specialmente Pia mostra di ricordare con nostalgia il suo soggiorno di Genova, dove - sconfiggendo all'ultimo turno il suo compatriota Hector - raggiunse la prima norma di grande maestro maschile (ora ha definitivamente raggiunto il titolo). Proprio da Pia e Juan arrivò un segno di grande correttezza sportiva: il loro incontro diretto era arrivato al penultimo turno. Tutti si aspettavano che Juan - tagliato fuori da interessi di classifica - cedesse il punto alla compagna; ma, come sempre nei loro incontri diretti, siglarono una patta d'accordo: e questo esempio di grande sportività fu anche messo in rilievo dalla stampa.
I GM Klaric e Raicevic, che avevano già giocato nel Festival di Genova, furono invitati per la loro signorilità e correttezza; e rimasero cari amici degli scacchisti genovesi: essi invitarono il presidente a Novi Sad per le olimpiadi del 1990 (mi ricordo di essere stato ospitato per qualche giorno nel miglior albergo di Vukovar, dove Klaric era nato e viveva con la bella e giocane moglie; quello stesso albergo fu completamente distrutto - seguendo le sorti dell'intera città, vittima della dissennata guerra etnica che insanguinò la Jugoslavia. E i coniugi Klaric, perduta la casa e tutti gli averi, ripararono in Ungheria. Non mancarono mai di farci avere loro notizie; buone, alla fine, perché riuscirono a ritornare in Patria senza danni personali: ed ora, Slatko gestisce una piccola società di import-export con una dozzina di dipendenti). Fu proprio Slatko Klaric che, in occasione della mia presenza a Novi Sad dove mi trovavo come suo ospite, in occasione delle Olimpiadi, mi presentò al Campione del Mondo Gary Kasparov, di cui è amico (in occasione dell'ultima difesa del suo titolo, Kasparov fu ospite di Klaric in Jugoslavia; e io ero stato invitato a passare qualche giorno con loro, ma purtroppo dovetti rifiutare per questione di lavoro) e cenammo insieme più di una volta. Io cercavo di coinvolgerlo - in quanto Campione del Mondo - a prestare la sua immagine e la sua fama per rafforzare la presenza delle manifestazioni scacchistiche nel quadro delle celebrazioni colombiane; Kasparov - dapprima - non era disposto ad assumere alcuna iniziativa senza consultare il suo avvocato e procuratore di Londra; ma alla fine, dopo un buon pasto (per me e per Klaric, in quanto lui mangiava solo bistecca e insalata scondita) accettò di scrivere una lettera al Sindaco di Genova*; anzi mi diede alcuni fogli di carta da lettera intestata (Gary Kasparov - Chess World Champion) e mi consentì di scriverla io stesso. Naturalmente non me lo feci ripetere due volte, e indirizzai una bella missiva, ringraziando il Sindaco per la sua opera in favore degli scacchi, e dicendosi lieto di mettersi a disposizione di qualsiasi iniziativa che decidesse di prendere per favorire lo sviluppo degli scacchi a Genova. Non ero certo che questa totale disponibilità fosse accettata da Kasparov; invece lui lesse la lettera (l'avevo scritta in inglese per correttezza) e la firmò.

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* Il Sindaco di Genova era - in quel momento - il dott. Campart; per quanto possa sembrare impossibile - a chi non conosce l'arroganza del potere in Italia - la lettera non ebbe l'onore di qualsivoglia risposta. Fu semplicemente ignorata! Non ebbi più occasione di parlare con Kasparov, in seguito; ma spesso penso a quell'episodio con un profondo senso di vergogna.


Un altro straniero che è diventato habitué di Genova e dei tornei organizzati nella nostra città è il M° tedesco Daniel Berg, che intrattiene un rapporto di amicizia con il Socio Edgar Romano. Ma una citazione particolare va fatta per Meir Brav, ottimo giocatore israeliano con il titolo di Maestro; egli ha vissuto per cinque anni a Genova, dove era stato inviato come Direttore Amministrativo dalla ZIM (importante Compagnia di trasporti marittimi israeliana): per tutto il periodo della sua permanenza nella nostra città fu iscritto al Circolo, vivendo con appassionata partecipazione la vita sociale: e fece anche parte della squadra del 'Centurini' che giocò nella Coppa Italia. Talvolta la sua bella moglie e i suoi quattro marmocchi venivano a prelevarlo al Circolo, portando una ventata di allegria e di confusione. Dal momento che Meir ripartì per la sua nuova destinazione (Hong Kong), non mancò mai di scrivere e telefonare notizie sue e della famiglia; e, a Natale, arriva sempre una sua cartolina di auguri ai Soci. Recentemente, dopo essersi incontrato con lo scrivente a Salonicco, dove giocava alle Olimpiadi nella squadra di Hong Kong, ritornò a Genova con uno dei suoi figli, per una breve vacanza, promettendo che sarebbe ritornato presto. Al Circolo, lo attendiamo e lo ricordiamo con grande affetto.
Questa galleria di personaggi è, probabilmente, incompleta; ma è significativa di come la passione per gli scacchi riesca a far nascere relazioni - e talvolta vere e proprie amicizie - dando un senso al motto degli scacchisti: GENS UNA SUMUS.

Giorgio Di Liberto




GRAND PRIX
CRESTA A SORPRESA
Vittoria di Enrico Cresta nel Grand Prix di giugno, l'ultimo prima della pausa estiva, giocato sabato 28 nei locali del Circolo, con la partecipazione di venti giocatori. Cresta ha giocato grintosamente fino all'ultima partita, spuntandola per spareggio tecnico su Flavio Guido. Alle spalle dei primi due Emanuelli e Poli, con 4,5 punti ciascuno. Nel corso del torneo si è messo in bella luce Mario Quaglia, che con 3,5 punti si è classificato al settimo posto, primo nella categoria 3N ed Esordienti. Dopo la pausa estiva, il Grand Prix riprenderà sabato 27 settembre.

Classifica

1. Cresta 5 su 6 11. Roversi 3
2. Guido F. 5 12. Squarci 3
3. Emanuelli 4,5 13. Bertino 2,5
4. Poli 4,5 14. De Lerma 2
5. Di Liberto 4 15. Faggiani 2
6. Astengo 4 16. Fazzuoli 2
7. Quaglia 3,5 17. Sabba 2
8. Gianotti 3 18. Pugliese 1,5
9. Guido G. 3 19. Carreri 1,5
10. Cogliandro 3 20. Campanella 0




SEMILAMPO DI SORI E DI PRÀ:
UN UOMO SOLO AL COMANDO…
Quest'uomo solo al comando è... il maestro Raffaele Di Paolo, il quale ha vinto con sicurezza domenica 21 giugno la prima edizione del torneo semilampo "Scacchi e Natura" disputata a Sori, organizzata dal nostro socio Martino Russo e dalla figlia Barbara. Il Circolo ha fornito l'assistenza tecnica e arbitrale (Berardi). Buona la partecipazione a questa prima edizione: 40 i partecipanti, rimarchevole il livello tecnico. Ottimo lo scenario di gioco: le partite si svolgevano all'aperto, all'ombra degli ulivi di un bosco, davanti alla Chiesa (che ha fornito l'assistenza spirituale!). Durante la premiazione, Martino ha preannunciato con entusiasmo, per il mese di settembre, nuove iniziative scacchistiche, di cui certamente terremo informati i nostri lettori.
Scorrendo la classifica si rileva l'ottima prestazione dei giovani genovesi, che stanno, giorno dopo giorno, facendo passi da gigante nel miglioramento tecnico. In primo luogo citiamo Alessio Luperini, che è giunto terzo dopo uno splendido torneo. In crescita anche i nostri Parodi (5 su 8) e Bertino (4 su 8). A proposito di Parodi, da sottolinearsi la sua ottima prestazione ai campionati nazionali giovanili, disputatisi a Porto S. Giorgio nei giorni 5-8 luglio. Andrea, nella categoria juniores, si è classificato tra i primi.
Tornando alle semilampo estive, il 29 giugno Di Paolo non è mancato al tradizionale appuntamento del torneo di S Pietro, presso la Bocciofila Praese. Ha vinto la gara da par suo davanti a una quarantina di giocatori.

Classifica del Semilampo di S. Bartolomeo (Sori)

1. Di Paolo p. 7 su 8 13. Silvestri 4,5
2. Durdevic 6,5 14. Valentini 4,5
3. Luperini 6 15. Russo M. 4,5
4. Natta 6 16. Pugliese 4,5
5. Piccardo 6 17. Brugnolo 4
6. Bonomi 5,5 18. Bacigalupo 4
7. Scaruffi 5,5 19. Pedemonte 4
8. Francesi 5 20. Bacchini 4
9. Guglielmone 5 21. Bertino 4
10. Diena 5 22. Tambruni 4
11. Schiappacasse 5 23. Palmiero 4
12. Parodi 5 ...Seguono 17 giocatori




IL BIANCO MUOVE...
(SOLUZIONI A PAGINA 16)

DIAGRAMMA 1

DIAGRAMMA 2




QUALCOSA SI MUOVE

Il 12 marzo il Ministro della Pubblica Istruzione e il CONI hanno firmato l'atteso protocollo di intesa che ha per obiettivo l'inserimento dello Sport nel progetto educativo della Scuola. La strada è naturalmente ancora lunga e difficile da percorrere, ma qualcosa si muove e questo non può che far piacere. In particolare, solo chi sarà meglio organizzato in campo locale e solo chi riuscirà a procurarsi una più intensa collaborazione con le strutture periferiche del CONI, oltre che ovviamente con tutte le altre strutture pubbliche e private interessate, potrà sperare di conseguire risultati positivi.
A livello ligure, il giorno 28 giugno si è svolta una riunione che ha  coinvolto i giocatori interessati ad essere inseriti nell'Albo degli Istruttori giovanili, i quali svolgeranno corsi di scacchi nelle scuole che manifesteranno interesse per il nostro gioco. Il nostro obiettivo, promuovendo e diffondendo gli scacchi, è quello di rafforzare il settore giovanile della Società, privilegiandone la componente sportiva. Da qui la costituzione del CAS (Centro  di Avviamento allo Sport), con  il quale stiamo pensando di organizzare anche iniziative di formazione nel settore giovanile (stage, ecc). Per conto del Centurini, fanno parte dell'Albo degli Istruttori (e del CAS) Silvestri, M. Russo, Fossati e Raffaele Di Paolo, che è anche l'Incaricato Regionale degli Istruttori.


SOLUZIONI
(IL BIANCO MUOVE...)

DIAGRAMMA 1

Petrosian - Pachman, Bled 1961
1. Dxf6+!! Rxf6; 2. Ae5+ Rg5
Se 2...Rf5; 3. Ce3+ Rg5; 4. Ag7!!
3. Ag7!!, abb.
Non c'è difesa contro 22. h4+ seguita dal matto di Alfiere in f3 o h3 a seconda della postazione del Re nero.
Se 21…Cf5; 22. f4+ Rg4;
23. Ce5+ Rh5; 24. Af3#
 

DIAGRAMMA 2

Leisebein - Franke, corr., 1984
1. Cf5 Te8; 2. Af8 Ae6;
3. Txh8+ Rxh8; 4. De3 Ch7;
5. Dh6, abb.



Redazione di Scaccomatto: M. Faggiani, R. Cigliola, M. Parisi